Politica

Piloni: "Non basta sperare nella
pioggia, si lavori in prospettiva"

“Infine, un altro tasto dolente: la Regione deve fin da ora riflettere su quali azioni dovrà mettere in campo per quelle aziende che a causa della siccità si troveranno nelle condizioni di chiudere” conclude Piloni.

“Tutti ci auguriamo la pioggia, ma ci sono ancora delle azioni da mettere in campo per salvare il salvabile. La situazione peggiora ogni giorno e per riuscire ad affrontare almeno la prossima settimana, si dovrebbero garantire afflussi di acqua dagli invasi idroelettrici al lago di Como, evitando di interrompere le turbine nel week-end, non per chiedere più acqua, ma per non interrompere gli afflussi.

Una proposta che arriva dai consorzi di irrigazione e di bonifica, soprattutto quelli di Cremona, e che ho chiesto alla giunta di fare propria”. Così il consigliere regionale Matteo Piloni, capodelegazione dem in commissione Agricoltura, a margine dell’audizione che si è svolta oggi, in una seduta congiunta delle commissioni Agricoltura e Montagna, in merito al problema della grave situazione di siccità in Lombardia con diverse realtà coinvolte, molte delle quali richieste dallo stesso Piloni.

Oltre ai consorzi e ai consorzi di bonifica, erano presenti anche l’Associazione regionale consorzi gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), l’Amministrazione del Naviglio Civico della città di Cremona, l’Associazione Irrigazione Est Sesia e il Consorzio Irrigazioni Cremonesi.

“Fino a che non arriva la pioggia ci sono solo due modi per salvare il salvabile: rilasciare acqua dagli invasi alpini e derogare il deflusso minimo vitale, anche per i reticoli idrici minori. E su questo la Regione Lombardia si è mossa in grave ritardo – aggiunge Piloni – Un ritardo che però non possiamo più permetterci”.

“Dobbiamo lavorare dunque, fin da subito, per predisporre un grande piano di prevenzione che crei le condizioni per utilizzare gli invasi già esistenti, come quello delle cave dismesse, così da non compromettere altro suolo – spiega Piloni – Nella sola Lombardia, riconvertendo a bacino idrico il 10% delle cave dismesse, si potrà contare su un incremento della riserva d’acqua, pari a 90 milioni di metri cubi. Se durante l’inverno non nevicherà, il prossimo anno saremo nelle stesse condizioni di oggi. Ecco perché serve agire oggi per domani. Attraverso i piani di bonifica e la revisione delle concessioni”.

“Infine, un altro tasto dolente: la Regione deve fin da ora riflettere su quali azioni dovrà mettere in campo per quelle aziende che a causa della siccità si troveranno nelle condizioni di chiudere” conclude Piloni.

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