Brancere, rosario contro la
siccità: si guarda alla Madonna
Significativo, inoltre, che sia stata scelta la santella della madonna di Brancere, opera di Graziano Bertoldi impreziosita dalle formelle in bassorilievo che ricordano vere e proprie, indimenticabili “colonne” della storica processione sul fiume del giorno dell’Assunta
La gente del Po, ancora una volta, in preghiera, per chiedere la fine della siccità, che sta mettendo in ginocchio la campagna, e non solo quella. Ieri sera, giovedì 14 luglio, i fedeli, in buon numero, si sono ritrovati in un luogo simbolo del nostro territorio, a Brancere. Recitando insieme il Rosario davanti alla santella dedicata alla Madonna di Brancere, Regina e Patrona del Po.
Lo avevano già fatto il primo luglio, lo hanno rifatto ieri sera, mossi da una fede popolare, autentica e genuina, per chiedere l’intervento della Provvidenza affinchè la siccità abbia fine. Il momento di preghiera, ancora una volta, è stato organizzato dal Piccolo Cenacolo di Cremona e, a guidare la recita del Rosario è stato Matteo Fanfoni.
La gente si è radunata lì, di fronte all’immagine di Maria, a due passi dal Grande fiume eccezionalmente in secca, il simbolo più chiaro e palese della siccità in corso. Fiume che ieri sera è arrivato, a Cremona, a toccare la quota record di 8 metri e 42 centimetri sotto lo zero idrometrico ed è ormai ridotto ad un “rigagnolo”. E’ stata bella e significativa la risposta della gente che ha risposto “presente” alla preghiera organizzata dal Piccolo Cenacolo ed ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia radicata la fede nei nostri territori.
Significativo, inoltre, che sia stata scelta la santella della madonna di Brancere, opera di Graziano Bertoldi impreziosita dalle formelle in bassorilievo che ricordano vere e proprie, indimenticabili “colonne” della storica processione sul fiume del giorno dell’Assunta: il vescovo cremonese monsignor Maurizio Galli che per un decennio resse la Diocesi di Fidenza; lo storico ed amato parroco di Brancere don Aldo Grechi che ideò di fatto la processione sul fiume del 15 agosto; il giornalista e scrittore, Sandro Talamazzini che tanto si spese per i nostri territori ed infine il pescatore Paolino Foglia, che per primo portò sulla sua barca la statua lignea della Madonna di Brancere.
Quello avvenuto nella piccola borgata a due passi da Cremona non è certo stato l’unico momento di fede che ha visto il popolo del Po (e non solo del Grande fiume) mettersi in preghiera per invocare la fine della siccità. Domenica scorsa, a Stagno di Roccabianca, il vescovo di Fidenza monsignor Ovidio Vezzoli ha presieduto la messa sulle rive del fiume e ha benedetto le acque del Po.
Qualche giorno fa, a Sacca di Colorno il vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi ha presieduto la messa e guidato la processione sul Po invocando, appunto, la fine della siccità. Un altro vescovo, oltretutto vecchia conoscenza dei nostri territori, il cremonese monsignor Gian Carlo Perego, da alcuni anni alla guida della Diocesi di Ferrara e Comacchio, ha chiesto a tutti i sacerdoti della sua Arcidiocesi, con una comunicazione ufficiale della stessa Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e intitolata ’Preghiera per la pioggia’, di recitare, al termine delle messe di domenica 3 luglio, una preghiera perché “il Signore ci doni l’acqua necessaria per la vita di tutti”.
“Le ragioni della preghiera – ha spiegato monsignor Perego – sono legate alla particolare vocazione agricola e cerealicola della nostra terra ma anche alla salvaguardia dell’allevamento di vongole, minacciato dall’avanzamento del cuneo salino nel Delta, che vede impegnati 1600 pescatori”.
Un altro arcivescovo, monsignor Mario Delpini di Milano, a sua volta ha accolto la preoccupazione dei coltivatori della terra, degli allevatori e delle loro famiglie e, nei giorni scorsi, è stato in tre Chiese del territorio agricolo della sua Diocesi per pregare il Rosario. Si è pregato anche sull’Adda, a Castiglione d’Adda dove si è svolta una processione penitenziale col Santo Crocifisso allo scopo di impetrare il dono della pioggia. Infine preghiere ci sono state anche a Vidalenzo di Polesine Zibello (guidate dai monaci benedettini “Custodi del Divino Amore”), a Pieveottoville (con ora di adorazione e messa presieduta dal parroco don Benjamin Ayena) e a Busseto e frazioni (con preghiere guidate da don Luigi Guglielmoni, monsignor Piergiacomo Bolzoni e don Davide Grossi).
Eremita del Po, Paolo Panni