Cronaca

L'isola che non c'è più: una bella
mostra da portare nel Casalasco

La mostra parla della trasformazione del corso del fiume Po nella zona tra Casalmaggiore e Martignana di Po, a seguito della disastrosa piena del 1801, che cancellò tutti i pennelli di rinforzo delle sponda. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

L’isola che non c’è più: si intitola così la mostra che chiuderà nei prossimi giorni all’Aipo di Parma, ma che potrebbe essere ripresentata a breve a Casalmaggiore, dato che la proposta dovrebbe arrivare a breve alla stessa Aipo: in effetti la mostra è molto Casalasca, perché l’isola che non c’è è l’isola Moreni, molto ambita vista la sua fertilità e che si trova dove oggi vediamo il tunnel degli olmi. La mostra parla della trasformazione del corso del fiume Po nella zona tra Casalmaggiore e Martignana di Po, a seguito della disastrosa piena del 1801, che cancellò tutti i pennelli di rinforzo delle sponda.

Fu allora – quando Napoleone ancora doveva cadere e la divisione tra Lombardo-Veneto e Ducato di Parma ancora doveva avvenire – che venne presa una decisione che cambiò il corso del Po per sempre, rendendolo così come è adesso: la costruzione del traversante Tarozzi. A spiegare quanto avvenuto Edy Andretti, che collabora con la curatrice Barbara Cattaneo.

Giovanni Gardani 

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