Arte

Le opere di Brunivo Buttarelli
in mostra a Castelfiorentino

Attraverso materiali trovati in natura, oggetti gettati spesso dall’uomo nell’ambiente considerati esausti o ‘ormai morti’ e scarti industriali di metalli, Brunivo Buttarelli realizza opere scultoree che raccontano dell’infanzia del nostro pianeta

Le opere dell’artista di Casalmaggiore Brunivo Buttarelli saranno protagoniste della mostra diffusa “In Affioramento”, fino al 27 novembre 2022 a Castelfiorentino, Firenze.

L’esposizione è a cura di Maria Vittoria Gozio, Atelier Dall’Osso, e organizzata in collaborazione con il Comune di Castelfiorentino.

L’artista, che ha fatto del “recupero” la sua filosofia creativa, è stato scelto per dare una continuità al progetto di ricerca di artisti che lavorano quasi esclusivamente con materiali di recupero.

Attraverso materiali trovati in natura, oggetti gettati spesso dall’uomo nell’ambiente considerati esausti o ‘ormai morti’ e scarti industriali di metalli, Brunivo Buttarelli realizza opere scultoree che raccontano dell’infanzia del nostro pianeta, come frammenti ossei, affioramenti, carcasse di antichi e immaginari animali che, attraverso i passaggi imposti dal tempo, giungono a noi.

Nel suo percorso di scultore Brunivo Buttarelli sembra aver descritto attraverso le sue opere il paesaggio fossile di un passato remoto di Castelfiorentino, terra che un tempo apparteneva ai fondali marini. I fossili di quelle profondità sono parte di questa terra come le vigne e gli ulivi.

Qui nell’antico mare della Val d’Elsa, nell’età del Pliocene (5 milioni di anni fa) nuotavano squali e balene. Il lavoro dell’artista si lega quindi indissolubilmente al territorio di Castelfiorentino.

E proprio a un grande cetaceo si ispira la scultura “In affioramento”, che troneggia in cima alla pieve dei Santi Ippolito e Biagio. Dal grande prato davanti alla Chiesa di Santa Verdiana, invece, affiorano l’installazione delle tre opere “Gasteropode, “Il Fossile” e “Nuova Vita”, una grande conchiglia in acciaio inox.

Davanti al Museo BeGo l’installazione “Alberi a nuova vita” racconta il tema del tempo, non interpretato solo come concessione della sua ciclicità cronologica, ma anche descritto nella scoperta del senso della vita che, attraverso la morte, giunge a una rinascita, dove gemme e rami nuovi spuntano nuovamente in un luminoso acciaio inox.

All’interno del Museo, invece, l’installazione “Memorie archiviate’”, realizzata dall’unione di molteplici tipologie di carta ritrovate nelle cartiere in disuso e materiali metallici, si confronta con gli affreschi e le sinopie di Benozzo Gozzoli. Sempre al BeGo è ospitato “Tempo geologico”, un libro materico creato da Buttarelli durante il lockdown, realizzato anche a scopo didattico. L’opera ha una gemella, “Tempo paleontologico”, visionabile alla Biblioteca Vallesiana assieme ad opere di piccole dimensioni.

All’Oratorio di San Carlo l’installazione “Nel tempo ciclico della vita” ci narra del ciclo della vita attraverso sculture come la crisalide contenitore di vita assieme a “Ventre-madre”, fino allo schiudersi e volare via. Infine “Figura alata”, un’opera installata nella piazza del Municipio di Castelfiorentino.

Biografia – Brunivo Buttarelli nasce nel 1946 a Casalmaggiore (CR) dove vive e lavora. Si diploma nel 1968 all’Istituto “ P. Toschi” di Parma dove, dal 1971 al 1990 è chiamato ad occupare la cattedra di Tecniche Pittoriche Murali. In questo periodo lavora prevalentemente come restauratore di pitture murali ed affreschi, più tardi anche di opere lignee e lapidee, e impegna molto del suo tempo nello studio e scoperta dell’archeologia. Fonda il C.C.S.P. ( Centro Casalasco di Studi Paletnologici). Collabora con il Museo Tridentino di Scienze Naturali, realizzando stratigrafie, planimetrie e disegni in molti scavi in Italia Settentrionale. Nel 1986 inizia l’attività di pittore e scultore scenografo al Teatro Regio di Parma, incarico che dura fino al 1991. In questi anni matura un rapporto di conoscenza e famigliarità con le materie prime – il legno, la pietra, il ferro, la carta, la resina – delle sue future sculture. Nel 1990 interrompe l’attività didattica per dedicarsi completamente alla ricerca scultorea. L’immaginario paleontologico che origina dagli studi e dalle ricerche sul campo, gli anni di pratica con lo spazio teatrale, la didattica e il restauro, l’imprinting nella manipolazione dei materiali che risale agli anni di bottega con il padre, falegname, costituiscono le garanzie artigianali di fondo, la struttura febbrile del suo genio creativo.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...