I violini di Santa Vittoria, a Coenzo
l'emozione delle musiche contadine
L'ultimo brano, Battagliero, è stato eseguito in modo particolare, cambiando anche il tempo. È stato veramente straordinario, tra l' altro è un brano scritto per fiati e è stato sorprendente sentirlo dai violini. Battagliero è stato eseguito per ricordare Tienno Pattacini
Quattro ragazzi degli anni 50, ancora un po’ spavaldi, liberi da mogli composte e serie, sono arrivati nella piccola platea quasi vestiti da spiaggia, bermuda e sandali, maglietta, a tracolla borselli vissuti. Mentre prendevano posto si raccontavano a vicenda episodi di viaggi in Europa, si sentivano liberi di raccontare, anche con descrizioni di particolari… si sentivano forti come 20 anni fa…
La serata di Coenzo prevedeva un concerto di violini. Dopo aver accordato gli strumenti tra i rintocchi delle campane ed il passaggio di motorini, è iniziato il concerto. I violini di Santa Vittoria sono una formazione di tre violini una viola e contrabbasso. La storia di questa musica è molto affascinante.
Si tratta di un popolo di braccianti, di lavoratori delle risaie, storia di fatiche disumane. I braccianti, per riscattarsi da quella vita faticosa e poco remunerata, avevano iniziato a dedicarsi alla musica. Hanno scritto partiture bellissime, attingendo dalla cultura mitteleuropea, partiture variate. Dopo giornate duro lavoro, andavano a studiare musica a Guastalla. Volevano intraprendere la strada della musica per riscattarsi. Cosi, nei primi decenni dell’800, si diffondono nella bassa balli di origine popolare, come il valzer, la mazurca, la polca, il tango. Sul finire del secolo, nel piccolo borgo di Santa Vittoria di Gualtieri molte famiglie si erano dedicate alla musica, così da diventare il paese dei cento Violini.
La maggior parte delle partiture arrangiate sono state composte dalla famiglia Bagnoli. Arrangiamenti da parte del maestro Davide Bizzarri. Brani bellissimi, brani dal sapore di casa nostra. Allora i concerti si tenevano nelle osterie, oppure nelle piazze. Si ballava nel Festival. Il Festival era formato da una pavimentazione di legno, da una copertura di tessuto bianco (per proteggere dalla rugiada), illuminato con lampadine colorate. Allora, raccontava mia nonna che era del 1900, che i Violini di Santa Vittoria raggiungevano, in bicicletta, la bassa Parmense ed era assicurata una serata di ballo veramente speciale.
Giovedì sera abbiamo ascoltato brani bellissimi. L’ultimo brano, Battagliero, è stato eseguito in modo particolare, cambiando anche il tempo. È stato veramente straordinario, tra l’ altro è un brano scritto per fiati e è stato sorprendente sentirlo dai violini. Battagliero è stato eseguito per ricordare Tienno Pattacini, altro musicista reggiano che ha iniziato a suonare con Concerto Cantoni. È stato un vero piacere ascoltare questi professionisti che hanno studiato al Conservatorio, hanno eseguito musiche di vari autori classici e sono approdati alla tradizione popolare che non è assolutamente inferiore a Mozart o Brams.
Marina Baroni