Casalmaggiore, dall'esplosione
all'eroismo: tante persone speciali
Una comunità bella, coesa, che il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni ieri (ma anche durante i concitati momenti del soccorso, essendo lui stesso arrivato non molto tempo dopo l'esplosione) ha voluto rimarcare con un bel messaggio.
Un atto di grande umanità, e partecipazione. Non vogliono che si parli di eroismo ma loro, tutti loro ognuno con un piccolo pezzo di qualcosa, ognuno con la propria professionalità e umanità, hanno contribuito a scrivere una storia. Bella, seppur dolorosa. Non vogliono che si parli di eroismo, dicono di aver fatto quello che avrebbero fatto tutti. Ma loro non sono tutti. Hanno un nome e un cognome, hanno coraggio e disponibilità, hanno un’anima.
Sabato erano tutti al rinfresco del matrimonio quando l’appartamento sito al primo piano dell’ex asilo Chiozzi, la casa del custode abitata da una famiglia Ghanese, è esplosa. Attimi di paura, due colpi secchi e fortissimi, e una fiammata che chi, come il marito dell’infermiera di Cardiologia Ferdinanda Lodi Rizzini era con la testa voltata verso l’accesso del cortile interno che ospitava la festa, ha visto con i propri occhi.
Erano tutti agghindati a festa ma non hanno perso un attimo. Daniele e Marzio Azzoni, insieme a Claudio Zardi, sono stati i primi ad entrare nel palazzo. C’erano già state le due esplosioni, e c’era già stata la fiammata che aveva bruciato le cappottine del Royal dall’altra parte della strada. C’erano tutti i detriti a terra, una donna che urlava alla finestra. Sono entrati, non ci hanno pensato due volte anche se ancora non ne sapevano nulla e non avrebbero potuto sapere in anticipo se, quelli uditi, sarebbero stati gli ultimi scoppi oppure no. Claudio Zardi si è occupato della donna, quella impaurita che urlava dalla finestra e che deve la vita al provvidenziale blocco di Zardi, pronta a lanciarsi giù, nel vuoto. I fratelli Azzoni invece si sono accorti del corpo della donna a terra e, nonostante l’aria irrespirabile e alcuni focolai, l’hanno liberata e portata giù di peso. Non è stata impresa semplice: il corpo completamente ustionato e sanguinante, schegge addosso, detriti. L’hanno portata giù, prima ancora che arrivassero i soccorsi, fuori da quella stanza in cui difficile era diventato anche respirare.
E poi c’è Marco Gerevini che è entrato anche lui in quella struttura, armato di un estintore, anche lui per darsi da fare. La storia poi è proseguita all’esterno. Tra gli ospiti del matrimonio c’erano Michele Pinardi e Monalisa Azzali, entrambi operatori del Pronto Soccorso che hanno prestato le prime cure così come Ferdinanda Lodi Rizzini, che è infermiera da anni ormai nella Cardiologia dell’Oglio Po. A darsi particolarmente da fare anche Elena Sarzi Puttini: anche lei – senza pensarci due volte – si è messa a disposizione assistendo da terra la donna ustionata nell’androne del Royal. Hanno seguito, sino a che non l’hanno portata via, la seconda donna con ustioni estese agli arti e in evidente stato di agitazione. Liana Carretti, personal Trainer, si è seduta a terra, così com’era col suo vestito elegante da cerimonia, e l’ha fatta appoggiare su di se, cercando di tranquillizzarla partendo dalla respirazione. E’ parte del suo mestiere, lo ha messo in pratica in un momento difficile. Senza pensarci due volte.
Insieme a loro tutti, altri si sono dati da fare: chi con l’acqua, chi con gli altri residenti della casa, chi cercando una scala. Uno di loro, con una bambina in braccio è fuggito a piedi scalzi in strada e si è tagliato con i vetri e i detriti. Ci ha pensato Michele a prestargli le prime cure. C’era chi parlava con gli altri ragazzi per tranquillizzarli. Una comunità bella, coesa, che il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni ieri (ma anche durante i concitati momenti del soccorso, essendo lui stesso arrivato non molto tempo dopo l’esplosione) ha voluto rimarcare con un bel messaggio.
“Ieri (sabato, per chi legge, ndr) – scrive sul suo profilo facebook – è stata una giornata campale. Un botto fortissimo, forse due. All’ex asilo Chiozzi, in via Cavour. Da qualche anno la Fondazione per i Minori ha deciso di affittare l’appartamento dell’ex custode a una famiglia ghanese. Lì c’è stato questo grave incidente. Con fiammata verso la strada (per fortuna nessuno passava di lì in quel momento). Due signore si sono molto gravemente ustionate. Le loro speranze di vita sono buone però, solo grazie all’intervento eroico di questi ragazzi.
Ieri mattina ho celebrato le nozze di una coppia, il rinfresco hanno scelto di farlo al Cafè Royal. Lì erano presenti i loro amici della Canottieri Eridanea, sono stati i primi a sentire lo scoppio, ad accorrere e senza paura a prestare i soccorsi, in attesa di 118, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Locale. La loro prontezza, capacità, preparazione, rapidità d’azione ha consentito di creare il varco di accesso e uscita e di portare in salvo le due donne ferite. Nel dramma, una ulteriore fortuna, erano presenti infermieri (uno del PS) e personale sanitario alla festa, che ha prestato le prime cure, con sapienza, in attesa dell’ambulanza. Encomiabili.
In quella festa vi era proprio una piccola comunità, ognuno con le proprie capacità e proprie competenze ed esperienze di vita, che non ha perso tempo a ragionare, ha agito. Atti eroici, ma loro si schermiscono, “non ci sono eroi qui”, ripetevano. Questa è Casalmaggiore. E la città, con il consiglio comunale cittadino, ne sarà a breve riconoscente. Sono uomini e donne nati negli anni ’60 e ’70, che in questa giornata hanno dimostrato come sono cresciuti e cosa sanno fare”.
Oggi, nella capigruppo, verrà proposta una qualche maniera per onorare tutte questi protagonisti della storia. Anche l’opposizione si è già detta disponibile a trovare un modo per dire loro grazie in maniera concreta, e tangibile. Non vogliono essere chiamati eroi, ma come verranno chiamati ha davvero poca importanza. A prescindere dall’appellativo, ognuno di loro è stato a suo modo un eroe. Un protagonista – seppur nella drammaticità dell’evento – di un momento di grande speranza, e solidarietà. Questa è Casalmaggiore, sottolinea il primo cittadino: questa è la sua gente. Gente normale capace però, all’occorrenza di diventare ed essere speciale.
Nazzareno Condina