Maxi truffa su reddito di
cittadinanza, altri cinque arresti
La presunta maxi truffa ruotava attorno alla Nova Servizi, società con sede in centro a Milano e che operava in convenzione con il Patronato Sias e con il Caf Mcl.
Altri arresti nell’ambito di un nuovo filone dell’indagine su una presunta maxi truffa sul reddito di cittadinanza, scoperta dalla Procura di Milano e per la quale lo scorso novembre 16 persone, in gran parte originarie della Romania, erano finite in cella. Un nuovo capitolo della vicenda è stato scritto oggi, domenica 8 maggio, dagli uomini della Guardia di Finanza di Cremona e di Novara, che hanno eseguito 5 misure cautelari in carcere nei confronti di stranieri, tra cui una a carico di un funzionario di un Caf.
Secondo quanto emerge, in questa tranche d’inchiesta, i profitti ingiusti ai danni del bilancio nazionale e intascati illecitamente fino all’anno scorso sono tra i 600 e i 700mila euro. Il meccanismo si basa su domande per ottenere il reddito di cittadinanza ed emergenza falsificate e presentate per conto di altrettanti romeni, con un piano che aveva consentito di insinuarsi nelle pieghe di un articolato sistema burocratico, approfittando delle lacune esistenti e dei ritardi nei controlli.
La presunta maxi truffa ruotava attorno alla Nova Servizi, società con sede in centro a Milano e che operava in convenzione con il Patronato Sias e con il Caf Mcl. A metà marzo, infine, in una seconda tranche delle indagini sono state arrestate altre sei persone, tra cui un’ex dipendente della Nova Servizi e alla fine di aprile già in 17 hanno chiesto di patteggiare pene tra 1 anno e 10 mesi e 3 anni e 10 mesi.
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