Devicenzi, prima tappa d'Islanda
senza diretta (e non ci sorprende)
Vi saranno forse altre sere in cui i programmi (e le dirette) salteranno. Ma non sarà un problema tecnico ad impedirci di sentirlo, di vivere al suo fianco l'avventura. Sarà solo la gioia, e la forza, e tutto ciò che quella terra ti dona senza chiederti nulla in cambio. Sarà solo l'esser restati senza parole (e per chi lo conosce sa che lasciarlo senza parole è impresa ardua anche e solo da pensare)
Avrebbe dovuto terminare, ieri sera alle 21, con la seconda delle dirette dalla terra d’Islanda. E invece, l’Islanda sconvolge i piani. Detta le sue regole, ti si attacca addosso e ti pervade, energia primordiale, efflato dell’anima, luce che riempie. Passano veloci le nuvole, cambia sovente il tempo, si susseguono le emozioni e Andrea Devicenzi – per l’ipersensibilità che lo contraddistingue da sempre questo avrà vissuto sull’isola dei vulcani, lontana anni luce da tutto ciò che pensavamo di conoscere, di aver visto e di aver vissuto. Era partito, questa mattina, dalla capitale per il giro in bici che lo porterà a percorrere tutta l’isola. Uno dei suoi folli progetti, l’ultimo per lui che a termine ne ha portati tanti, prode eroe su una gamba capace di stupirci in strade e terre che non riusciremmo a percorrere nemmeno con cinque gambe. Alle 21 era ancora in sella alla sua bicicletta. “Amici e amiche, che ci crediate o no, sono ancora in bici – ha scritto, unico messaggio di ieri sera – giornata, prima giornata, strepitosa che quasi mi spiace di arrivare. Niente diretta ma vi regalo qualche mio scatto. Vi abbraccio“. Avrà modo, e tempo e spazio per raccontarsi e raccontare in diretta nei prossimi giorni. Ma ieri no. Ieri si è preso tutto per se, si è vissuto, vichingo nella terra dei vichinghi tutta l’esperienza addosso, e dentro. E – avendo conosciuto quella terra di persona – non ci meraviglia. L’Islanda ha la forza di riportarci alle nostre, ataviche, radici. L’energia di riempire tutto quel che abbiamo per stravolgerlo e riscriverlo. E non servono piani, non serve programmare quello che si farà. E’ quella terra nera, residuo di lava di vulcano, a scrivere la storia per noi. Andrea Devicenzi, l’iron man di Martignana di Po, è partito in sella alla sua bici. Al momento ci basta (e vi basti) questo. Vi saranno forse altre sere in cui i programmi (e le dirette) salteranno. Ma non sarà un problema tecnico ad impedirci di sentirlo, di vivere al suo fianco l’avventura. Sarà solo la gioia, e la forza, e tutto ciò che quella terra ti dona senza chiederti nulla in cambio. Sarà solo l’esser restati senza parole (e per chi lo conosce sa che lasciarlo senza parole è impresa ardua anche e solo da pensare). Sarà la gioia e questo ci rincuora: avanti Andrea. Ti restano tante emozioni ancora da incontrare e le vivrai tutte sino in fondo. Siamo con te.
Nazzareno Condina (Foto: Andrea Devicenzi)