Siccità, Coldiretti, ok stato
d'emergenza per made in Italy
“La situazione è molto grave – sottolinea Coldiretti Cremona –. Le nostre campagne sono messe a dura prova da una siccità che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003. In provincia di Cremona si stimano già cali nelle rese del 30% su frumento, orzo e pomodoro"
Lo stato di emergenza per la siccità riguarda quasi la metà del Made in Italy a tavola (44%), con le cinque regioni più colpite che rappresentano il 76% del grano tenero per fare il pane, l’88% del mais per l’alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma allevano anche il 66% delle mucche e l’87% dei maiali nazionali. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai provvedimenti assunti da parte del Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Mario Draghi che ha deliberato lo stato di siccità per le regioni di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna con uno stanziamento di circa 36 milioni di euro. Un territorio nel quale lavorano 225mila imprese che rischiano di chiudere i battenti sotto i colpi della siccità, con i danni che hanno già superato i tre miliardi di euro, secondo Coldiretti.
“La situazione è molto grave – sottolinea Coldiretti Cremona –. Le nostre campagne sono messe a dura prova da una siccità che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003. In provincia di Cremona si stimano già cali nelle rese del 30% su frumento, orzo e pomodoro, mentre si arriva già oltre il -50% sui foraggi che servono all’alimentazione degli animali. Temiamo produzioni quasi dimezzate anche per il mais. Nelle stalle, poi, le mucche stressate dal caldo afoso stanno producendo fino al 20% in meno di latte, con gli allevatori che per cercare di rinfrescarle tengono accesi ventilatori e impianti di raffrescamento con un conseguente aumento delle spese”.
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