Politica

Viadana, la Lega presenta una
mozione a sostegno degli Alpini

Donatella Panizzi, Luca Gardani e Roberta Bottesini chiedono al comune di sostenere l'ANA, di partecipare con la fascia tricolore al prossimo raduno e a trovare il modo di dedicare una via a tutti i soldati caduti per la patria

Una mozione a sostegno degli Alpini. E’ stata firmata dai consiglieri leghisti del comune di Viadana Donatella Panizzi, Luca Gardani e Roberta Bottesini che chiedono al comune di sostenere l’ANA, di partecipare con la fascia tricolore al prossimo raduno e a trovare il modo di dedicare una via a tutti i soldati caduti per la patria. Sotto il testo completo.

OGGETTO: SOSTEGNO ALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI.

PREMESSO CHE

L’Associazione Nazionale Alpini ha scritto capitoli importanti della storia repubblicana del nostro Paese, nata nel 1919 a seguito della durissima prova che l’Italia aveva attraversato nella Prima Guerra Mondiale. Pur vittorioso, il nostro Paese uscì drammaticamente provato da tre anni di conflitto: i reduci di quella terribile esperienza e in particolare gli Alpini, temprati dai combattimenti in montagna e uniti dal loro granitico spirito di corpo, decisero di unirsi e fare qualcosa di concreto per aiutare le famiglie dei commilitoni e per non disperdere il patrimonio di solidarietà e valori umani che si era creato sulle creste e nelle trincee.

EVIDENZIATO CHE

L’Associazione tiene vive le tradizioni degli Alpini, ne difende le caratteristiche, ne illustra le glorie e le gesta; e si propone di rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi grado e condizioni i vincoli di fratellanza nati dall’adempimento del comune dovere verso la Patria e curarne, entro i limiti di competenza, gli interessi e l’assistenza; inoltre si occupa di favorire i rapporti con i Reparti e con gli Alpini in armi; promuove e favorisce lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove generazioni; promuove e concorre in attività di volontariato e Protezione Civile, con possibilità di impiego in Italia e all’estero, nel rispetto prioritario dell’identità associativa e della autonomia decisionale.

CONSIDERATO CHE

Nel settembre del 1920 venne organizzata la prima Adunata nazionale sul Monte Ortigara, teatro di una delle battaglie più sanguinose della guerra e ribattezzato “Calvario degli Alpini”. A quel primo appuntamento ne seguirono altri venti sino al 1940, a Torino, prima che a causa della Seconda Guerra Mondiale la manifestazione venisse sospesa per sette anni. Nell’aprile del 1947, ricomparve il giornale L’Alpino, anch’esso nato nel 1919. Nell’ottobre del 1948 si svolse a Bassano del Grappa la prima Adunata del dopoguerra. Dopo la sosta del 1950, anno del Giubileo, essa riprese senza più interrompersi, se non nel 2020 e 2021 a causa della pandemia. L’Adunata nazionale degli Alpini rappresenta, per l’Associazione e per il Paese intero, un momento di tradizione alla quale partecipano annualmente migliaia di alpini da tutto il territorio nazionale.

RICORDATO CHE

Tra le numerose opere di solidarietà, l’Associazione ha costruito in due anni di lavoro dei propri soci (1992/93) un asilo a Rossosch, in Russia, al posto di quella che fu la sede del comando del Corpo d’Armata alpino nel 1942, durante quella tragica campagna bellica (i volontari impegnati sono stati 721, in 21 turni, e hanno prestato quasi centomila ore di lavoro). Analoga operazione, su richiesta del vescovo ausiliare di Sarajevo mons. Sudar, è stata svolta nel 2002, per ampliare un istituto scolastico multietnico a Zenica, in Bosnia, che ospita studenti bosniaci, seri e musulmani. In Mozambico dove nel 1993/94 gli alpini di leva parteciparono alla operazione umanitaria disposta dalle Nazioni Unite, in un paese sconvolto dalla guerriglia, l’ANA ha costruito un collegio femminile, un centro d’accoglienza per bimbi denutriti e uno di alfabetizzazione e promozione della donna. Nel 2018 a Nikolajewka (oggi Livenka) è stato costruito il Ponte dell’Amicizia sul fiume Valuji, che l’ANA ha donato alla popolazione della cittadinanza teatro dell’epica battaglia del 26 gennaio 1943, in cui gli alpini in ritirata ruppero l’accerchiamento sovietico e riuscirono a “tornare a baita”.

Numerosi gli interventi promossi sul territorio nazionale. Nel Comune di Ripabottoni (Campobasso) nel 2011 è stata costruita una Casa di riposo. Nell’Abruzzo terremotato sono stati impegnati 8.500 volontari della Protezione Civile ANA e il 14 novembre 2009 è stato inaugurato il “Villaggio ANA” a Fossa (L’Aquila) dove, grazie alle somme raccolte dall’Associazione e da altri enti, sono state costruite 33 case per gli sfollati del Comune abruzzese. Sempre a Fossa è stata costruita la Chiesa di San Lorenzo (inaugurata il 27 novembre 2010), oltre a numerosi altri interventi effettuati sul territorio del capoluogo abruzzese. Dopo le gravi, ripetute scosse di terremoto in Centro Italia del 2016 e del gennaio 2017 l’ANA ha aperto una raccolta di fondi in favore della popolazione, avviando e realizzando progetti per la costruzione di Centri Polifunzionali a Campotosto (opera inaugurata nel novembre 2017), Visso (2017), Arquata del Tronto (2018), Accumoli e Preci.

Un capitolo a parte merita l’Ospedale da campo. Il 19 marzo 1994 l’Associazione ha inaugurato un nuovo Ospedale da campo avioelitrasportabile, unico in Europa e forse nel mondo per una realtà civile, già impiegato più volte in occasioni di pubbliche calamità. Il personale medico e paramedico è quello delle strutture sanitarie più avanzate. Tra gli ultimi interventi quello a Kinniya nello Sri Lanka dopo il devastante tsunami, dove per sei mesi è stata attivata una parte dell’ospedale con medici, infermieri, personale tecnico e volontari della nostra Protezione civile. E, soprattutto, il “miracolo degli Alpini”, ovvero la costruzione in soli sette giorni dell’ospedale nella Fiera di Bergamo per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19.

TUTTO CIO’ PREMESSO, EVIDENZIATO, CONSIDERATO E RICORDATO

Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:

  • Esprimere la propria vicinanza all’Associazione Nazionale Alpini (ANA) riconoscendone la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria.
  • Valutare l’opportunità di individuare un luogo pubblico nella propria Città da intitolare o dedicare alla memoria e al sacrificio degli Alpini caduti per la Patria.
  • Partecipare personalmente, o per tramite di un proprio delegato, in rappresentanza dell’Amministrazione e indossando la fascia tricolore, all’annuale adunata dell’Associazione dando della manifestazione adeguata promozione sul proprio territorio

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