Ambiente

Secca e siccità, allarme rosso
Botta e risposta Piloni-Sertori

Si aggrava giorno dopo giorno la situazione di pesantissima secca del fiume Po, ridotto ormai a un rigagnolo, ed emblema di un periodo di siccità che si trascina ormai da mesi. L’idrometro di Cremona ha superato il livello di -8,21 metri sotto lo zero idrometrico, segnando quotidianamente un nuovo record negativo.

Si aggrava giorno dopo giorno la situazione di pesantissima secca del fiume Po, ridotto ormai a un rigagnolo, ed emblema di un periodo di siccità che si trascina ormai da mesi. L’idrometro di Cremona ha superato il livello di -8,21 metri sotto lo zero idrometrico, segnando quotidianamente un nuovo record negativo.

E se la Lombardia è ormai in piena crisi idrica, e già in alcuni comuni sono state avviate delle forme di razionamento dell’acqua, è emergenza nelle campagne lombarde, dove a rischio sono le coltivazioni: orzo, frumento, mais e foraggi, le cui rese rischiano di calare drasticamente. A lanciare l’allarme è stata la Coldiretti della Regione, che mette in guardia sul prossimo arrivo di Scipione, l’anticiclone subtropicale che nei prossimi giorni farà impennare i termometri, aggravando ulteriormente la situazione.

Per Coldiretti è più che mai urgente che vengano avviate al più presto le misure straordinarie concertate ai tavoli di discussione, tra cui le deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, il rilascio dell’acqua dagli invasi montani e un’azione coordinata con i Consorzi di Bonifica.

Ma anche la politica si sta muovendo. E’ il caso del consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, intervenuto per chiedere alla Regione Lombardia di accelerare i tempi.

“Dieci giorni per le deroghe del deflusso minimo vitale sono troppi, ormai non c’è più tempo e i nostri coltivatori stanno per gettare la spugna” attacca il consigliere dem “Domani scadono, inoltre, i termini per le quote che le aziende agricole devono ai consorzi e le coltivazioni sono già compromesse. La Regione deve essere più tempestiva”.

Per Piloni “la Regione Lombardia si è mossa in ritardo” e le sue ultime iniziative, compresa la delibera della scorsa settimana, “non possono essere sufficienti”. Servono risposte “molto più tempestive”. A questo proposito, il consigliere chiede di fissare subito “le audizioni in commissione Agricoltura per fare il punto con i consorzi e i concessionari delle grandi derivazioni idroelettriche, proprio come abbiamo chiesto formalmente nei giorni scorsi”.

“Bisogna rivedere le norme sul deflusso minimo vitale in un’ottica di prevenzione, perché sono state fatte in un periodo in cui l’acqua abbondava. Ora non è più così, ci sono i cambiamenti climatici che rendono necessario un cambiamento di strategia” conclude il consigliere dem. “Questa stagione rischia ormai di essere già compromessa, ma almeno si mettano le mani avanti per i prossimi mesi, ognuno di noi deve fare la sua parte e al più presto”.

“In relazione alla crisi idrica, si specifica che la delibera di Giunta del 9 giugno, attraverso la quale si è disciplinato un percorso accelerato per l’ottenimento della deroga al deflusso minimo vitale, è stata anticipata la settimana precedente alle associazioni dei singoli utilizzatori che avrebbero potuto fare richiesta. Ad oggi nessuna richiesta di deroga è pervenuta a Regione Lombardia, anche perché i laghi e i regolatori stanno erogando acqua per uso irriguo quasi a regime”.

Lo dichiara l’assessore regionale a Enti locali e Risorse energetiche, Massimo Sertori, rispondendo ai consiglieri della Regione Lombardia Matteo Piloni (capodelegazione del Partito democratico in commissione Agricoltura) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), in merito all’attuale crisi idrica in Lombardia.

“Come è noto – spiega Sertori – la deroga al deflusso minimo vitale per norma nazionale può essere concessa per un massimo di 60 giorni e quindi, evidentemente, i singoli richiedenti decidono di pianificare tempi e gli utilizzi”.
“Oltre al Tavolo sulla crisi idrica tenutosi il 31 marzo ed aggiornato poi il 25 maggio – rimarca l’assessore regionale – al quale hanno partecipato anche i gestori idroelettrici che sono stati sensibilizzati verso una gestione coordinata per dare sostegno e priorità al settore agricolo, il 1° giugno ha avuto luogo un ulteriore Tavolo con i gestori idroelettrici nell’ambito del quale si è registrata la disponibilità per turbinare l’acqua degli invasi per agevolare la disponibilità a valle”.

“A seguito di tale incontro – continua – sono stati realizzati ulteriori tavoli tecnici per la definizione dei tempi e delle modalità alla presenza anche di Terna perché come è noto per la sicurezza nazionale un minimo di disponibilità di acqua negli invasi (quest’anno molto scarsa), deve rimanere.

Spiace constatare che anche in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo di una crisi idrica superiore al 50% rispetto allo storico e che genera preoccupazioni, primo fra tutti rispetto alle esigenze agricole ma in taluni casi al momento limitati anche per usi civici, il Partito Democratico non perda occasione per intentare polemiche inutili e strumentali che certo non aiutano alla soluzione del problema ma eventualmente concorrono ad aumentare le comprensibili tensioni.

“Continueremo a fare il nostro lavoro fino in fondo compreso il coordinamento con i concessionari idroelettrici che certo non solo a parole ma anche nei fatti devono dimostrare di aver capito la criticità del momento. Siamo orgogliosi che il Consiglio regionale della Lombardia, primo in Italia, ha fortemente voluto e approvato una legge sul rinnovo delle concessioni idroelettriche nell’ambito della quale a riassegnazione avvenuta ha anche previsto l’obbligo in casi straordinari di siccità come quello attuale, di imporre ai gestori dei grandi invasi idroelettrici di turbinare”.

“Oggi questo la legge non lo prevede – conclude Massimo Sertori – e possiamo solo limitarci a invitare e sensibilizzare i concessionari alla collaborazione. Tutto quanto specificato sono le azioni concrete che abbiamo attuato e che potevamo attuare, certo in un contesto dove la risorsa acqua è molto limitata sia per quanto riguarda il ‘serbatoio nevoso’, sia per quanto concerne gli invasi delle grandi dighe, sia per quanto attiene i laghi”.

lb

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