Cronaca

Tavolo provinciale: bene più rilasci
d'acqua, ma ora anche indennizzi

Questa la voce univoca che arriva dal tavolo indetto venerdì mattina in Provincia sulla crisi idrica, per un aggiornamento sula situazione, dopo il vertice organizzato dal Prefetto Corrado Conforto Galli lo scorso 29 giugno, alla presenza, dei rappresentati delle Istituzioni, Parlamentari, Sindaci, Consiglieri regionali, Consorzi, Categorie professionali, portatori di interessi.

Serve acqua per irrigare i campi, a beneficio di tutto il territorio provinciale, considerato che in molte zone non è nemmeno arrivato un minimo quantitativo, compromettendo, inesorabilmente, diverse produzioni che nemmeno arriveranno al primo raccolto. Questa la voce univoca che arriva dal tavolo indetto venerdì mattina in Provincia sulla crisi idrica, per un aggiornamento sula situazione, dopo il vertice organizzato dal Prefetto Corrado Conforto Galli lo scorso 29 giugno, alla presenza, dei rappresentati delle Istituzioni, Parlamentari, Sindaci, Consiglieri regionali, Consorzi, Categorie professionali, portatori di interessi.

Dopo l’introduzione del Presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, con la presenza del Vice Presidente Giovanni Gagliardi e del Vice prefetto Vicario Roberta Verrusio, sulle priorità già espresse recentemente in merito alla stringente necessità di acqua, con rilascio dagli invasi alpini e deroga al deflusso minimo vitale, appostando già da ora linee di intervento per risarcire danni ingenti, subiti da moltissime aziende agricole, ha preso la parola il Vice Presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Amedeo Alfredo Ardigò: “Nell’ultimo incontro dieci giorni fa si richiedeva alla Regione un rilascio immediato di acqua, che ad oggi non si è verificato. I tempi dell’agricoltura non sono quelli che si sono adottati. Ora, oltre al rilascio di acqua dagli invasi ed alla deroga al Dmv, occorre trovare una strada per i risarcimenti danni alle aziende inesorabilmente compromesse”.

E’ intervenuto poi Paolo Voltini, presidente della Coldiretti di Cremona che ha evidenziato come: “Vi debba esser continuità di acqua; serve una strategia operativa già da ora per cantierare interventi strutturali urgenti, anche al fine di trattenere acqua e riempire i bacini, anche quelli in prossimità di riserve accanto al Po. Inoltre, si deve fare una differenziazione tra danni e ristori: vi sono situazioni completamente diverse da territorio a territorio; i costi sono aumentati del 50% e le aziende hanno dovuto far fronte a tale drammatica realtà, vedendosi poi compromessi gli stessi investimenti e raccolti. Serve una migliore gestione dell’acqua ed una programmazione urgente degli investimenti, anche al fine di trattenere acqua”.

Il Presidente del Consorzio di Bonifica Navarolo Guglielmo Belletti ha precisato come sia necessario trattenere l’acqua quando vi sia; ad oggi vi sono campi in cui non è mai arrivata, compromettendo tutte le culture e pertanto le imprese agricole devono essere indennizzate in modo equo e giusto.
Alessandro Bettoni, Presidente del Consorzio Dunas, nel ringraziare la Provincia per aver promosso queste iniziativa, ha parlato di danni ingenti e di come garantire un futuro alle aziende pesantemente colpite dalla siccità. Molte altre aziende hanno resistito, ma non bisogna nemmeno compromettere quelle che potrebbero salvarsi con il rilascio a breve di acqua dai bacini alpini: “occorre svasare il più possibile”.
Marco Benedini, vice presidente del Consorzio Irrigazioni Cremonesi ha posto in luce come la crisi idrica investa non solo l’agricoltura, ma tutta la società; la stessa rete irrigua e distributiva va ammodernata e va salvaguardato il sistema irriguo nella sua complessità.

Il Presidente del Naviglio Civico di Cremona, Carlo Vezzini, pur lodando l’iniziativa regionale per un aumento del rilascio del quantitativo di acqua dai bacini alpini, ha rimarcato come la percentuale in rilascio non soddisfi le reali esigenze e fabbisogni a livello territoriale: servono azioni immediate per problemi straordinariamente urgenti.

La parola poi è passata all’assessore Regionale, agli Enti locali, montagna e piccoli comuni, Massimo Sertori che ha ribadito come questa sia una situazione drammatica e straordinaria rispetto alle annate precedenti: “la disponibilità è molto ridotta; la linea della Regione Lombardia è quella di garantire il primo raccolto. Ad oggi, rispetto agli anni precedenti siamo sotto del 61% e gli interessi in campo sono variegati e contrastanti. Abbiamo ottenuto un risultato importante, con l’aumento di rilascio di acqua dai bacini alpini, in accordo con i gestori, tenendo presente che di neve non ve ve è stata così come particolarmente siccitoso è stato questo periodo”.

Il consigliere regionale Marco degli Angeli ha ribadito come molti raccolti siano stati persi e come occorreva potenziare i rilasci già da tempo senza arrivare ad oggi in questa situazione, facendo scelte precise sulle priorità, per una questione anche di sopravvivenza e non per mera polemica.

L’onorevole Luciano Pizzetti ha rimarcato l’impegno di tutte le Istituzioni, con la presa in carico da parte del Governo dello stato di emergenza ed immettendo così risorse necessarie: “Si sta lavorando su due piani, uno strategico ed un altro volto a compensare il mondo agricolo. Sul piano emergenziale certamente si poteva fare di più sul rilascio di riserve di acqua dai bacini alpini, anche in relazione all’attuale crisi di derrate alimentari ed ai rincari sul fronte energetico, dall’altro versante la siccità richiede una strategia complessiva che vada a migliorare la rete distributiva e avvii opere per trattenere l’acqua a valle”.

Il Direttore di Padania Acque Stefano Ottolini ha evidenziato come non vi siano urgenze sul fronte dell’acqua ad uso civile e che i pozzi temporanei ad uso irriguo vadano monitorati e controllati. E’ seguito poi l’intervento di Gianluca Pinotti, in rappresentanza del sen. Simone Bossi, che ha posto in luce come vadano rivisti i bacini minori e riqualificato il reticolo idrico, anche usufruendo delle opportunità del PNRR, ricordando come l’emergenza idrica non sia da oggi e proprio per questo occorrono soluzioni di sistema.

I sindaci dei piccoli Comuni hanno espresso profonda preoccupazione per i danni subiti e lo stato in cui versano le campagne; il sindaco di Stagno, Roberto Mariani, ha affermato come vadano presi provvedimenti emergenziali per una situazione altamente critica, evitando equivoci e attuando una strategia per la gestione della risorsa idrica che dia priorità all’agricoltura.
Medesimo pensiero del consigliere provinciale e Sindaco di Castelvisconti, Alberto Sisti, evitando ulteriori ritardi nella deroga al DMV così come nei rilasci di quantitativi di acqua sufficienti al territorio ed all’agricoltura, per salvare il salvabile.

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