Maurizio Gritta e la Cooperativa Iris
agricoltura nel rispetto della natura
Al di là di questi concetti filosofici Maurizio Gritta, presidente di una Cooperativa composta da 600 soci, produce e vende insalata biologica praticamente tutto l’anno mandando autotreni carichi di cappuccio, insalata, finocchi e rape rosse in tutta Europa

“In agricoltura non c’è più niente da iimparare ne da inventare“. Questa considerazione, facilmente riscontrabile nei pensieri delle antiche generazioni di contadini, vengono sconfessate da ciò che invece si può ancora scoprire camminando per esempio in mezzo alle coltivazioni di ortaggi. A circa tre chilometri dalla statale Bozzolo Piadena sorge in mezzo ai campi la Cooperativa Iris fondata da Maurizio Gritta, un personaggio dai lunghi capelli grigi che da giovane portava legati in vistose trecce che gli arrivavano alle ginocchia esibite, come egli stesso racconta, più per provocare che per una vera e propria moda. ”Quando chiedevo di illustrare i miei progetti, di spiegare cosa avevo in mente percepivo indifferenza e sentivo che diffidavano del mio aspetto esteriore. Una volta entrato negli Istituti tecnici invece riuscivo a catturare l’attenzione di allievi e docenti a cui raccontavo che la terra non ci appartiene anche se decidessimo di acquistarla perché alla fine è meglio lasciarla e restituirla alla natura”. Un po’ come si fa con una donna con la quale finisce il rapporto e la si lascia andare verso il proprio destino. Al di là di questi concetti filosofici Maurizio Gritta, presidente di una Cooperativa composta da 600 soci, produce e vende insalata biologica praticamente tutto l’anno mandando autotreni carichi di cappuccio, insalata, finocchi e rape rosse in tutta Europa. Questo per effetto, oltre che delle tradizionali serre in plastica che proteggono dai rigori invernali sopratutto grazie alla scoperta di un metodo originale di pacciamatura: il sistema cioè di proteggere le coltivazioni da erbe infestanti e dalla eccessiva luce solare. Al posto di teli in polietilene o di cortecce d’alberi o altre sostanze, ha scelto di ricoprire le centinaia di ettari di coltivazione con la carta. Chilometri di cellulosa stesi sul terreno per proteggere in maniera innovativa gli ortaggi proteggendoli dalla eccessiva luce solare, dalle erbe infestanti e dal sovrabbondante accumulo idrico. Oltretutto il fabbisogno di cosi tanto materiale cartaceo, ovviamente allo stato puro e privo di inchiostro, ha dato sviluppo alla nascita di giovani attività create apposta per fornire la materia prima all’azienda di Calvatone. Un altro metodo che garantisce la crescita biologica degli ortaggi, Gritta lo sviluppa attraverso il sovescio, cioè quell’antica pratica agraria che rende più fertile il terreno. “Qui non si assisterà mai ovviamente a concimazioni innaturali perché il terreno verrà rivoltato mescolando residui vegetali insieme alla stessa carta rimasta dentro le zolle. Grazie a tutti questi accorgimenti la Cooperativa, oltre all’insalata, fa maturare tonnellate di grano i cui chicci producono altrettanti quantitativi di pasta biologica dentro lo stabilimento collegato. L’unico strappo alla regola in tutto questo atteggiamento di rispetto per l’ambiente e la natura è rappresentato dalla battaglia nei confronti delle nutrie tenute lontano senza il classico uso di gabbie e carabine. Tutto intorno alle coltivazioni vi è un reticolo di sottili cavi elettrici a basso voltaggio, con l’effetto di dissuadere i grossi roditori convincendoli ad allontanarsi in maniera definitiva.
Rosario Pisani