Ex Macello, ci siamo. Sarà un
recupero funzionale per la città
Un progetto importante, da 4milioni e 110 mila euro, interamente finanziati grazie al bando che assegnava ai comuni contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Recupero funzionale. Partiamo da qui, dal presupposto che le opere del territorio debbano essere recuperate non solo per la loro storia, il loro passato e la loro bellezza, ma per continuare a svolgere una funzione, o essere adattate ad una funzione nuova. Opere vive, non monumenti o strutture solo aggrappate al passato, ma che guardano al futuro. Una filosofia sposata dall’Amministrazione di Filippo Bongiovanni e ribadita ieri mattina in comune nella conferenza stampa di presentazione del recupero dell’area dell’ex macello dal vice sindaco Giovanni Leoni. E’ il caso del Torrione (i lavori sono iniziati, c’è già l’apertura che fungerà d’accesso quando i lavori saranno terminati) che avrà nuova vita e che accoglierà piccoli eventi, mostre ed altre iniziative. Ed è il caso – come vedremo – dell’ex Macello. Un progetto importante, da 4milioni e 110 mila euro, interamente finanziati grazie al bando che assegnava ai comuni contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al vice sindaco Leoni, Federico Fasani e Francesca Binelli, che si sono occupati del progetto e Lara Cavalli, insieme ad Alessandra Braghini di Abstract.
IL PERCORSO DEL PROGETTO – Tempistiche strette, poco tempo per ragionare ma sufficente per chi ha già idee in testa. La segnalazione parte dalla società di Lara Cavalli, Abstract che comunica al comune la possibilità di tentare la strada del bando. Ci sono sino a 5 milioni per i comuni come Casalmaggiore. “Abbiamo pensato subito all’ex Macello – ha spiegato Giovanni Leoni – anche perché del recupero avevamo parlato nel programma elettorale. Certo, non partivamo da zero. Avevamo già un’idea in testa, ed un lavoro, la tesi di laurea Silvia Tei sull’ex Macello, alla quale avevo dato una mano. A Silvia avevo dato dritte ed indicazioni, e da quelle dritte ed indicazioni date a lei sono partito. Ho proposto la cosa al sindaco immaginando il recupero di quella parte della città come un recupero del patrimonio comune funzionale a favore dei cittadini. Quella era una struttura che aveva perso le sue funzioni dalla fine degli anni ’60, e meritava attenzione. Siamo partiti dalla filosofia che ci ha sempre caratterizzato: il patrimonio non va solo recuperato, ma va fatto rivivere. Abbiamo pensato, sia col sindaco che poi in commissione urbanistica, al da farsi. Ci sarebbe piaciuto lanciare un concorso di idee, ma ci sarebbe voluto più tempo, che non avevamo. Abbiamo dovuto agire di conseguenza“. Certo, le tempistiche sono strette, e i vincoli del bando non sono semplicissimi, ma per la parte tecnica ci sono due fattori determinanti. Uno è l’ufficio tecnico del comune, del quale il sindaco non ha mancato di rimarcare il lavoro sempre puntuale ed efficace. L’altra, quella fondamentale, è proprio la società che si occupa dei bandi. Abstract ci mette la propria preparazione e competenza. Che non sono parole ben calzanti in questo caso. Basti dire che, nel primo stralcio di assegnazione del finanziamento, vengono candidati 2418 progetti in tutta Italia, 2325 ammessi. Al finanziamento arrivano 1784 progetti, 99 in Regione Lombardia. Uno solo il progetto finanziato in provincia di Cremona. Quello di Casalmaggiore, curato da Lara Cavalli e dal suo staff. Altra questione importante, per il progetto, era quella di affidarsi ad un professionista: “Non solo – ha aggiunto il vice sindaco – uno studio in grado di elaborare un progetto con tutti i vincoli richiesti dal bando, ma anche un tecnico che conoscesse bene la macchina amministrativa e che fosse disponibile a lavorare in tempi stretti. La scelta è caduta su Federico Fasani, che è stato assessore all’urbanistica del comune di Cremona e sul suo studio“. Ha poi sottolineato più volte Leoni l’importanza di vedere questo del Macello come un progetto inserito in una visione più ampia: “Siamo sempre attenti a cercare condizioni ed opportunità per recuperare quello che c’è sul territorio, creando nuovi spazi, con il principale fine che chi poi ne usufruirà possa entrare e vivere quello che è stato recuperato“.
ABSTRACT E L’OPPORTUNITA’ COLTA – Il 21 gennaio 2021 esce il bando per l’Assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Le finalità del bando parlano di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonchè al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Per quello che riguarda i contributi, ciascun comune può fare richiesta di contributo per uno o più interventi nei limiti massimi stabiliti in base al numero della popolazione residente. Casalmaggiore è nella prima fascia, da 15000 a 49999. La candidatura di Casalmaggiore viene inviata il 25 maggio dell’anno scorso. Integrazioni vengono aggiunte il 29 luglio: a quanto inviato viene aggiunta una sintetica relazione circa l’intervento che si intende realizzare, che faccia emergere le caratteristiche legate alla rigenerazione urbana, le finalità che l’opera intende perseguire nonché se la stessa sia correlata e/o integrata con altri interventi per la quale è stato chiesto il citato finanziamento. Il Decreto di Finanziamento, quello che premia Casalmaggiore unica realtà della provincia di Cremona, viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.89 del 15 aprile 2022. “Era un bando importante – ha spiegato Lara Cavalli – Abstract ancora una volta ha permesso di raggiungere uno dei desiderata del Comune di Casalmaggiore. Abstract si è occupata di stilare la candidatura mediante una relazione che è risultata vincente poiché confacente agli obiettivi del bando. Abbiamo ottenuto un importante finanziamento di 4.110.000 euro totali a fondo perduto. A dicembre 2021 è uscita la graduatoria che ci ha gratificato del risultato: 99 progetti finanziati in Lombardia, uno solo in provincia di Cremona, il nostro“.
I CURATORI DEL PROGETTO – E’ toccato a Federico Fasani spiegare come si è sviluppato il lavoro sull’Ex Macello. Un confronto con l’amministrazione e quel poco tempo che però non ha impedito di elaborare un progetto: il Comune ha fornito tutto il necessario e soprattutto un’idea precisa, come precise erano le indicazioni del bando. “Abbiamo avuto poco tempo – ha spiegato Fasani – ma abbiamo lavorato bene perché l’Amministrazione ci aveva già dato indicazioni precise. Dopo il sopralluogo abbiamo verificato che lo stato della struttura era buono, e per quello abbiamo pensato ad un restauro che mantenesse il più possibile gli elementi già presenti. In fondo è uno spazio che va ordinato e reso organico perché ora è occupato in modo disorganico. Lo spazio è molto più di quel che sembra, eliminando tutti i depositi di materiale che si sono accumulati negli anni la prospettiva si allarga. Abbiamo pensato ad uno spazio urbano cittadino vivibile, che contenesse funzioni urbane e servizi a favore del cittadino. Per la tematica di riferimento, anche per la conformazione del lotto, lungo e stretto, abbiamo pensato al fiume. Ci sarà una parte centrale percorribile dall’accesso di via Guerrazzi”. Uno spazio polifunzionale: 50 posti auto nella prima parte, la seconda accessibile solo a piedi o ai mezzi di servizio, spazi adatti a piccoli mercati, ed altri ancora che verranno messi a disposizione per uffici, anche pubblici, o ambulatori, altri ancora saranno gestiti da Santa Chiara per i loro studenti. Lo spazio sarà fruibile anche per piccoli concerti o iniziative varie. La palazzina che dà sulla statale sarà rimessa in sesto ed utilizzata per la protezione Civile. Vi saranno spazi per le scuole, una sala civica. “Il progetto – ha specificato Fasani – è stato pensato per una mobilità sostenibile cercando comunque di non penalizzare chi deve spostarsi in macchina. Manterremo la maggior parte degli alberi che già ci sono perché non ha senso, con le piante che già sono lì, di pensare a piantumazioni nuove“. Poi sedute, e spazi in ombra al di fuori degli uffici. E una spledida prospettiva, quella del Duomo, a farvi da cornice.
LE TEMPISTICHE – I tempi sono scanditi dal bando, per cui verranno giocoforza rispettati. L’unica sorpresa potrebbe essere dunque l’anticipo, non il ritardo. Entro il 30 luglio del prossimo anno andrà sottoscritto il contratto dei lavori, entro il 30 settembre del 2024 ci dovrà essere la realizzazione ed il pagamento di almeno il 30% delle opere, pena la revoca del contributo, entro il 31 marzo del 2026 la fine dei lavori e il collaudo.
N.C.