Sarà come verrà: Luisa Sartori
porta sul palco tutta l'emozione
Luisa che non hai mai smesso di arrangiarsi quando tutto era contro, non ha abbassato la testa, ha continuato a pensare positivo e a credere che un domani migliore è sempre possibile. "Sarà come Verrà" è figlio di grosse difficoltà
Non senza difficoltà, sabato 18 giugno, torna sul palcoscenico del nostro splendido teatro, Luisa Sartori coi suoi bambini da 3 a 15 anni, il suo fedele gruppo di atlete e collaboratrici preziose e, come da un pò di anni a questa parte, il gruppo Fitness Santa Federici che si amplia con l’inserimento di altri ragazzi a cui l’attività fisica, condivisa con gli amici, non può che fare tanto bene. Continua il progetto dell’inclusione, intrapreso da Luisa qualche anno fa, che ha lo scopo di avvicinare le persone con disabilità, di inserirle non solo in un contesto sportivo ma anche di relazioni e di scambio. Luisa studia molto per questo obiettivo, si forma e partecipa a corsi di aggiornamento dedicati al tema dell’animazione rivolta all’inclusione. Lo spettacolo a cui assisteremo sabato è in cantiere da febbraio, in netto ritardo rispetto agli anni pre-covid quando si iniziava molto prima. Si è dovuto calibrare tutto, aspettare sempre le regole dei vari decreti prima di poter programmare, finché a febbraio si apre finalmente uno spiraglio che rende ancora possibile sperare, quindi la costruzione dello show prende il via, ma che fatica!. ” E’ un saggio molto sofferto questo – spiega Luisa – tempi brevi a disposizione, bambini reduci da mesi di reclusione, adulti non più abituati ad allenarsi sono solo alcune delle condizioni che non hanno reso facile questo lavoro. E dalle difficoltà mi è arrivata l’idea del titolo “Sarà come Verrà” parole che alla DAAS vengono pronunciate ogni volta che ci troviamo alla prese con situazioni complicate. Ci siamo rimesse in pista e lo definirei un ottimo ritorno” La pandemia, la distanza dalle persone hanno evidenziato l’importanza delle relazioni, del contatto con gli altri, degli affetti, il dolore per le perdite, cose che abbiamo pagato tutti ma che hanno gravato maggiormente sulle categorie deboli: anziani, bambini, disabili. Tutto questo ha ha invece rafforzato Luisa che non hai mai smesso di arrangiarsi quando tutto era contro, non ha abbassato la testa, ha continuato a pensare positivo e a credere che un domani migliore è sempre possibile. “Sarà come Verrà” è figlio di grosse difficoltà, di restrizioni, di mancanze, di perdite e diviene speranza e catarsi che monda il corpo e l’anima da ogni contaminazione.
Giovanna Anversa