Cronaca

Parmense, piacentino e cremonese
a confronto su lavoro e sviluppo

Il tavolo di confronto è stato promosso da Massimo Spigaroli, sindaco di Polesine Zibello ed ha visto una larga adesione di sindaci ed amministratori parmensi e piacentini. Dal Cremonese sono intervenuti Attilio Paolo Zabert, sindaco di Pieve d’Olmi ed il sociologo Mauro Ferrari di Piadena

Sindaci e amministratori del Parmense, del Piacentino e del Cremonese a confronto, a Polesine Zibello per parlare di opportunità e progettualità per la crescita e lo sviluppo del territorio, di qua e di là dal Po, intercettando le opportunità date dai finanziamenti europei, statali e regionali, intercettando le esigenze delle imprese, rendendo i nostri territori sempre più appetibili.

Il tavolo di confronto è stato promosso da Massimo Spigaroli, sindaco di Polesine Zibello ed ha visto una larga adesione di sindaci ed amministratori parmensi e piacentini. Dal Cremonese sono intervenuti Attilio Paolo Zabert, sindaco di Pieve d’Olmi ed il sociologo Mauro Ferrari di Piadena, esperto in Ecologia delle migrazioni e in Botanica Sociale, insegnante di progettazione sociale alla Scuola Professionale Universitaria della Svizzera Italiana, da tempo impegnato in attività di formazione, ricerca e consulenza sui temi delle politiche sociali, dell’immigrazione, delle organizzazioni, del welfare di comunità per soggetti no profit ed enti pubblici.

Presente all’incontro anche Barbara Lori, assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale e pari opportunità della Regione Emilia Romagna. Tra gli aspetti emersi la necessità di migliorare ed investire su viabilità e trasporti mentre gli imprenditori Parmensi presenti hanno evidenziato come sia difficile reperire manodopera qualificata e formata, specie per lavori stagionali.

Il lavoro dunque c’è, ma la risposta latita. In particolare, tra le aziende, la Food Lab di Polesine Parmenese ha fatto sapere di essere alla ricerca di nuove persone (diverse decine di operatori) da inserire in organico in vista della prossima stagione natalizia. Un lavoro a tempo determinato che, tuttavia, potrebbe aprire le porte verso l’inserimento in altre aziende (da qui è nata la proposta di una maggiore collaborazione tra ditte del territorio): aspetto che potrebbe essere d’interesse per quei giovani che stanno cercando lavoro. Su questo aspetto è intervenuto anche il sindaco di Pieve d’Olmi Attilio Paolo Zabert sottolineando come, nel suo comune, escludendo le aziende che operano in agricoltura, siano ben scarse le possibilità lavorative in altri settori ed ha quindi sottolineato l’importanza di questo incontro che ha dato la possibilità di aprire “le porte” ad un più ampio confronto tra Enti delle due rive, anche in un’ottica di servizi da offrire al cittadino, come appunto la possibilità di essere inseriti in aziende non troppo distanti da casa.

Il Comune ospitante, quello di Polesine Zibello, come ricordato dal sindaco Massimo Spigaroli, è risultato primo nella sua regione e tra i primi dieci in Italia nell’ambito del Pnrr, superando la selezione della linea B su progetti locali per la rigenerazione culturale e sociale nell’ambito dell’investimento Attrattività dei Borghi, con “Polesine Zibello, borgo dei mestieri e dei sapori” ottenendo un finanziamento di 1milione e 600mila euro.

Un progetto al quale hanno dato il loro sostegno anche diverse aziende del territorio per le quali sono previsti ulteriori 800mila euro. Per Spigaroli è “cruciale” il momento storico che si sta attraversando con parecchi Comuni che hanno ottenuto finanziamenti. Ecco dunque che occorre una visione d’insieme nella progettualità, facendo rete, crescendo insieme, affinchè i benefici di un Comune siano, alla fine, quelli di un territorio dove, per altro, le problematiche sono analoghe.

Da parte degli imprenditori presenti è emerso, come già evidenziato, che, pur rispetto ad una offerta di lavoro che esiste, vi è difficoltà a trovare manodopera, specie se si tratta di lavori stagionali, ma anche per i limiti dati da una viabilità e da trasporti che presentano svantaggi. Un esempio su tutti quello dei ponti. Lo ha ricordato anche lo stesso primo cittadino di Pieve d’Olmi sottolineando che dei tre ponti che uniscono la provincia di Cremona all’Emilia “non ce n’è uno sano”.

Il più “malato” è indubbiamente il ponte “Verdi”, quello che unisce San Daniele Po a Ragazzola, ormai al centro della storia infinita con i nuovi ed ulteriori lavori di messa in sicurezza che, se tutto va bene (eufemismo) partiranno non prima dell’estate 2023 e riguarderanno le pile in alveo. Il momento migliore in cui intervenire sarebbe stato questo, approfittando della straordinaria magra del Po, ma è noto a tutti che la burocrazia non perdona e non si “piega” nemmeno di fronte alla logica.

Tornando al tema occupazionale e, a quello quindi del lavoro, è emerso che esistono anche difficoltà a livello di formazione. Da qui l’impegno, da parte dei Comuni, a condividere progettualità e strategie, anche in campo abitativo, per rendere il territorio sempre più appetibile. In questo senso, l’assessore regionale Barbara Lori, sottolineando come “vi siano elementi di complicità e di criticità ma anche importanti opportunità” ha sollecitato a costruire alleanze capaci di rispondere alle esigenze delle imprese e dei cittadini, con progetti legati ai temi del lavoro, della formazione e della sostenibilità, costruendo relazioni e facendo rete.

La Lori ha anche fatto sapere che si sta lavorando, con l’assessore regionale Corsini, al fine di migliorare la mobilità ed i collegamenti, rimarcando come la Regione sia attenta soprattutto ai progetti di territorio. Positiva, senz’altro, questa tavola legata alle progettualità e allargata alle due sponde del fiume, con la speranza che questo tipo di collaborazioni diventino una costanza e portino, dopo le parole, i fatti.

Eremita del Po, Paolo Panni

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