Arte

MuVi, il 4 giugno inaugura la
mostra relativa ai Nuovi Lirici

E per invitare a fare questo, quale modo può essere il più idoneo al fine di liberare la vena fantasiosa che alberga in tutti noi, se non porre uno sguardo attento su un’opera astratta: che essa sia composta dall’inseguirsi di forme e colori su una tela o dal tendersi e contrarsi di forme scultoree nello spazio?

Nuovi Lirici è il nome coniato per un gruppo di artisti, orbitanti nell’area Milanese, che scoprendo nelle loro frequentazioni di avere affinità elettive convergenti, pur mantenendo caratteri poetici indiscutibilmente individuali, si sono stretti in un sodalizio artistico di notevole interesse, supportati dal conforto e dalla spinta intellettuale del critico d’arte Matteo Galbiati co-curatore anche di questa mostra allestita al MuVi.

Nella Galleria Civica di Arte Contemporanea di Viadana, saranno visibili le opere degli artisti: Valerio Anceschi, Roberto Casiraghi, Misia De Angelis, Alessandro Fieschi, Ayako Nakamiya, Pietro Pasquali, Rossella Rapetti, Tetsuro Shimizu, Valdi Spagnulo.

Per comprendere a pieno, l’intento di questi artisti, è d’obbligo chiedersi il significato del termine Lirici, si viene così a comprendere quale sia la spinta intellettuale che ha motivato in loro questo modus operandi.

Consultando l’enciclopedia Treccani alla voce Lirico si legge: lirico agg. [dal lat. lyrĭcus, gr. λυρικός, der. di λύρα «lira2»] (pl. m. -ci). – 1. a. Presso gli antichi Greci, poesia l. (o melica), la poesia destinata a essere cantata o recitata con l’accompagnamento della lira; … Con accezione moderna, poesia l., la poesia in cui predomina l’elemento e il tono affettivo, sentimentale, emotivo, al di fuori di elementi storici, epici, realistici, didascalici o moraleggianti; … Per estens., di tutto ciò che è proprio della poesia lirica, o che ne ha i caratteri fondamentali, cioè calore d’affetto, rapimento fantastico, intensità di sentimenti, e sim.: tono, accento, impeto, trasporto, slancio l. (non solo nella poesia, ma anche nella prosa, e per estens. in altre forme d’arte);

lirismo s. m. [der. di lirico]. – 1. Carattere dell’espressione in genere, e spec. dell’espressione artistica (poesia, prosa, pittura, musica, cinema, ecc.), in cui predomina il valore lirico, inteso come pura soggettività: una poesia piena di l.; un quadro di intenso l.; una musica pervasa da un delicato l.; il l. del cinema felliniano. Con accezione più partic., tendenza, caratteristica della letteratura moderna, a dare forma lirica a composizioni in prosa, anche di altro genere che lirico, come racconti, romanzi, ecc., nelle quali viene accentuato il valore evocativo e musicale della parola; anche, atteggiamento del gusto o teoria estetica che presiede a un particolare genere di prosa, per lo più d’ispirazione autobiografica (prosa lirica, poemetto in prosa, frammento, saggio, prosa d’arte, ecc.), mirante a un’estrema essenzialità espressiva. 2. Come giudizio limitativo (con riferimento alle manifestazioni esterne o alle degenerazioni di tale gusto e di tale genere di letteratura), preziosità formale, gonfiezza e simili.

La definizione della Treccani prende in considerazione principalmente l’aspetto poetico e letterario, ma comunque il senso è traslato anche alle altre forme espressive, compresa l’arte visiva. Per cui si può affermare che il Lirismo è un aspetto poetico che intende coinvolgere il sentimento e l’emotività, più con le sensazioni enfatiche, piuttosto che con figurazioni realistiche o retoriche. Ne consegue che per comprendere appieno le opere dei Nuovi Lirici l’osservatore non dovrà ricercare una similitudine con il reale ma dovrà farsi trasportare dal suo lato intimo, emotivo e sentimentale, per esplorare la parte sensibile del suo essere, non si dovrà chiedere cosa quel quadro o quella scultura rappresenta, cosa vuol dire, ma cosa quel quadro o quella scultura vuole suscitare in chi sta osservando!

E per invitare a fare questo, quale modo può essere il più idoneo al fine di liberare la vena fantasiosa che alberga in tutti noi, se non porre uno sguardo attento su un’opera astratta: che essa sia composta dall’inseguirsi di forme e colori su una tela o dal tendersi e contrarsi di forme scultoree nello spazio?

Paolo Conti (Direttore e Curatore della Galleria Civica di Arte Contemporanea al MuVi)

La mostra sarà visibile dal 4 giugno al 10 luglio, i giorni di venerdì sabato e domenica dalle 16 alle 19, durante l’orario di apertura della biblioteca o su prenotazione al n° 347 451 4370 (Paolo Conti). L’inaugurazione si terrà sabato 4 giugno ore 17,30, catalogo in galleria. Questa mostra è stato possibile realizzarla grazie alle sponsorizzazioni di: Gruppo Saviola e Arti Grafiche Castello.

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