CNC: "Il distretto? Non funzionerà.
L'area Oglio Po? Favelas lombarda"
Ci va giù pesante Pierluigi Pasotto: "I Cittadini di Casalmaggiore devono rendersi conto del loro ruolo di contribuenti. Dovremmo pagare le tasse per avere servizi, e invece qui le paghiamo per non aver nessun tornaconto"
Il distretto? Non funzionerà. E’ una sorta di scatola dentro la quale si eserciteranno le possibilità delle due ASST (Mantova e Cremona) di andare daccordo. Un modello già sperimentato con scarso successo. L’autonomia dell’Oglio Po – inteso come territorio – non esiste, così come non esiste un budget distrettuale, così come non esistono certezze sul futuro. CNC, riunitasi ieri in conferenza stampa nella sede de La Provincia, ha fatto il punto dopo il consiglio comunale che aveva visto la presenza di Giuseppe Rossi con Rosario Canino (ASST Cremona), Mara Azzi (ASST Mantova) e Salvatore Mannino (ATS Valpadana).
“Il Consiglio Comunale ha confermato ciò che temevamo – ha esordito Mario Daina – e da parte cremonese non sono uscite le risposte che ci aspettavamo. Ci sembrava che il distretto facesse fatica e le risposte sono state la conferma. Avevamo scelto di usare il metodo di merito, ponendo domande precise, questioni sulle quali c’è molto da fare e da costruire. L’impressione che ne abbiamo ricavato alla fine è quella di un distretto a due velocità: grande attivismo su sponda mantovana, problemi su quella cremonese”.
Ci va giù pesante Pierluigi Pasotto: “I Cittadini di Casalmaggiore devono rendersi conto del loro ruolo di contribuenti. Dovremmo pagare le tasse per avere servizi, e invece qui le paghiamo per non aver nessun tornaconto. Il distretto non funzionerà. Per ragioni di economia di scala, perché restano le due ASST a decidere e lo fanno autonomamente per quanto riguarda i loro servizi e le loro strutture. Manca una regia. Quello del distretto è peraltro un modello già visto, e già fallito. A questo punto lancio due proposte: l’Oglio Po sotto ASST Mantova o, ancor meglio, visto che in fondo ci divide solo un ponte, il passaggio all’Emilia Romagna. Mi chiedo infatti perché devo pagare le tasse a questa regione per fare l’abitante della favelas lombarda e poi, se ho bisogno di un esame, dover andare a farlo da Dalla Rosa Prati. A questo punto, potremmo pagare le tasse all’Emilia ed usufruire direttamente dei loro servizi”. Una provocazione quella del Consigliere di Rive Gauche. Ma poi neppure tanto. Nei prossimi mesi comunque CNC, sempre tramite il consigliere, chiede che si realizzi quanto promesso e quanto richiesto.
“Inderogabili sono la struttura semplice di Ginecologia, il mantenimento della Cardiologia, il Dipartimento di Salute mentale. Ci interessa poco che ci siano 35 milioni a disposizione per il restyling della struttura, se poi l’interno viene impoverito ulteriormente. A settembre, ottobre, valuteremo quanto di quello che è stato detto in consiglio verrà mantenuto. Se le cose partiranno, ne saremo felici se no non rimarrà che la strada della mobilitazione”.
N.C.