Cronaca

Cappella, addio a Dei Bei, il nobile
ingegnere che fece grande l'Enel

La frazione casalese di Cappella piange l’ingegner Alessandro Dei Bei, il cui funerale sarà celebrato alla chiesa parrocchiale di Sant’Agata giovedì alle 15.30.

Foto Alessandro Osti

Un figura sicuramente originale, con origini nobiliari alle quali teneva molto (pur senza mai farle pesare, conscio che sarebbe stata probabilmente una pretesa “fuori tempo massimo”), e una storia ricca di aneddoti tra Venezia, Milano e Casalmaggiore. La frazione casalese di Cappella piange l’ingegner Alessandro Dei Bei, il cui funerale sarà celebrato alla chiesa parrocchiale di Sant’Agata giovedì alle 15.30. Dei Bei era ricoverato all’ospedale Aragona di San Giovanni in Croce e la famiglia e i parenti ringraziano proprio il personale della struttura per le cure prestate fino all’ultimo: il 95enne è spirato nella mattinata di martedì.

Ma chi era l’ingegner Dei Bei? A tanti compaesani (la villa di famiglia a Cappella è quella che sorge, con un grandissimo parco a fianco, in via Muratori, a pochi passi dalla chiesa) raccontava di meritare il titolo di “principe”, in quanto a suo dire i Dei Bei erano una delle dieci famiglie veneziane che, in passato, avevano eletto il Doge. Un particolare che lascia pensare a un legame degli antenati dell’ingegner sin dal periodo della dominazione della Serenissima anche sulle terre casalasche.

Ma Dei Bei, lungi dall’accontentarsi di un titolo platonico, aveva sempre lavorato ed era riuscito a ricoprire ruoli di prestigio alla ditta Enel di Milano, dove aveva abitato per diversi anni. Stando a un racconto dello stesso Dei Bei, di idee politiche liberali e legate al centrodestra, lo stesso aveva deciso di vendere la propria casa milanese in corso Buenos Aires dopo un’aggressione (fortunatamente solo verbale) da parte di alcuni esponenti del Partito Comunista, la cui sede meneghina sorgeva a pochi passi proprio dall’abitazione di Dei Bei.

Appassionati di cavalli, possedeva alcuni quadrupedi dell’ippodromo di San Siro, sempre a Milano, e – tornando al suo impiego – era stato invitato in Germania per smentire una pubblicità della Siemens, che millantava di avere costruito una macchina per il condizionamento dell’aria in classe A. “In realtà è in classe C” disse Dei Bei, che seguendo alcuni calcoli, dimostrò agli stessi ingegneri di Siemens che si sbagliavano, ricevendo in cambio applausi sportivi, dato che gli ingegneri tedeschi riconobbero a quel punto l’errore.
La sua grande capacità tecnica e di calcoli fu utile ad Enel anche quando venne intentata una causa da parte di Pirelli, con la sentenza finale che grazie alle dimostrazioni pratiche di Dei Bei arrise all’azienda dove l’ingegnere lavorava.

Non si era mai sposato e aveva deciso poi di stabilirsi a Cappella nella villa di famiglia, raccontando spesso le proprie vicende passate e mostrando una grande affabilità unita a signorilità. Il 14 agosto 2018 denunciò un brutto episodio vandalico, quando ignoti bruciarono una parte del grande giardino. Non ha avuto figli e aveva rivelato ad alcuni amici di voler lasciare in eredità la sua villa all’Università degli Studi di Milano, per aiutare i giovani negli studi: il tempo rivelerà se questo suo desiderio è effettivamente andato in porto.

Giovanni Gardani

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