Ambiente

Pontirolo Capredoni, cittadini
in campo a difesa delle api

Con piccoli, semplici comportamenti alla portata di grandi e piccoli, possiamo fare la nostra parte per salvare tutti insieme le api e costruire un futuro migliore. Tra l’Oglio e il Po, da una riva all’altra, con l’impegno di tutti

Ottanta cittadini in campo per difendere e “accogliere” le api: a beneficio dell’ambiente e della madre terra. Un piccolo, grande esercito quello di Pontirolo Capredoni, piccola ma vivace e pittoresca frazione di Piadena Drizzona che, in occasione della quinta Giornata mondiale delle api di venerdì 20 maggio (Giornata mondiale, va ricordato, decretata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2017), ha deciso di scendere in campo, con i fatti. L’iniziativa, ancora una volta, è partita dalla Cascina Pontirolo e dalla famiglia Griffini Capelletti, con la signora Luana, davvero instancabile nel suo impegno sempre propositivo. Il paese, come sempre del resto, ha risposto “Presente” e, del tutto in linea con l’importante riconoscimento ottenuto dall’Amministrazione comunale di Piadena Drizzona di “Comune Amico delle Api” ecco che le iniziative, nel concreto, non mancheranno.

Necessario e doveroso, però, fare un piccolo passo indietro. Esattamente allo scorso anno quando alla Cascina Pontirolo è stata promossa la giornata dedicata a Madre Terra in collaborazione con la sezione di Cremona di Italia Nostra, sodalizio che si occupa della salvaguardia dei beni architettonici ma anche di clima, ambiente e biodiversità. Dopo quella giornata sono state fatte arrivare quattordici specie diverse di fiori di campo che attirano le api e sono state messe a dimora in tutta Pontirolo, sia nei campi che nei vasi e nei giardini privati.

Inoltre, grazie alla collaborazione dell’associazione ambientalista Giubbe Verdi di San Martino dall’Argine sono state ottenute e sistemate, in varie zone della frazione (in particolare nelle vicinanze dei luoghi in cui i fiori di campo sono stati seminati), diverse casette per le api solitarie. Queste ultime, come noto, sono importanti impollinatori e il sodalizio ambientalista ha dato anche importanti consigli pratici. La casette sono studiate e preparate proprio per essere messe nel giardino, nel frutteto o nell’orto. Sono costruite con legno di recupero e decorate a mano con disegni che richiamano la natura e gli animali. Oltre ad aiutare questi utilissimi insetti, possono decorare il giardino e, con la presenza delle api, facilitare l’impollinazione della frutta e verdura di stagione. Nel giardino o balcone di casa, va ribadito, è utile coltivare fiori, erbe aromatiche o cespugli di essenze gradite alle api. La casetta per le api solitarie serve da nido ad alcune specie di imenotteri selvatici, che nidificano all’interno di nidi artificiali (come le osmie per esempio). Qui, nelle cavità asciutte, depositano le loro uova ed il cibo (polline) per le future larve. Le larve poi sfarfalleranno in autonomia nella prossima primavera, e si avranno così nuovi impollinatori.

“Siamo molto felici – ha detto Luana Griffini Capelletti – che il Comune di Piadena Drizzona sia un ‘Comune amico delle api’ e noi, come comunità di Pontirolo abbiamo deciso di svolgere quindi azioni concrete”. Azioni semplici, belle, alla portata di tutti. Di quelle azioni di cui ci sarebbe bisogno ovunque, per il bene dell’ambiente, della terra in cui viviamo e della biodiversità. Un esempio, quello della piccola, bella e vivace Pontirolo, che si spera possa far “germogliare” tante altre esperienze analoghe. Beneficiandone tutti.

Del resto, purtroppo, il declino a cui vanno incontro le api e gli altri impollinatori è una vera e propria minaccia alla biodiversità e alla sicurezza alimentare di tutto il pianeta. Per questo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato nel 2017 il 20 maggio Giornata mondiale delle api, e da quell’anno molte istituzioni e associazioni sono impegnate a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela delle api.

Un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è infatti sull’orlo dell’estinzione a causa molti fattori, la maggior parte dei quali sono diretta responsabilità delle attività antropiche, tra cui inquinamento da pesticidi e cambiamenti climatici sono le cause principali.

Per comprendere la gravità di quanto sta accadendo è necessario conoscere alcuni dati: circa il 70% infatti delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale, e nella sola Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dagli insetti impollinatori. Lo stesso vale per le piante selvatiche da fiore di cui l’88% (circa 308.000 specie) si riproduce soltanto grazie all’impollinazione animale.

Negli ultimi anni gli apicoltori di tutto il mondo e in particolare i 600mila dell’Unione Europea, tra cui i 65mila italiani, hanno registrato gravi difficoltà: lo spopolamento degli alveari – anche detto moria delle api – in primavera, periodo in cui è più intensa l’attività di bottinamento delle api, determina una riduzione del numero delle api e di quello delle loro colonie. Secondo l’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale – le ragioni di questo fenomeno non sono univoche: sono da considerarsi infatti tutte concause la distruzione, il degrado e la frammentazione degli habitat, la semplificazione del paesaggio e l’eliminazione di fasce inerbite e siepi, filati, boschetti; l’agricoltura intensiva; la morte per fame delle api per via della ridotta disponibilità o qualità delle risorse alimentari, gli attacchi di agenti patogeni (virus, batteri e funghi) e parassiti (principalmente insetti e acari), tra cui specie invasive come l’acaro varroa (Varroa destructor), il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il piccolo scarabeo dell’alveare (Aethina tumida), i cambiamenti climatici, il cambiamento culturale e commerciale delle pratiche di apicoltura e, non ultimi per importanza, l’esposizione ai pesticidi usati in agricoltura per la difesa delle colture agrarie, la lotta agli insetti molesti ed il diserbo operato in aree urbane e periurbane e i prodotti chimici utilizzati negli alveari per combattere i parassiti e i patogeni delle colonie.

I Comuni Amici delle Api, tra questi anche Piadena Drizzona, sono impegnati ad adottare buone pratiche per far fronte a questi problemi, e contemporaneamente a riportare all’attenzione dei cittadini, dei media e della comunità dei decisori politici l’importanza delle api e in generale di tutti gli impollinatori, api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli, finanche mammiferi, per la sicurezza alimentare e la sussistenza di centinaia di milioni di persone.

Sono molte infatti le misure che possono essere adottate per ridurre gli effetti negativi sugli impollinatori. a partire dalla riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari oltre al il rispetto delle norme e raccomandazioni di uso riportate sulle etichette. Per questo è importante promuovere un’agricoltura sostenibile, che aiuti a diversificare il paesaggio agricolo e adotti processi ecologici come parte della produzione alimentare.

Anche i cittadini possono contribuire allo sforzo collettivo per la tutela delle api, con piccoli gesti che costano poco ma sono molto importanti. Si possono realizzare nei giardini siepi o aiuole di piante da fiore autoctone, selvatiche e non, in particolare specie mellifere; ridurre l’uso dei pesticidi, cercando forme alternative per il controllo dei parassiti e delle erbe infestanti; rinunciare allo sfalcio dell’erba nei mesi di aprile e maggio, per evitare il taglio dei fiori; acquistare miele da agricoltori locali e prodotti alimentari da pratiche agricole sostenibili; proteggere le colonie di api selvatiche quando possibile; mettere acqua a disposizione delle api nel giardino e sul balcone accanto ai fiori; diffondere questi consigli all’interno della propria comunità familiare e di amici. Altri utili consigli, rivolti anche alle imprese agricole e alle istituzioni sono reperibili nelle pagine dedicate di Fao e Nazioni Unite.

Con piccoli, semplici comportamenti alla portata di grandi e piccoli, possiamo fare la nostra parte per salvare tutti insieme le api e costruire un futuro migliore. Tra l’Oglio e il Po, da una riva all’altra, con l’impegno di tutti, a partire esattamente da oggi, venerdì 20 maggio, si possono gettare le basi, con i fatti, per un piccolo grande miracolo ambientale: che nella nostra campagna può e deve trovare terreno fertile.

Eremita del Po, Paolo Panni

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