Laghi ai minimi, mantenere i
rilasci per non perdere raccolto
L’accordo tra la Regione Lombardia e i gestori dei bacini idroelettrici è stato determinante in queste settimane per consentire l’irrigazione.
Con larghissimo anticipo rispetto alle condizioni ideali di maturazione, in molte aree delle campagne lombarde sono iniziate le operazioni di raccolta del mais da insilato per salvare per quanto possibile la produzione. “Servono però almeno altri dieci giorni per completare l’irrigazione e consentire di raggiungere l’obiettivo prioritario di questa stagione estremamente critica, ossia salvare il primo raccolto”. Questo è quanto Gladys Lucchelli, direttore di ANBI Lombardia, è tornata a chiedere nel corso dell’audizione della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale che si è tenuta ieri 14 luglio.
L’accordo tra la Regione Lombardia e i gestori dei bacini idroelettrici è stato determinante in queste settimane per consentire l’irrigazione. “Grazie all’intesa sostenuta dalla Giunta lombarda si è potuto contare sulle riserve accumulate negli invasi alpini per produrre energia e per gli usi irrigui, ma oggi – continua il direttore – il timore è che una riduzione negli apporti, con i laghi ormai giunti ai livelli minimi di regolazione, possa seriamente compromettere lo sforzo eccezionale sin qui messo in campo dai consorzi per sfruttare al meglio l’acqua disponibile”. La richiesta di ANBI, in rappresentanza dei consorzi di bonifica e di irrigazione lombardi, è quindi di proseguire nei rilasci. In particolare, i consorzi chiedono che sia garantito il deflusso dalle dighe alpine anche sabato e domenica prossimi, evitando la sospensione delle attività di produzione idroelettrica come accade nei fine settimana.
Ai consiglieri regionali, ANBI Lombardia ha ribadito la necessità di usciere dalla logica dell’emergenza. “Occorre attivarsi subito – ha evidenziato Gladys Lucchelli – per realizzare un piano articolato dedicato risorse idriche, favorendo e sostenendo la realizzazione dei tanti progetti già presentati: nuovi pozzi e interventi straordinari sui canali per evitare le perdite di percorso, trasformazione delle cave dismesse in bacini di accumulo e laminazione; e, non ultimo, un grande impegno comune con le aziende agricole per l’efficientamento dei metodi irrigui”.
redazione@oglioponews.it