Mantova, a settembre un
Festivaletteratura ricchissimo
Dopo due edizioni in cui ha risposto all’emergenza sanitaria con creatività Festivaletteratura si riprende le strade e le piazze di Mantova. Scrittrici e scrittori da tutto il mondo tornano a raccontare il presente nei luoghi storici della città... e non solo! Destini individuali e storie nazionali, passeggiate nei boschi e dialoghi con gli animali, viaggi metaletterari e reportage, fumettisti e cantautori, autori italiani migranti e un focus sull’Irlanda, omaggi a grandi autori della letteratura italiana, e ancora poesia, arti visive, concerti, spettacoli teatrali... e una proposta di legge popolare sulla lettura
Ed è proprio la grande narrativa straniera a farci affacciare per prima sul vasto mondo a noi d’intorno, a farci cogliere – nell’appassionante intreccio che unisce le vicende di singoli e famiglie – antiche e nuove presenze, aspirazioni e rancori di popoli e comunità, destini di intere nazioni, che vediamo riaffiorare confusamente nelle cronache riportate ogni giorno dai media. Il Sudafrica attraversato da conflitti intergenerazionali e da una complessa emancipazione dall’apartheid è raccontato – da diversi punti di vista – tanto da Damon Galgut quanto da Yewande Omotoso; l’esperienza dell’esilio e la consistenza delle utopie dell’Europa e della libertà del mondo arabo riecheggiano nelle voci del bosniaco Aleksandar Hemon e dell’iracheno Usama Al Shamani. Il Cile di Diamela Eltit riflette la delusione delle speranze di una generazione che ha combattuto la dittatura e non si riconosce nel paese di oggi; Zeruya Shalev ci offre una decostruzione romanzesca dello stato d’Israele e del mito della sua genesi; Sharon Dodua Otoo racconta di donne in lotta per la propria affermazione tra l’Europa e l’Africa risalendo genealogie che si perdono nei secoli e in territori remoti. Ed è all’Irlanda, terra ancora divisa, che Festivaletteratura dedica una speciale attenzione nell’anno in cui si celebrano i cent’anni dell’Ulysses, autentico caposaldo della letteratura del Novecento. Saranno decani della scrittura come Anne Enright e John Banville, autrici insieme realiste e visionarie come Jan Carson, insieme a Sebastian Barry e Anne Griffin a testimoniarci l’inesauribile vitalità di una letteratura che si presenta come un arcipelago di storie in perenne tensione, una costellazione di prose, poesie e testi teatrali capaci di affascinare il pubblico di tutto il mondo.
Proprio a partire dalle storie “nazionali”, la questione che oggi si pone è – più in generale – come raccontare le crisi e i conflitti del nostro tempo, quali approcci narrativi e d’indagine permettono di sottrarci a un frastuono informativo che poco lascia a una reale comprensione di geografie sempre più incerte. Sotto il titolo del reportage si possono riportare numerose scritture – ora giornalistiche, ora diaristiche, ora più affidate all’immagine, ora genuinamente narrative – che tentano di ricomporre le carte del mondo e che trovano ampio spazio in questa edizione. Si partirà inevitabilmente dall’Ucraina con Igort, Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, per inoltrarci con Erika Fatland nelle più remote propaggini del mondo ex-sovietico fino a sconfinare nel resto dell’Asia, finendo con Giada Messetti e Marco Del Corona a interpretare il pensiero di una Cina sempre più vicina. Di paesaggi sovvertiti dai cambiamenti climatici ragioneranno Fabio Deotto e Ferdinando Cotugno, e ancora Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, risalendo il Rio Negro nella Foresta Amazzonica. Sarà invece lo sguardo etico e partecipe di William T. Vollmann – capace di trasformare il reportage in saggio filosofico o in puro racconto d’invenzione – a guidare un’esplorazione americana che vedrà impegnati al Festival anche Francesco Costa e Michele Masneri sulle coste del Pacifico e Sarah Smarsh nei territori dell’entroterra della working class americana. In sintonia con questa rinnovata attenzione al reportage, si segnala il ritorno dal vivo dei pitching di Meglio di un romanzo, la call for papers promossa dal Festival e rivolta a giovani aspiranti giornalisti, con il coordinamento di Christian Elia.
A guardare dall’alto quest’improvvisa accelerazione della storia, si possono riconoscere disegni più generali, in cui l’ordine degli stati sembra collidere con movimenti globali o idee di mondo, ora in naufragio, ora in silenziosa e violenta affermazione. Sul declino dell’ordine liberale e l’affermarsi di regimi autoritari ragioneranno Vittorio Emanuele Parsi e Francesca Mannocchi e – dal punto di vista giuridico – Mariano Croce e Andrea Salvatore; l’affermazione di grandi potentati economici che agiscono sopra le leggi e il controllo dei cittadini sarà al centro degli incontri con Vandana Shiva, Nicoletta Dentico, Riccardo Staglianò e William Dalrymple, che retrodaterà il fenomeno al tempo dell’espansione in Asia della Compagnia delle Indie Orientali, mentre Donald Sassoon ricostruirà il nesso funzionale tra capitalismo e stati nazionali. Nelle lavagne si proverà a dare evidenza a queste relazioni – tutt’altro che limpide e fuori dalla nostra diretta osservazione – ricostruendo con Marina Forti, Stefano Liberti e Angelo Mastrandrea il percorso delle materie prime (grano, cellulosa e altre ancora) dai luoghi di produzione fino alle nostre case.
È peraltro una percezione sempre più diffusa che a essere a rischio siano le basi materiali delle nostre esistenze. Ed è su alcuni dei diritti che credevamo acquisti una volta per tutte che il Festival sente il bisogno di riportare l’attenzione per evitare ulteriori erosioni. Si parlerà dunque di lavoro con Gavin Mueller e Domenico De Masi, di casa con Andrea Staid e Sarah Gainsforth, di salute con Silvia Bencivelli, Massimo Cirri, Chiara D’Ambros, Paolo Milone e Annacarla Valeriano, dei fondamenti costituzionali dell’uguaglianza con Ernesto Maria Ruffini, ma più di tutto si parlerà di scuola. Mai come ora la scuola ha bisogno di tornare al centro del discorso pubblico e di attirare energie, e ad essa il Festival dedica una delle azioni partecipate che caratterizzeranno questa edizione. Una scuola al quadrato sarà un esercizio visionario collettivo condotto da Monica Guerra e Lola Ottolini, per immaginare nuove scuole dalla scuola che già c’è e fa star bene, accompagnato dalle riflessioni di Francesco Codello, Chiara Guidi, Paolo Landri, Franco Lorenzoni, Vanessa Roghi e la stessa Guerra.
Una vera e propria iniziativa “politica” è quella che vedrà le lettrici e i lettori adolescenti di tutta Italia impegnati nella promozione di una legge di iniziativa popolare sulla lettura. Iniziata la discussione già in questi mesi nei gruppi di lettura sparsi per la penisola, al Festival si terrà la discussione della prima bozza di legge con la presenza in veste di esperto di Daniele Aristarco, per poi portare il testo definitivo all’attenzione delle istituzioni. Nel segno della partecipazione, in piazza Leon Battista Alberti, ragazze e ragazzi under 20 troveranno l’Area Sei, libera zona di lettura, scambio, informazione, che per tutto il Festival darà spazio alla raccolta di osservazioni sulla proposta di legge, alla creazione di una mappa dei luoghi di lettura in città e a una biblioteca temporanea. Tra le attività previste all’Area Sei sono compresi confronti su libri, social, gruppi di lettura e uno sportello per gli insegnanti. Sulla spinta dell’impegno civile, il tema della libertà entra di prepotenza negli incontri dedicati agli adolescenti, come anche i racconti di guerra, il sentirsi “sbagliati”, la lettura del presente e del nostro passato prossimo, con autori come Manuela Salvi, Marco Peano, Daniela Palumbo, Kento, Marco Magnone, Davide Longo, Lucio Villani, Amir Issaa e Piergiorgio Pulixi. Non mancano, come ogni anno, le interviste di Blurandevù che vedono i ragazzi, preparati da Gaia Manzini, alla prova dell’intervista con Mariangela Gualtieri, Kento, Caterina Bonvicini e Roberto Saviano.
Sono due giovanissime autrici, Sabrina Efionay e Anna Osei, ad aver ispirato il percorso dedicato alla letteratura migrante italiana che si apre a Festivaletteratura 2022. A trent’anni dalla pubblicazione di Io, venditore di elefanti di Pap Khouma, le due giovani autrici insieme allo stesso Khouma e a Laila Wadia, Elvira Mujčić e Randa Ghazy, cercheranno di comprendere che cosa è cambiato in trent’anni in questo Paese per chi ha origini straniere e qual è il peso – e il ruolo – degli scrittori e delle scrittrici migranti nella letteratura e nella società italiane. Il modo in cui oggi vengono rappresentati gli stranieri nel discorso collettivo è anche il tema centrale di Passports, laboratorio per ragazzi avviato nel 2019 e coordinato per questa edizione da Leila Belhadj Mohamed e Grace Fainelli, per coinvolgere i giovani sul tema della cittadinanza nelle nostre società multiculturali.
E particolarmente giovane è la letteratura italiana che prende voce a questa edizione 2022. Sono soprattutto le autrici e gli autori della penultima e dell’ultima generazione a confrontarsi in combinazioni inedite e secondo inattese affinità, senza preclusioni per generi frequentati o scelte espressive. Pur nella varietà dei racconti e delle ambientazioni, la matrice del romanzo di formazione rimane sottesa a molte delle loro storie, a segnare una fase storica in cui i confini generazionali sono sempre più incerti, e la dimensione adulta un orizzonte indefinito né facilmente raggiungibile. Tra i nomi di narratrici e narratori italiani presenti quest’anno al Festival segnaliamo tra gli altri Sonia Aggio, Alex Boschetti, Giorgio Ghiotti, Irene Graziosi, Espérance Hakuzwimana, Vincenzo Latronico, Domitilla Pirro, Davide Rigiani, Cristina Venneri e Bernardo Zannoni, a cui si aggiungono in dialogo autrici di graphic novel come Sara Garagnani e ZUZU.
Il fumetto diventa peraltro sempre più protagonista al Festival, grazie a una grande parata di artisti italiani e internazionali. Arriva in città il Book Tour del fumettista britannico Andi Watson, intervistato dai colleghi Giacomo Bevilacqua e Zerocalcare, quest’ultimo protagonista di un altro incontro con Rita Petruccioli sulla funzione civile del fumetto. Gud (Daniele Bonomo) guiderà la sezione di graphic journalism annessa alla redazione web di Festivaletteratura, mentre in piazza Castello è previsto l’incontro tra due titani del fumetto europeo, Vittorio Giardino e Milo Manara, che riveleranno i segreti della loro arte.
Ma il Festival resta fondamentalmente di chi ama perdersi tra i libri, ragionare di romanzi e poesie, capire come sono fatte le storie. Perché la letteratura può cambiare il destino delle persone – come dimostreranno Sally Bayley e Bianca Pitzorno a partire dalle loro vicende personali, e Frédéric Pajak ripercorrendo per parole e immagini la vita di alcuni intellettuali del Novecento – oppure trasformarsi in una vertigine bibliofila come per Antonio Castronuovo ed Hans Tuzzi; diventare una professione a tutto tondo, come per John Freeman e Marco Peano, o – più semplicemente – generare nuova letteratura, come nelle “fanfiction” di Fabio Stassi e Chiara Valerio. Accanto alle Collane – gli incontri ospitati alle Biblioteche Teresiana e Baratta che svelano le segrete parentale tra libri apparentemente distanti tra loro – il Festival chiederà quest’anno a Claudia Durastanti, Anne Enright, Carlo Lucarelli, Melania G. Mazzucco e ad altri autori se esiste il fuoco sacro della scrittura, attraverso una serie di interviste condotte da Christian Mascheroni ed Elsa Riccadonna. Sullo stato della critica letteraria in Italia interverranno – nello spazio degli accenti – Francesca Massarenti, Giacomo Papi, Enrico Terrinoni e Giorgia Tolfo, in dialogo con Vincenzo Latronico. Un’esaltazione febbrile per la conoscenza permea la storia della Miscellanea Sella, fondo composto da 14.000 opuscoli raccolti da Quintino Sella, illustrata al Festival con alcune prove di “immersione” da Anna Bosazza e Danilo Craveia.
Dall’assidua frequentazione degli archivi si è alimentata per oltre cinquant’anni la passione storica e l’invenzione romanzesca di Maria Bellonci. All’autrice di Lucrezia Borgia e Rinascimento privato, usciti proprio quest’anno in una nuova edizione, il Festival dedica uno dei più significativi percorsi all’interno del proprio programma affidandolo alla cura di Luca Scarlini. Di questa speciale affinità spirituale con la città dei Gonzaga, dell’importanza che Bellonci ha avuto all’interno del misconosciuto canone femminile della letteratura italiana del Novecento, ma soprattutto della sua peculiare reinterpretazione del romanzo storico daranno testimonianza gli incontri all’interno degli accenti di Luca Scarlini con Edgarda Ferri e Stefano Petrocchi, il confronto sull’”eredità Bellonci” tra Melania G. Mazzucco e Giulia Caminito, il percorso di Stefano Scansani all’interno di Palazzo Ducale sulle orme di Delitto di Stato, la lettura scenica del Febo – romanzo incompiuto su Vespasiano Gonzaga – al Teatro Olimpico di Sabbioneta e soprattutto la Stanza Bellonci, allestita nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, con documenti, lettere, interviste video, libri autografati e altri materiali accessibili al pubblico per tutta la durata del Festival. La riflessione sul rapporto tra storia e romanzo torna – a vari livelli – negli incontri che vedranno impegnati tra gli altri Valeria Parrella, Adrián N. Bravi, Enzo Fileno Carabba, Marco Magnone, Pupi Avati e, nell’ambito della letteratura internazionale, l’irlandese Sebastian Barry, sontuoso cantore dell’epopea della Guerra Civile Americana.
Tra gli altri omaggi di questa edizione 2022 spicca senz’altro l’itinerario tra i set mantovani di Salò e le 120 giornate di Sodoma, ideato in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Dopo aver ascoltato una testimonianza iniziale di Pupi Avati in Piazza Alberti, Luca Scarlini – curatore di questo eccezionale tour – guiderà un viaggio lungo un giorno all’interno dell’opera ultima e “maledetta” di Pasolini passando per ville gentilizie, corti rurali, piazze di provincia a raccogliere documenti e testimonianze del passaggio del regista e poeta in terra mantovana. Alessandro Baricco terrà una lectio dedicata a Beppe Fenoglio, quattro voci – quelle di Rossana Dedola, Marcello Fois, Maria Giovanna Piano, Bianca Pitzorno – si alterneranno per tracciare un profilo di Grazia Deledda, mentre Enrico Terrinoni avrà il compito di celebrare i cent’anni dalla pubblicazione dell’Ulysses.
Nella frequentazione con autori del recente passato, tra rispecchiamento, traduzione e irriducibile distanza si giocano le “conversazioni” poetiche di Silvia Bre, Daniele Piccini e Maria Luisa Vezzali con Robert Frost, Cesare Pavese e Adrienne Rich. Per il resto, la poesia si rivela musica, vocalità, azione performativa, gioco creativo nelle corse urbane del furgone poetico (con Miriam Camerini, Francesco Maria Tipaldi, Bruno Tognolini, Andrea Pennacchi e Nicolò Porcelluzzi), nei laboratori di limerick di Anna Ravelli e – con più sorpresa – la rilettura del rimario di Dante compiuta da Simone Albonico e Matteo Motolese.
Il dire la poesia porterà al confronto Mariangela Gualtieri ed Ermanna Montanari, due delle protagoniste della scena teatrale contemporanea, in un felice sconfinamento tra poesia e teatro che marca questa edizione del Festival, come dimostra il Disprezzo della donna della Compagnia Frosini / Timpano, spettacolo sul repertorio al femminile della poesia futurista; mentre Quattro tempora del Collettivo LAN-DE-SÌ riporta a tempi e parole della campagna. Alla scrittura teatrale italiana del Novecento saranno consacrati invece gli Atti Unici, letture sceniche condotte dagli allievi della Scuola del Teatro Stabile di Torino che porteranno all’attenzione del pubblico piccoli e pressoché sconosciuti capolavori firmati da Giorgio Manganelli, Natalia Ginzburg, Dino Buzzati, J. Rodolfo Wilcock e Achille Campanile. Promette scintille la Stand Up Comedy, una scena che sta vivendo anche in Italia un momento di grande effervescenza e creatività, che arriverà al Festival in una serie di conversazioni-spettacolo, coordinate da Jacopo Cirillo, con gli interventi di Saverio Raimondo, Federica Cacciola e Alessandro Gori. E si continuerà a ridere con Valerio Lundini e Makkox e con Andrea Pennacchi e Massimo Cirri in una coppia di incontri giocati sulla cifra della comicità.
Un vero e proprio tendone da circo verrà montato alla Casa del Mantegna, dove funamboli della parola, illusionisti delle storie e incantatori di piccoli lettori saranno chiamati a esibirsi di fronte a bambini e ragazzi in un programma di eventi all’insegna dello stupore e del divertimento. Alla magia del creare storie e a tutti i “come” che ci stanno intorno – come intrecciare le trame, inventarsi i personaggi, pensare alle figure, mettere le immagini in movimento – si dedicheranno Marco Malvaldi, Marilù Oliva, Tommaso Carozzi, Giovanni Scarduelli e Pietro Grandi. Sotto il tendone si terrà quest’anno anche il primo campionato ufficiale di Reading Slam, una leale competizione tra imbonitori di lettura che vedrà impegnati Giuliana Facchini, Manuela Salvi, Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto nel consigliare un libro a ragazze e ragazzi. Chi vuole giocare con suoni, colori, atmosfere delle fiabe potrà accedere alla stanza teatrale allestita da Dario Moretti che ospiterà Antonio Catalano, Piergiorgio Gallicani, Drammatico Vegetale e Controsenso Teatro. Di storie vere e di sfide quotidiane parleranno autori come Nicola Brunialti, Chiara Carminati, Gigliola Alvisi, Sonia Maria Luce Possentini. Ad arricchire ulteriormente il programma per bambini e famiglie sarà una delle azioni partecipate più attese del Festival: la creazione collettiva di un parco giochi temporaneo ai Giardini Valentini sotto la guida del duo artistico-creativo berlinese dei 44Flavours.
Festivaletteratura non rinuncia alla presenza musicale, e lo fa ripercorrendo esperienze artistiche vive e generative come quella di Angelo Branduardi, che ricorderà la sua biografia musicale, di Lucio Dalla a dieci anni dalla sua scomparsa, o attraverso la storia straordinaria della direttrice d’orchestra Claire Gibault, attivista per la parità di genere nel mondo musicale. E ancora la presenza di Giorgio Poi, Francesco Kento Carlo, Amir Issaa segnano una presenza musicale all’interno di dialoghi sulla contemporaneità, mentre al Teatro Bibiena una serie di appuntamenti “concertanti” racconteranno con Stefano Zenni il genio di Louis Armstrong, con Giovanni Bietti l’influenza di Giuseppe Verdi, con Carlo Guaitoli e Luca Ciammarughi l’arte di Franco Battiato o con Miriam Camerini e Wlodek Goldkorn la riscoperta dell’etnografo, giornalista, musicologo, drammaturgo ebreo Shlomo An-sky.
La musica batte quest’anno il tempo del giallo. Gli incontri dedicati quest’anno ai romanzi polizieschi si possono leggere come partiture in giallo, in cui trovano posto l’hip hop dello scrittore di culto turco- tedesco Selim Özdogan e le ballate di Bob Dylan di Alessandro Robecchi, insieme alle puntuali ricerche di Franco Bergoglio sul rapporto tra jazz e noir. A completare l’offerta per gli amanti del delitto, saranno gli incontri con Samantha Bruzzone, Francesco Caringella, Marco De Franchi e Marco Malvaldi.
Tutte le arti sono peraltro ben rappresentate in questa edizione, che sconfina piacevolmente, come ha sempre fatto, nei territori dell’architettura, della fotografia, del design. E se il tema trainante degli incontri di architettura – con Simone D’Antonio, Luigi Gallo, Luca Galofaro, Giancarlo Mazzanti, Annalisa Metta e Nina Bassoli – sarà quello dell’utopia, nel tentativo di conciliare culture, stili di vita ed esigenze ambientali, anche la fotografia ci parla di città nell’incontro con Olivo Barbieri e attraverso il percorso di Giovanni Marrozzini. Tra fotografia e creatività si pone anche l’opera dell’artista, designer e curatore Eric Kessels. Tra arte di vivere e cura del fare bene le cose si collocano gli eventi sulla letteratura dei galatei riletta da Inge Botteri e Amedeo Quondam, sulla saggezza artigianale tramandata dai manuali Hoepli con Alberto Saibene e Pietro Redondi, e sulla straordinaria produzione dei libri sovietici per bambini della Collezione Adler, raccontata da James Bradburne con Gian Piero Piretto.
Storie alimentari (attraverso gli interventi Carol Coricelli, Sofia Erica Rossi, Tommaso Melilli, Alberto Grandi, Fabio Ciconte), nuovi umanesimi (nella riflessione di Carmelo Dotolo), paradigmi estetico- consolatori del contemporaneo (secondo il filosofo Simon May), vite in montagna (nel dialogo tra Paolo Cognetti e Maurizio Carucci o nel racconto del Sentiero Italia), partite a scacchi (con Giorgio Fontana e Stefano Salis), la magica estate del Mundial dell’82 (con Federico Buffa, Giancarlo Antognoni e Francesco “Ciccio” Graziani) sono alcuni dei numerosi altri temi presenti nel vasto programma di questa ventiseiesima edizione. Un discorso a parte merita Radio Festivaletteratura, che dopo due anni di “dirette” quotidiane si trasforma in casa di produzione di podcast originali registrati nel corso della manifestazione e presentati in un incontro di lancio live in piazza Leon Battista Alberti. Tra i conduttori dei podcast 2022 ci saranno Marco Belpoliti, Annalisa Metta, Paolo Pecere e Giorgia Tolfo.
Un grande albero protegge il lettore seduto sui ciottoli nella verticale piazza Sordello, nell’immagine disegnata da Laura Simonati per Festivaletteratura 2022. La copertina del programma ci rimanda da ultimo a Consapevolezza verde, ormai da anni uno dei nuclei principali del programma di Festivaletteratura. Dopo la creazione del bosco del Festival lo scorso aprile, piantato in riva al Po a parziale compensazione delle emissioni prodotte dalla manifestazione, in questa edizione gli incontri, i laboratori e le iniziative di Consapevolezza verde saranno improntati all’azione e all’osservazione diretta della natura che vive nelle città, come gli Altri Cittadini, primo censimento della popolazione animale e vegetale di Mantova, o Andar per boschi, esplorazioni scientifico-ludico-letterarie in preparazione alla vita silvestre tenute da scrittori e botanici, zoologi e artisti, ornitologi e camminatori per ripensare al rapporto con la natura più vicina a noi. Il tentativo di andare oltre il nostro antropocentrismo ombelicale, prestando ascolto alle presenze animali che ci circondano, viene affrontata non solo dal punto di vista filosofico con Vinciane Despret, che tenta di scardinare i nostri preconcetti sugli altri esseri viventi, ma anche attraverso le storie di animali raccontate da Sarah Savioli e Tommaso Lisa.
La riflessione sull’ambiente si allarga a incontri sul tema della trasformazione, intesa in senso evolutivo – come nell’appuntamento con Giorgio Manzi e Silvia Ferrara sull’affermazione dell’Homo Sapiens – o nel mutato rapporto tra mari e terre, nella lezione di Roberto Casati. La metamorfosi è al centro anche di Scienceground – lo spazio di attività e confronto sul discorso pubblico della scienza curato dal collettivo eXtemporanea – con una serie di laboratori realizzati in collaborazione con AUGMan e l’associazione Himby, ma anche al centro delle lavagne in piazza Mantegna, tenute da Giovanni Baccolo, Enzo Marinari, Angela Balzano, Ilaria Santoemma ed Elisa Bosisio. Il tema del mutamento attraversa come un filo rosso gli altri incontri dedicati alle scienze e alla tecnologia, come quelli con il padre del microprocessore Federico Faggin e con il filosofo Miguel Benasayag – su coscienza umana, singolarità biologica e scenari di vita artificiale – o quello con Maurizio Balistreri e Vera Tripodi sui risvolti etici, biologici e sociologici delle tecniche di riproduzione umana.
Gli autori di Festivaletteratura 2022 (elenco aggiornato al 23/o6 – 11:00)
- A – Kader Abdolah, Sonia Aggio, Usama Al Shahmani, Giulia Albanese, Marianna Albini, Simone Albonico, Allievi della scuola per attori – Teatro Stabile di Torino, Gigliola Alvisi, Giancarlo Antognoni, Giuseppe Antonelli, Daniele Aristarco, AUGMAN – Arduino User Group Mantova, Pupi Avati,
- B – Pierdomenico Baccalario, Giovanni Baccolo, Marta Bacigalupo, Duccio Balestracci, Maurizio Balistreri, Angela Balzano, Carolina Bandinelli, John Banville, Olivo Barbieri, Alessandro Baricco, Sebastian Barry, Marco Bartoli, Nina Bassoli, Sally Bayley, Marco Belpoliti, Miguel Benasayag, Silvia Bencivelli, Franco Bergoglio, Maurizio Bettini, Giacomo Bevilacqua, Giovanni Bietti, Simonetta Bitasi, Paula Blanco, Bluemotion, Giuliano Boccali, Gianfranco Bologna, Caterina Bonvicini, Angela Borghesi, Anna Bosazza, Alex Boschetti, Elisa Bosisio, Inge Botteri, James Bradburne, Angelo Branduardi, Silvia Bre, Marco Brioni, Giorgio Brizio, Nicola Brunialti, Samantha Bruzzone, Elisabetta Bucciarelli, Federico Buffa, Giulio Busi,
- C – Federica Cacciola, Miriam Camerini, Giulia Caminito, Enzo Fileno Carabba, Luigi Caracciolo, Francesco Caringella, Chiara Carminati, Tommaso Carozzi, Jan Carson, Mircea Cărtărescu, Maurizio Carucci, Roberto Casati, Antonio Castronuovo, Antonio Catalano, Giulia Cava, Giulia Cavaliere, Luca Ciammarughi, Fabio Ciconte, Teresa Cinque, Jacopo Cirillo, Massimo Cirri, Francesco Codello, Paolo Cognetti, Paolo Colagrande, Collettivo LAN-DE-Sì, Giampiero Comolli, Compagnia Drammatico Vegetale, Compagnia Frosini/Timpano, Compagnia S-legati, Fulvia Conte, Controsenso Teatro, Carol Coricelli, Laura Corradi, Francesco Costa, Lella Costa, Ferdinando Cotugno, Danilo Craveia, Mariano Croce, Luca Crovi,
- D – Francesca D’Alessandro, Chiara D’Ambros, Simone d’Antonio, William Dalrymple, Marco De Franchi, Davide Maria De Luca, Domenico De Masi, Rossana Dedola, Marco Del Corona, Nicoletta Dentico, Fabio Deotto, Vinciane Despret, Marco Di Domenico, Carmelo Dotolo, Claudia Durastanti,
- E – Sabrina Efionayi, Christian Elia, Diamela Eltit, Anne Enright, eXtemporanea,
- F – 44Flavours, Giuliana Facchini, Federico Faggin, Grace Fainelli, Erika Fatland, Angelo Ferracuti, Silvia Ferrara, Marco Ferreri, Edgarda Ferri, Beppe Finessi, Peter Florence, Marcello Fois, Giorgio Fontana, Marina Forti, Giovanni Franzoni, John Freeman, Sara Furlanetto
- G- Sarah Gainsforth, Damon Galgut, Piergiorgio Gallicani, Luigi Gallo, Luca Galofaro, Bruno Gambarotta, Sara Garagnani, Randa Ghazy, Giorgio Ghiotti, Vittorio Giardino, Claire Gibault, Lilia Giugni, Wlodek Goldkorn, Alessandro Gori, Alberto Grandi, Pietro Grandi, Francesco Graziani, Irene Graziosi, Andrea Greci, Anne Griffin, Allison Grimaldi Donahue, Carlo Guaitoli, Mariangela Gualtieri, Gaia Guasti, Gud, Monica Guerra, Chiara Guidi,
- H – Esperance Hakuzwimana, Aleksandar Hemon, Himby,
- I – Igort, Amir Issaa,
- K – Mieko Kawakami, Kento, Erik Kessels, Pap Khouma,
- L – Stefano L’Occaso, Paolo Landri, Vincenzo Latronico, Clark Lawrence, Pierre Lemaitre, Stefano Liberti, Tommaso Lisa, Davide Longo, Melania Longo, Franco Lorenzoni, Carlo Lucarelli, Valerio Lundini,
- M – Helen Macdonald, Camillo Magni, Marco Magnone, Makkox, Marco Malvaldi, Milo Manara, Stefano Mancuso, Francesca Mannocchi, Giorgio Manzi, Gaia Manzini, Federica Manzon, Neri Marcorè, Enzo Marinari, Giovanni Marrozzini, Christian Mascheroni, Beatrice Masini, Michele Masneri, Francesca Massarenti, Angelo Mastrandrea, Francesca Mastrovito, Simon May, Giancarlo Mazzanti, Melania G. Mazzucco, Tommaso Melilli, Silvia Mengali, Giada Messetti, Annalisa Metta, Paolo Milone, Leila Belhadj Mohamed, Luca Molinari, Ermanna Montanari, Antonio Moresco, Dario Moretti, Davide Morosinotto, Matteo Motolese, Gavin Mueller, Elvira Mujčić, Michela Murgia,
- N – Andrés Neuman, Valerio Nicolosi,
- O – Marilù Oliva, Yewande Omotoso, Anna Osei, Sharon Dodua Otoo, Lola Ottolini, Selim Özdogan,
- P – Frédéric Pajak, Daniela Palumbo, Giacomo Papi, Valeria Parrella, Vittorio Emanuele Parsi, Marco Peano, Paolo Pecere, Andrea Pennacchi, Antonio Perazzi, Stefano Petrocchi, Rita Petruccioli, Maria Giovanna Piano, Daniele Piccini, Gian Piero Piretto, Domitilla Pirro, Bianca Pitzorno, Giorgio Poi, Massimo Polidoro, Irene Pollastro, Nicolò Porcelluzzi, Sonia Maria Luce Possentini, Ilaria Potenza, Antonio Prete, Rosella Prezzo, Piergiorgio Pulixi,
- Q – Amedeo Quondam,
- R – Saverio Raimondo, Christoph Ransmayr, Anna Ravelli, Pietro Redondi, Elsa Riccadonna, Silvia Righi, Davide Rigiani, Alessandro Robecchi, Stefano Roccio, Vanessa Roghi, Alessio Romenzi, Sofia Erica Rossi, Emanuele Rosso, Mirco Rubegni, Ernesto Maria Ruffini,
- S – Eleonora Sacco, Alberto Saibene, Stefano Salis, Vera Salton, Andrea Salvatore, Manuela Salvi, Alessandro Sanna, Ilaria Santoemma, Donald Sassoon, Vincenzo Satta, Roberto Saviano, Sarah Savioli, Stefano Scansani, Giovanni Scarduelli, Luca Scarlini, Francesca Scotti, Guido Sgardoli, Zeruya Shalev, Vandana Shiva, Laura Simonati, Sarah Smarsh, Afro Somenzari, Antonio Spadaro, Riccardo Staglianò, Andrea Staid, Fabio Stassi,
- T – Massimiliano Tappari, Enrico Terrinoni, Angela Terzani Staude, Francesco Maria Tipaldi, Bruno Tognolini, Olga Tokarczuk, Elisabetta Tola, Giorgia Tolfo, Lorenzo Tondo, Alice Torreggiani, Chiara Trevisan, Vera Tripodi, Hans Tuzzi,
- U – Georgiana Ursache, Nadeesha Uyangoda,
- V – Annacarla Valeriano, Chiara Valerio, Gianluca Vassallo, Cristina Venneri, Maria Luisa Vezzali, Lucio Villani, William T. Vollmann,
- W – Laila Wadia, Andi Watson,
- Z – Alessandro Zaccuri, Virtus Zallot, Bernardo Zannoni, Stefano Zenni, Zerocalcare, Angelo Zinna, ZUZU.
ACCENTI – A volte per cambiare la prospettiva basta un accento. Messo al posto giusto, alla Tenda Sordello, come fa Festivaletteratura da oltre dieci anni. Un blister di pillole di trenta minuti (a volte qualcosa in più) per dar tono alla giornata, tra spunti filosofici, istantanee dal mondo, piccole lezioni di letteratura, momenti di puro divertimento.
Gli Accenti nascono da un lato per intercettare curiosità volatili – quelle del pubblico che arriva al Festival all’ultimo minuto, senza sapere bene dov’è e che cosa l’aspetta – e dall’altro per dare spazio a passioni nascoste, progetti in divenire, testi con troppa fretta dimenticati di scrittori, artisti e altri ospiti del Festival.
Gli Accenti sono in genere brevi monologhi, ma le eccezioni sono la regola, ed ecco che ai più frequenti assoli si affiancano dialoghi serrati, trii o persino intere orchestre danzanti. Nella varietà di argomenti e protagonisti e nella concitazione del loro succedersi, gli Accenti rispecchiano l’interesse onnivoro e inappagabile del Festival verso le più diverse espressioni della letteratura e dei saperi.
Anche il programma degli Accenti – come quello delle Lavagne – comprende delle piccole sottosezioni. Per l’edizione 2022 si segnalano la serie dedicata alla critica letteraria – a cura di Vincenzo Latronico, i tre dialoghi oltre lo schermo condotti da Giorgio Brizio con attivisti, esperti e testimoni del cambiamento climatico in giro per il mondo, e gli Accenti in lingua, incontri con scrittori stranieri senza servizio di interpretazione consecutiva in italiano.
Tra gli ospiti 2022 alla Tenda Accenti segnaliamo Paolo Cognetti, Christian Elia, Alberto Grandi, Stefano Petrocchi, Riccardo Staglianò, Hans Tuzzi, Annacarla Valeriano, Alessandro Zaccuri, oltre all’accento extra – large con lo spettacolo Anche i sogni impossibili della Compagnia S-legati, all’omaggio a Teresa Buongiorno, al prologo del focus bellonciano con Edgarda Ferri e Luca Scarlini, all’incontro a cura di Medici Senza Frontiere con Caterina Bonvicini e Valerio Nicolosi, e a quello dedicato al centenario della Marcia su Roma con Giulia Albanese. La serie sulla critica letteraria vedrà ospiti Francesca Massarenti, Giorgio Papi, Enrico Terrinoni e Giorgia Tolfo. Tra gli autori che interverranno agli Accenti in lingua è confermata la presenza di William Darlymple. Tutti gli Accenti sono a ingresso libero.
LAVAGNE – Era l’autunno del 2008 quando, sull’onda di una protesta contro un piano di tagli ai fondi per l’Università, studenti e docenti di vari atenei decisero di tenere le loro lezioni in piazza. Con la discesa nello spazio pubblico i fautori di quella “università all’aperto” volevano affermare il valore civile della trasmissione dei saperi e della produzione scientifica, e al tempo stesso uscire dalle aule accademiche – a volte troppo chiuse in sé stesse – per entrare in dialogo con il mondo esterno e mettere alla prova il senso e i risultati della propria ricerca. Trovarsi di fronte, in quelle lezioni improvvisate, persone attente ma prive di un solido background di studi scientifici, poneva il problema di come parlare di scienza per parlarne a tutti. Da quella breve stagione “libertaria” hanno preso ispirazione le Lavagne, una serie di lezioni en plein air entrate a far parte del programma di Festivaletteratura dall’edizione 2010.
Le Lavagne si tengono in una piazza di facile accesso nel cuore del centro storico della città, per favorire il massimo concorso di pubblico. Il “docente” parla da una pedana posta in mezzo alla piazza, e le persone si dispongono tutte intorno creando una sorta di anfiteatro: nessuna cattedra e uno spazio completamente aperto, per aprire la scienza a tutti.
Chi tiene la lezione ha a disposizione soltanto una lavagna d’ardesia e un pezzo di gesso, per spogliare l’esposizione di qualsiasi inutile sofisticazione e portarla ad adottare un linguaggio chiaro, forte, diretto e mai banale. La sfida, per chi è alla lavagna, è di trovare nuove forme di racconto per illustrare principi primi, problemi, teoremi, ipotesi scientifiche, capaci di coinvolgere un pubblico ampio e metterlo in grado di comprendere e fare proprio questo nuovo sapere.
Il programma delle Lavagne comprende per ciascuna edizione del Festival tra i 10 e i 15 appuntamenti.
Ogni lavagna ha una durata di circa un’ora e viene affidata in genere a un diverso relatore, lasciando piena libertà nella scelta dell’argomento. Dal 2011 al 2021 (unica interruzione nel 2020 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia) le aree di ricerca attraversate sono state le più disparate, dalla chimica di base alla fisica quantistica, dalle neuroscienze all’intelligenza artificiale, dall’astronomia alla bioingegneria, e numerose altre ancora con incursioni in territori più o meno limitrofi come la linguistica, l’economia, la geografia, la musica, la retorica classica, la tattica sportiva.
In questo senso le Lavagne si propongono come una moderna enciclopedia dal vivo, con continui rimandi da una voce all’altra, senza paura di affrontare con metodo scientifico materie apparentemente altre. Non di minore importanza è il collegamento tra le Lavagne e le altre iniziative di divulgazione scientifica presenti al Festival: ricercatori, studiosi ed esperti impegnati nelle lezioni in piazza nello stesso anno hanno spesso tenuto altri incontri e laboratori, rafforzando il carattere unitario della proposta complessiva del Festival e creando un virtuoso effetto di trascinamento del pubblico da un evento all’altro.
Nel 2022 le lavagne tornano nella loro sede “naturale” di Piazza Mantegna, di fronte alla facciata della Basilica di Sant’Andrea. Due serie speciali di lavagne saranno dedicate alle Materie prime, cercando di indagarne aree di provenienza, metodi di produzione ed estrazione, mercati, implicazioni ambientali e socio-politiche (con interventi di Marina Forti, Stefano Liberti e Angelo Mastrandrea) e alle metamorfosi (ambientali con Giovanni Baccolo, sociali con Angela Balzano, Ilaria Santoemma e Elisa Bosisio, fisiche con Enzo Marinari). Altre lavagne saranno affidate a Maurizio Balistrieri e Luca Molinari.
BLURANDEVÙ – Un gruppo di ragazzi animati da una grande passione per la lettura e abbastanza disinvolti da non lasciarsi intimidire dal palcoscenico, una guida capace di prepararli all’incontro capace di farsi da parte al momento opportuno, uno scrittore disposto a mettersi in gioco e a farsi sorprendere dai propri intervistatori: questi sono gli ingredienti per un blurandevù di successo!
Da oltre 15 anni nel programma di Festivaletteratura (e da quest’anno parte integrante del progetto I 6 gradi della lettura), blurandevù è una serie di incontri con autori che vede impegnati nel ruolo di conduttori alcuni giovani, intraprendenti lettori di età compresa tra i 16 e i 20 anni. Sul palco di blurandevù sono passati negli anni affermati scrittori italiani e internazionali, personaggi dello spettacolo, artisti: per molti di loro, questa intervista decisamente fuori dai canoni ha rappresentato una delle esperienze più forti vissute al Festival (e non solo).
Blurandevù vede impegnati ogni anno tra i 10 e i 12 ragazzi, selezionati tra coloro che ne fanno richiesta nella normale domanda di volontariato al Festival. Il gruppo si ritrova già prima dell’inizio della manifestazione per sottoporsi a un training intensivo (a volte preceduto da un programma di letture e ricerche estive), in cui i ragazzi hanno la possibilità di dedicarsi senza tregua alla costruzione dei quattro incontri loro assegnati.
Il laboratorio vuole essere non tanto una “scuola” per conduttori, ma piuttosto un’occasione di relazione, di scoperta e di confronto attraverso i libri e la letteratura davvero unica per chi vi partecipa. A condurre questo training formativo è un team di guide esperte nella conduzione di gruppi capitanato da uno scrittore, chiamato non tanto a insegnare la formula dell’intervista perfetta, quanto a far emergere le parole, le passioni, gli interessi grazie ai quali i ragazzi potranno arrivare ad un incontro veramente significativo – per loro stessi e per il pubblico – con chi avranno di fronte.
Lo scrittore intervistato gioca peraltro un ruolo non secondario. Non è necessario che si tratti di un autore molto conosciuto tra i giovanissimi: spesso anzi sono risultati più entusiasmanti per il pubblico – e per i ragazzi stessi – i confronti con saggisti o grandi vecchi della letteratura. È la capacità di ascolto, di non temere domande imprevedibili e spiazzanti, di aprirsi ai ragazzi a rendere uno scrittore ideale per blurandevù.
Gli ospiti di blurandevù 2022 sono Caterina Bonvicini, Mariangela Gualtieri, Kento e Roberto Saviano. A guidare il training dei ragazzi sarà la scrittrice Gaia Manzini.
IL FURGONE POETICO – Un furgone si aggira lento per la città attraversando il silenzio delle strade semiabbandonate. Sul tetto porta due altoparlanti per diffondere la poesia tra le case. A recitarle è un poeta, seduto accanto al posto di guida o ritto in piedi sul cassone.
Il furgone poetico è un programma mobile di letture in versi che via per via, piazza per piazza, incontra la città distratta. Nato al tempo della pandemia, è divenuto parte integrante del palinsesto di Festivaletteratura. Lungo un percorso disegnato in un’area circoscritta del reticolo urbano, il furgone effettua alcune soste in punti che si prestano ad attirare l’attenzione – piazze, slarghi, luoghi di aggregazione, cortili interni. Il poeta scende dal furgone per tenere il suo breve reading (20/30 minuti circa), e poi riparte per la fermata successiva.
Che cosa legge il poeta in questa sua performance a tappe? Rime proprie o altrui, gli stessi versi ad ogni fermata oppure ogni volta diversi, proseguendo un unico discorso poetico oppure creando quattro occasioni di ascolto di distinte, ciascuna a sé stante. Lungo il percorso, tra una fermata e l’altra, può capitare che venga letta una poesia “in movimento”.
Le persone possono ascoltare disponendosi liberamente intorno al furgone, oppure dalle finestre di casa, dai tavolini del bar o rimanendo in fila ai negozi. Ogni percorso del furgone poetico parte da una piazza centrale della città e prevede quattro soste, in modo da compiersi in una mattina o in un pomeriggio. L’itinerario giornaliero viene ovviamente dichiarato in programma con le relative fermate, in modo che le persone possano aspettare l’arrivo del furgone. I punti di sosta sono segnalati in città con un apposito totem e con la segnalazione degli orari di passaggio del furgone.
I poeti e performer che saliranno sul furgone 2022 saranno Miriam Camerini – con l’accompagnamento alla tastiera di Esther Wratschko -, Andrea Pennacchi (con un programma di poste venete vere e false scelte con Ricolò Porcelluzzi), Bruno Tognolini e Francesco Maria Tipaldi.
LE COLLANE – I libri stanno bene insieme. Parlano tra loro di continuo, e appena ne arriva uno nuovo, eccolo subito entrare nella conversazione senza tante cerimonie. Nelle biblioteche sembrano starsene tutti educati al loro posto, ma in realtà non è così. Basta un lettore per far avvicinare volumi fisicamente distanti e scoprire relazioni impensate tra l’uno e l’altro. Dopo il successo incontrato nel 2020 e nel 2021, anche quest’anno Festivaletteratura chiederà ad alcuni autori di entrare nelle biblioteche di città e creare delle piccole collane, un po’ come quelle in cui si suddividono i cataloghi delle case editrici, legando con un filo ideale cinque libri posti su scaffali diversi. Un originale percorso di lettura e insieme un modo semplice per spiegare che cos’è una biblioteca.
A Festivaletteratura 2022 sono previste otto collane che presentano la consueta varietà di voci e di approcci. Le collane di Matteo Motolese e di Amedeo Quondam si concentreranno sul patrimonio di libri rari e antichi conservato alla Biblioteca Teresiana. Le sei collane in programma alla Biblioteca Baratta saranno dedicate all’invenzione musicale (Antonio Castronuovo), al genere tragicomico (Paolo Colagrande), alla guerra vista dalla prospettiva femminista (Lilia Giugni), alla narrazione della violenza nei gialli di cinque diversi continenti (Sarah Savioli), alle connessioni segrete nella letteratura fantasy e per ragazzi (Pierdomenico Baccalario), alle connessioni tra miti, storie e alimentazione (Tommaso Melilli). Le registrazioni audio degli incontri saranno rese disponibili gratuitamente nelle settimane successive sul sito del Festival e su quello della rete bibliotecaria mantovana.
SCIENCEGROUND – Scienceground si propone come uno spazio di condivisione e confronto aperto a esperti, studenti di tutte le età, persone comuni, che attraverso i laboratori, i gruppi di discussione, le letture e le altre iniziative che convergono al suo interno hanno la possibilità di comprendere la scienza nel suo farsi e nelle sue relazioni con le molteplici dimensioni della nostra vita sociale. L’ideazione e la conduzione delle attività del progetto è curata da eXtemporanea, un gruppo di lavoro variegato e poroso formatosi proprio a Festivaletteratura in occasione della prima edizione di Scienceeground, principalmente composto da ricercatrici e ricercatori – alcunə agli esordi del loro percorso accademico, altrə con maggiori esperienze – ma anche da
studenti e studentesse e da docenti e insegnanti. La maggior parte con formazione scientifica – ma una fetta sempre più consistente di formazione diversa. eXtemporanea si è formata a partire da Festivaletteratura 2017, anno della realizzazione di Hackspace (poi ribattezzato Scienceground 1). Da allora la collaborazione con Festivaletteratura si è intensificata con i successivi Scienceground 2, 1.5, 1.6666, 8/5… e allo stesso tempo il gruppo ha ampliato il ventaglio delle sue attività al di fuori e in preparazione al Festival.
Il gruppo è animato dall’urgenza di offrire un’alternativa alla comunicazione scientifica istituzionale, spesso volta alla narrazione metaforica e alla sensibilizzazione. Secondo eXtemporanea invece è possibile un dialogo più sincero e coinvolgente, sempre fortemente radicato nei metodi scientifici, per restituire alle scienze il ruolo che meritano nello sviluppo e critica della società a venire.
Per questo il pilastro della proposta di eXtemporanea è la (auto)formazione. Da anni tutte le attività di Scienceground sono accompagnate da percorsi di avvicinamento e di restituzione nelle scuole del mantovano, formazione di volontari e volontarie di Festivaletteratura e di tirocinanti del master di comunicazione scientifica di Ferrara, e ci sono state occasioni di formazione
professionale del personale docente. Le interazioni con docenti di vari gradi, dalle scuole secondarie alle università, consentono a eXtemporanea di contaminare tutti i livelli di istruzione con i contenuti e metodi che le sono propri. L’obiettivo a lunga distanza è creare strumenti per condividere questa vocazione, fortemente territoriale, anche con realtà distanti.
Il secondo asse della proposta è la sperimentazione di nuovi formati e linguaggi, anche molto informali e giocosi. eXtemporanea ha sperimentato fanzine e podcast; percorsi di libera lettura condivisa e videoseminari; passeggiate scientifiche fisicamente distanziate, ma socialmente ravvicinate. In questi percorsi è sempre stata coinvolta una varietà di persone e professionalità molto lontane da quelle del gruppo di lavoro (nelle arti visive, nel design, nella musica, nel teatro), nella convinzione che la libertà di sperimentare sia il minimo comune denominatore tra le migliori pratiche scientifiche e artistiche.
Infine, il terzo asse è la comunicazione, cioè la restituzione a un pubblico non direttamente partecipante. Questa avviene soprattutto durante le giornate di Festivaletteratura, e tramite gli strumenti online di eXtemporanea: in particolare la newsletter, il canale telegram, il canale youtube e non sono mancate negli anni interazioni con enti di ricerca nazionali e internazionali come il CERN di Ginevra o istituti CNR di Bologna e di Roma, oltre che la Fondazione Genova Palazzo Ducale e l’Associazione degli Italianisti.
L’attività di Scienceground 2022 partirà dagli scarti materiali e culturali -al centro della scorsa edizione – che, a dispetto della marginalità presupposta dal loro nome, plasmano il mondo di cui siamo parte. Proprio per indagare queste trasformazioni, quest’anno si parlerà di metamorfosi, esplorando soluzioni e prospettive future per un mondo più abitabile che arrivano anche dai femminismi e dalle ecologie indigene. Se il cambiamento è l’unica costante, le direzioni che si prendono possono essere molteplici, e si rischia addirittura di tornare al punto di partenza. Questa edizione di Scienceground riunisce, come sempre, spunti da diverse discipline – dall’antropologia dei cambiamenti climatici alla filosofia della vita, passando per sensori e cibi fermentati – per confrontarci collettivamente su metamorfosi auspicabili.
PERCORSI – Festivaletteratura ha dimostrato fin dalla prima edizione una vocazione al movimento. I “percorsi letterari” – già nel 1997 – portavano ad avventurarsi non solo all’interno dei palazzi storici ma anche tra vie e piazze più laterali sulle orme di grandi letterati del passato o di personaggi romanzeschi che avevano Mantova come sfondo delle proprie vicende.
Dopo le prime edizioni, i percorsi sono ritornati episodicamente come proposta autoriale: racconti in cammino, indagini storiche itineranti, sfondamenti spazio-temporali, a seconda delle circostanze. Con l’irruzione della pandemia, la limitazione alla mobilità e il mutamento del nostro rapporto con lo spazio, i percorsi sono stati veramente la strada per il Festival per ripensare a come stare nella città, alla luce dell’esperienza di distanziamento appena trascorsa, facendo di Mantova una sorta di campo di allenamento per un esercizio più universale di riposizionamento e di rimessa a fuoco dello sguardo, adattabile anche ad altri contesti.
Nel 2020 e nel 2021 scrittori, fotografi, architetti, esploratori urbani e guide di varia estrazione hanno disegnato sensi di percorrenza alternativi e fissato punti di osservazione inediti sulla città. Nel 2022 la perlustrazione continua, cercando in particolare di stabilire un nuovo patto di coabitazione con le altre specie viventi. I percorsi di andar per boschi entreranno nei “quartieri” della città vegetale (e animale) – dai più selvatici a quelli apparentemente più addomesticati dall’uomo – per scoprire e sperimentare modalità inconsuete per stare nella (o con la) natura: si dialogherà con gli alberi tranquillamente radicati nelle nostre vie (con Bianca Pitzorno) e con le piccole foreste che spuntano dove meno ce le aspetteremmo (con Massimiliano Tappari); si risalirà alle ascendenze letterarie di ciascun arbusto nel bosco intitolato a Virgilio (con Angela Borghesi) e si celebrerà la spontanea vitalità del verde che si prende spazi urbani lasciati a se stessi (con Angelo Perazzi); si osserveranno gli animali che si trasformano tra le cortecce degli alberi e le sponde dei fossi (con Marco Di Domenico) e quelli che spiccano il volo (con Helen MacDonald).
Una visione “al contrario” della città, secondo l’occhio di un fotografo, sarà quella che offrirà Giovanni Marrozzini, partendo dal suo limite meridionale e risalendo fino al cuore più antico. Stefano Scansani condurrà i lettori all’interno di Palazzo Ducale nelle stanze di Delitto di Stato completando l’omaggio a Maria Bellonci, mentre un vero e proprio tour da un capo all’altro della provincia vedrà impegnato Luca Scarlini – e moltissimi ospiti disseminati lungo il percorso – nella ricostruzione delle travagliate vicende produttive di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini.
MEGLIO DI UN ROMANZO – C’è un modo di fare giornalismo che trova irritanti gli scoop e i lanci d’agenzia, preferendo leggere le notizie come tracce di una storia, frammenti di mondi più ampi da raccontare. Un “genere” che ha come padri nobili autori del calibro di Truman Capote e Ryszard Kapuscinski, e che conosce una lunga tradizione che s’innova oggi grazie alla possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alla sensibilità di molti giovani.
Dal 2016 Festivaletteratura incoraggia gli aspiranti giornalisti che amano le storie dal passo lungo a mettersi alla prova attraverso Meglio di un romanzo, una call for papers aperta a (futuri) reporter under 30, che culmina nei giorni della manifestazione in un corso di giornalismo narrativo a cielo aperto. I tre appuntamenti di MdR – coordinati da Christian Elia e nuovamente dal vivo dopo il temporaneo trasferimento in Radio nel 2021 e nel 2022 – vedranno i proponenti dei migliori progetti candidati sul bando 2022 confrontarsi con scrittori e professionisti del settore e le autrici del racconto giornalistico uscito dalla selezione Meglio di un romanzo 2021 – Paula Blanco e Ilaria Potenza – presentare al pubblico il loro lavoro, realizzato nei primi mesi di quest’anno. Meglio di un romanzo sostiene infatti sostiene ogni anno un progetto giornalistico tra quelli arrivati, attraverso la pubblicazione sul sito di Festivaletteratura e su Code Magazine. I temi del bando 2022 sono eredità, impatti, inclusività; la scadenza per la presentazione delle domande il 19 agosto 2022.
RADIO FESTIVALETTERATURA – Uno spazio che esalta l’ascolto, una seconda dimensione del Festival. Radio Festivaletteratura è nata nel 2020 non come soluzione “temporanea”, ma come ambiente di creazione, divertimento, scoperta, trampolino verso avventure intentate, parte integrante della nuova geografia del Festival post-pandemico.
Per due anni la Radio ha proposto nei giorni della manifestazione un flusso di trasmissioni pressoché ininterrotto (quattordici programmi di quattro puntate l’uno, dieci ore quotidiane per cinque giorni), ricreando nello spazio web l’esperienza del Festival dal vivo, che permette di passare dalla narrativa americana al fumetto, dalla filosofia al noir, dall’ecologia alle questioni identitarie quasi senza soluzione di continuità. Con un più coraggioso ritorno in presenza della manifestazione, Radio Festivaletteratura cambia quest’anno impostazione e accentua la sua natura di centro di produzione “editoriale”: cinque i podcast previsti per questo 2022, e tutti destinati a una messa in onda nelle settimane successive. Nei cinque giorni del Festival assisteremo a un lancio live dei podcast, in occasione dei quali i conduttori presenteranno temi, idee e contributi da cui prenderanno forma le puntate da ascoltare in autunno, coinvolgendo alcuni degli ospiti presenti al Festival.
Tra i curatori dei podcast di Radio Festivaletteratura 2022 ci saranno Marco Belpoliti (sulla vita letteraria del Po, in ricordo di Gianni Celati), Annalisa Metta (su città e natura), Paolo Pecere (sulla mente animale) e Giorgia Tolfo (sul tecnofemminismo).
TUTTI I GIORNI – Dallo scorso anno, all’interno del catalogo del Festival, prima del calendario giorno per giorno degli eventi della manifestazione si trovano alcune pagine ordinate sotto il titolo “tutti i giorni”. È un Festival largo, senza limiti troppo stringenti, che favorisce una frequentazione libera, sia per tempi che per modalità, pensato nell’ottica di una partecipazione attiva. E’ un Festival di piazze pubbliche e di spazi riconquistati, di installazioni collettive e di zone dedicate allo scambio e al confronto senza direzioni prestabilite. Numerosi peraltro sono i collegamenti tra queste iniziative permanenti e gli altri appuntamenti in programma, rendendo possibili continue andate e ritorni tra dialoghi con autori, sessioni laboratoriali e tempi di sosta attiva nelle aree tutti i giorni.
Tutti i giorni quest’anno saranno la stanza Bellonci all’Atrio degli Arcieri in Palazzo Ducale, con documenti d’archivio, video, libri autografati, letture quotidiane intorno alla cinquantennale frequentazione di Maria Bellonci di Mantova e della sua anima rinascimentale; l’area sei in Piazza Alberti rivolta alle lettrici e ai lettori under 20, con la biblioteca temporanea, ia raccolta delle osservazioni sulla legge per la lettura, la realizzazione collettiva di una mappa dei luoghi in cui leggere in città; l’installazione di una scuola al quadrato in Piazza Alberti, con la creazione di nuove visioni di scuole a partire dalle fotografie prese dal vivo della scuola “che piace”; gli altri cittadini, censimento partecipato di tutti i viventi liberi non umani residenti nel territorio cittadino; lo spazio di Scienceground presso l’Arci Virgilio, con la mostra interattiva sulle plastiche, il punto di monitoraggio sulle metamorfosi ambientali, la produzione di nuovi strumenti di comunicazione scientifica, la realizzazione collettiva di una fanzine.
I luoghi di Festivaletteratura 2022
Vivere nuovamente la città. Nelle ultime due edizioni Festivaletteratura si è mosso con cautela tra le vie e i palazzi di Mantova: è stata una scelta precisa quella di non dirottare tutta la manifestazione negli spazi virtuali ma di mantenere comunque un piede per terra, per non perdere il contatto fisico con la città e i lettori. È un esercizio che si è rivelato benefico, perché ha insegnato al Festival a muoversi in città con passo leggero, anche lungo nuove direzioni, e insieme ha allenato la sua disposizione più sperimentale.
La ventiseiesima edizione di Festivaletteratura prova a tornare nei luoghi storici e di eccezionale valore artistico – piazza Castello, la Basilica Palatina di Santa Barbara, Palazzo Te, Palazzo San Sebastiano, la Biblioteca Teresiana solo per citarne alcuni – rinnovando l’atmosfera di festa e di dialogo che da sempre caratterizzano la manifestazione. In una città in qualche modo “riconquistata” alla letteratura, il rapporto con la piazza cambia in senso più partecipativo. Alle grandi arene di incontri di piazza Sordello e di piazza Mantegna che torna a ospitare le lavagne, si affiancano spazi di azioni collettive – come una scuola al quadrato, gli altri cittadini o il parco giochi effimero che verrà realizzato ai Giardini Valentini sotto la guida degli artisti berlinesi 44Flavours – o centri temporanei di aggregazione culturale – l’Area sei di Piazza Alberti dedicata agli adolescenti, lo spazio Scienceground a Palazzo del Mago – , aperti tutto il tempo del Festival e più orientati a un confronto attivo.
La Mantova che si rivela ai partecipanti di questa nuova edizione è soprattutto una città naturale. Il Festival si distende nei parchi urbani e nelle zone selvatiche più periferiche, si affaccia sui giardini privati, presta attenzione agli alberi sparsi per le vie, non trascura i piccoli boschi coraggiosi che nascono nelle fessure dei muri o nelle rotonde stradali. Dopo la creazione del Bosco di Festivaletteratura vicino al Po lo scorso aprile, il Festival offre le multiformi aree verdi della città come luoghi di scoperta e di relazione attraverso i percorsi di Andar per boschi e numerose altre iniziative.
L’edizione 2022 si preannuncia peraltro come la più extra moenia della storia della manifestazione: forse in reazione ai due anni trascorsi a mobilità limitata, il Festival torna quest’anno a Bosco Fontana per uno dei percorsi naturalistici in programma, entra per la prima volta al Teatro all’Antica di Sabbioneta con uno spettacolo legato al percorso su Maria Bellonci, organizza un vero e proprio tour in provincia per i set legati alle riprese del Salò di Pasolini, facendo sosta a Cavriana, Commessaggio, Gonzaga, Pontemerlano e Villimpenta.
Elenco dei luoghi: Arci Virgilio – Auditorium del Conservatorio “Campiani” Aula Magna dell’Università – Basilica Palatina di Santa Barbara Biblioteca Baratta – Biblioteca Teresiana – Bosco Virgiliano – Cappella del Palazzo del Mago – Casa del Mantegna – Chiostro del Museo Diocesano – Cinema Oberdan – Giardini Valentini – Palazzo Ducale – Atrio degli Arcieri Palazzo San Sebastiano – Palazzo Te – Parcobaleno – Piazza Alberti – Piazza Castello – Piazza Mantegna – Spazio Santa Lucia – Teatro all’Antica di Sabbioneta Teatro Bibiena – Tenda Sordello Tenda dei Libri
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