Arte

Castello Ferrara, la seduzione delle
immagini da De Chirico a Schifano

L’esposizione propone una selezione di 12 lavori, tra dipinti, sculture e opere su carta, di cui 9 dei quasi duecento pezzi della collezione privata di Franco Farina (direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna e del polo espositivo di Palazzo dei Diamanti dagli anni Sessanta agli anni Novanta) che nel 2019 è stata donata alla città dalla vedova, Lola Bonora

Giorgio De Chirico - Due Cavalli (1959)

La Sala dei Comuni del Castello Estense di Ferrara ospita un nuovo appuntamento di un programma espositivo dedicato al patrimonio museale cittadino, che ad oggi ha visto protagonisti Boldini e De Pisis. Si tratta della mostra dossier “La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano”, curata da Chiara Vorrasi, visitabile dal 2 luglio al 27 dicembre 2022.

L’esposizione propone una selezione di 12 lavori, tra dipinti, sculture e opere su carta, di cui 9 dei quasi duecento pezzi della collezione privata di Franco Farina (direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna e del polo espositivo di Palazzo dei Diamanti dagli anni Sessanta agli anni Novanta) che nel 2019 è stata donata alla città dalla vedova, Lola Bonora.

Verso la fine degli anni Settanta del Novecento, molti artisti cominciano a riappropriarsi delle tradizionali pratiche della pittura e della scultura che erano state messe al bando dalle avanguardie. Tra questi sicuramente è capostipite Giorgio de Chirico, che sin dal 1916 ha propugnato un “ritorno al mestiere” e ai segreti dei grandi maestri, sostenendo una visione del tempo circolare, dove il passato e il futuro si saldano in un eterno presente, in sintonia con il pensiero di filosofi antichi e contemporanei, da Eraclito a Nietzsche.

L’«artista moderno per eccellenza – afferma nel 1945 – è l’uomo cosciente che sente l’eredità di secoli e secoli d’arte e di pensiero, che vede chiaramente nel passato, nel presente e in se stesso».

Il percorso espositivo prende avvio proprio da alcune opere “citazioniste” degli anni Cinquanta-Settanta in cui de Chirico ha preso a prestito l’esuberanza pittorica del barocco o ha rivisitato con tecniche diverse i manichini della sua stessa produzione metafisica degli anni Dieci.

Il suo esempio si impone in tempi più recenti, come nel caso della stagione pop di Mario Schifano, con le sue iconiche riletture delle effigi della nostra civiltà:  monumenti equestri, ninfee care a Monet, proclami futuristi. In esposizione due suoi dipinti (Senza titolo, 1978, Acquatico, 1988) insieme a lavori di artisti che, con percorsi diversi ma intenti affini, hanno reinterpretato con ironia e sottigliezza i vari generi della tradizione: Remo Bianco e la sua Scultura calda (1965) o Carlo Mattioli che negli anni Ottanta condensa il paesaggio nella sua essenza vitale di albero stilizzato, facendo risaltare dense chiome materiche su sfondi indefiniti.

La memoria infedele di Leonor Fini, da cui origina anche il titolo della mostra, chiude il percorso, evidenziando il distacco critico che accompagna lo sguardo retrospettivo postmoderno. Il dipinto ritrae un misterioso damerino in costume settecentesco che osserva un dipinto della stessa autrice (Crepuscolo del mattino), riprodotto con diverse varianti all’interno dell’opera, a sua volta denso di citazioni all’arte rinascimentale, barocca e simbolista: di fatto ogni rievocazione del passato è destinata a riscriverne il significato.

La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano – Ferrara, Castello Estense, Sala dei Comuni – 1 luglio – 27 dicembre 2022 – Organizzatori  – Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e Fondazione Ferrara Arte, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna – A cura di  – Chiara Vorrasi – Orari di apertura – Dalle 10.00 alle 18.00, chiuso il martedì (la biglietteria chiude 45 minuti prima) – Informazioni e biglietteria – 0532 419180

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