Politica

Flop referendum colpa dei media?
E lo spazio promozionale vuoto?

Forse il mezzo delle “locandine” non funziona più, forse funziona ormai poco anche lo strumento del referendum, fatto sta che - come ben recita il proverbio - oltre a prendersela con i media, qualcuno dovrebbe anche ricordarsi che chi è causa del suo male, deve piangere prima di tutto se stesso.

Foto Alessandro Osti

Qualcuno se l’è presa anche con i media, considerati una delle concause per il fallimento del referendum sulla Giustizia, che ha raggiunto nel Casalasco e nell’Oglio Po, così come nel resto d’Italia una quota bassissima, oscillando attorno al 20%.

In realtà pare che gli stessi promotori delle ragioni del Sì (e se è per questo anche i promotori delle ragioni del No, che però hanno dalla loro una prova d’appello, ossia la non necessità di non promuovere il voto, dato che l’astensione offriva lo stesso risultato del voto contrario) ci abbiano creduto un po’ poco. Questo, almeno, a giudicare dalla piazza di Casalmaggiore, dove lo spazio per l’affissione dei manifesti elettorali è rimasto completamente vuoto nei giorni precedenti la consultazione.

Forse il mezzo delle “locandine” non funziona più, forse funziona ormai poco anche lo strumento del referendum, fatto sta che – come ben recita il proverbio – oltre a prendersela con i media, qualcuno dovrebbe anche ricordarsi che chi è causa del suo male, deve piangere prima di tutto se stesso.

G.G.

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