Salute

Moratti: "A Mantova il DEA di
II livello". I sindaci si mobilitano

La notizia colpisce indirettamente Cremona: 13 in tutto (+1 in val Camonica) i DEA ultraspecialistici previsti in Regione; ben difficile che la Bassa Padana possa averne due a poco più di 64 km di distanza tra loro.

AGGIORNAMENTO – “A seguito al dibattito sviluppatosi in merito alla richiesta fatta da ASST Cremona, volta al riconoscimento per l’Ospedale del capoluogo di DEA di secondo livello (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) che ogni Regione è chiamata dalla normativa nazionale a individuare e dislocare sul territorio, nei giorni scorsi è stato chiesto alla Vice Presidente ed Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, un incontro di chiarimento”- 

La nota arriva dall’ufficio stampa del Comune a poche ore dalle dichiarazioni della Vice presidente Moratti.

“La richiesta – continua la nota – riprende una precedente, anche quella firmata dal Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, in qualità di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Cremonese-Casalasco, dal Sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, nella veste di Vice Presidente dello stesso Distretto, e dal Sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani, come Presidente dell’Assemblea dei soci di Azienda Sociale Cremonese.

Questa mattina, nel corso di un colloquio telefonico, l’Assessore Moratti ha confermato al Sindaco Galimberti la volontà di ricevere entro 15 giorni i tre Sindaci sottoscrittori per un confronto sulle tematiche sollevate

Nel frattempo è stato chiesto ad ASST Cremona di convocare in via urgente il secondo incontro del tavolo tecnico previsto dal Protocollo di Intesa volto alla realizzazione del nuovo Ospedale di Cremona”.

“Mantova sarà Dea di II livello mentre Cremona avrà tutti i servizi necessari per i bisogni dei cittadini cremonesi”: con queste parole dichiarate durante l’intervista di oggi al TG delle 13,30 di Cremona1, Letizia Moratti chiarisce che sarà il Carlo Poma di Mantova ad avere la dotazione di servizi e specializzazioni necessarie per ottenere un dipartimento di emergenza e accettazione di II livello. La notizia colpisce indirettamente Cremona: 13 in tutto (+1 in val Camonica) i DEA ultraspecialistici previsti in Regione; ben difficile che la Bassa Padana possa averne due a poco più di 64 km di distanza tra loro.

L’ultima parola si avrà solo ad approvazione definitiva dei Piani organizzativi strategici di ciascuna azienda ospedaliera attualmente al vaglio della Regione. In quello redatto in viale Concordia c’è anche la richiesta di attivazione del Dea di II livello.

“La Moratti l’ha reso ufficiale durante un’intervista, smentendo quanto da lei stessa asserito solo qualche mese fa: l’ospedale di Cremona non sarà un DEA di II livello”, afferma in proposito Marco Degli Angeli, consigliere M5S di Regione Lombardia. “Non è un problema di etichette o di derby tra due città: Mantova sarà Dea di 2 livello mentre Cremona avrà tutti i servizi necessari per i bisogni dei cittadini cremonesi…”.

Aggiunge Degli Angeli: “A questo punto viene da chiedersi con quali obiettivi strategici e sanitari si stia delineando la costruzione del nuovo ospedale di Cremona, strutturato con circa 1.000 posti letto in meno dell’attuale (400 contro 1.400)”.

“Da quanto dichiarato pubblicamente, anche dal Dg dell’Asst di Cremona, sembrava che la costruzione del nuovo ospedale fosse il miglior viatico al fine di ottenere un Dea di II livello. Oggi – sottolinea il consigliere – la vicepresidente Moratti ha confermato l’opposto dimostrandosi più solerte nel rispondere ai giornalisti che non a domande poste tramite atti ufficiali”.

Lo scorso 20 maggio il consigliere Degli Angeli ha depositato un’interrogazione in proposito  (Delucidazioni in merito alla possibilità che il nuovo ospedale di Cremona diventi DEA di II livello). “Mi auguro – afferma – che l’assessore al Welfare saprà fornire una risposta congrua agli interrogativi posti e, più precisamente, sappia spiegare con quali servizi sanitari sarà strutturato il nuovo ospedale di Cremona, ovvero con quali tempi sarà realizzato e quale sarà il suo ruolo all’interno della rete sanitaria provinciale, dell’Ats e di quella regionale”.

gbiagi

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