Pomponesco, Caffarra propone
la centrale di teleriscaldamento
"Io so che questa proposta farà discutere - conclude il candidato sindaco di Pomponesco -. So bene che esistono ancora tanti pregiudizi nei confronti della tecnologia in generale. Ma so altrettanto bene che serve coraggio e determinazione per portare avanti progetti".
“Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di transizione ecologica e tutti pensano che le strategie debbano essere gestite a livello globale. Nell’immaginario collettivo si è fatta largo l’idea che a risolvere i problemi debba sempre essere qualcun altro. E che le piccole comunità debbano supinamente subire le scelte delle politiche statali, europee e mondiali senza dover essere mai chiamati a compiere delle scelte”.
Inizia così il comunicato di Maicol Caffarra, che tocca in campagna elettorale il punto delle energie rinnovabili. “Le scelte in materia ambientale ed energetica a livello locale – spiega il candidato sindaco – spesso diventano divisive e la politica con questo pretesto e con scarso senso di responsabilità, si sottrae al proprio dovere di prendere decisioni. Ebbene, io credo che anche una piccola realtà come Pomponesco possa contribuire decisamente alle sorti del pianeta e all’emancipazione energetica dell’area e del paese, semplicemente con lungimiranza, idee e coraggio”.
“Molto probabilmente ambendo ad avere un ruolo centrale nel territorio, ha di fatto un peso specifico di gran lunga superiore alla propria densità abitativa dal punto di vista economico e industriale. O forse non è vero che da oltre 50 anni in questo apparentemente piccolo paese esistono impianti industriali nel settore della chimica o del legno di importanza strategica assoluta? Impianti che in passato hanno diviso l’opinione pubblica fra i favorevoli allo sviluppo sempre e comunque e coloro che invece temevano gli effetti dell’inevitabile impatto che gli stessi producono sul territorio. Questi ultimi pronti a dire sempre e solo dei no a prescindere dai contenuti. I primi al contrario a motivare senza grande entusiasmo (se non ad ignorare) la presenza degli impianti fonte di ricchezza e garanzia di lavoro”.
“Io resto convinto che oggi più che mai serva un approccio pragmatico alla questione. Le aziende garantiscono lavoro e prosperità alla comunità e vanno giustamente tanto controllate quanto tutelate. Ma l’amministrazione può avere un compito di indirizzo politico alla quale nell’ultimo decennio ha sistematicamente rinunciato. Il conflitto russo-ucraino di questi giorni ci consegna insieme alla drammatica realtà di una guerra alle porte dell’Europa, una quasi altrettanto drammatica analisi della situazione energetica alla quale anni di sterile finto ambientalismo, privo di proposte, ci ha condannato. E allora credo che mai come adesso valga la pena provarci”.
“Provare a dare seriamente una svolta ai contenuti energetici del nostro sistema industriale – spiega Caffarra – lavorando per concertare con le aziende private un percorso di transizione vera verso il paradigma del nuovo millennio. A titolo esemplificativo (ma non esaustivo) si può immaginare di accompagnare le imprese verso forme di parziale di riconversione dell’attività per la produzione di Biometanolo. Un alcolo che può essere ricavato dalla biomassa e/o dalla frazione biodegradabile di quei materiali che vediamo accatastati in quantità importanti nei piazzali appena fuori dal centro storico e che può essere destinato ad essere usato come biocarburante”.
“È noto ormai universalmente che con il progresso della tecnologia, a medio termine potrebbero diventare competitivi anche altri biocarburanti, liquidi o gassosi ottenuti dalla trasformazione termochimica di biomassa (esempio il biodimetiletere o il biometanolo), o i biooli (oli di pirolisi) nonché l’idrogeno; tutti prodotti ad impatto ambientale rasente lo zero e la cui produzione non è impattante con la salute dei cittadini. Ad ulteriore dimostrazione di quanto sostengo, basti pensare che nei giorni scorsi, dopo aver annunciato l’intenzione di varare una piccola nave a emissioni zero entro il 2023, il colosso del commercio marittimo danese AP Moller-Maersk ha ordinato otto navi portacontainer oceaniche in grado di funzionare con biometanolo (ricavato appunto non da carburanti fossili ma da materie prime rinnovabili) “carbon neutral” .
“E a quel punto – aggiunge Caffarra – si potrebbe cominciare ad immaginare che la produzione energetica che già oggi esiste ed è generata nel nostro territorio possa essere sfruttata anche a vantaggio dei cittadini con una moderna rete di teleriscaldamento recuperando importanti quantità di energia altrimenti persa. Basti pensare che negli ultimi sei mesi le uniche città che non hanno dovuto fare i conti con significativi aumenti della bolletta energetica a carico dei propri cittadini sono proprio quelle dotate di sistemi di teleriscaldamento, che hanno garantito ai propri abitanti vapore e calore senza che questi si dovessero svenare durante un inverno (per fortuna climaticamente mite) segnato da bollette da capogiro (e anche da noi)”.
“Io so che questa proposta farà discutere – conclude il candidato sindaco di Pomponesco -. So bene che esistono ancora tanti pregiudizi nei confronti della tecnologia in generale. Ma so altrettanto bene che serve coraggio e determinazione per portare avanti progetti. Le aziende hanno la propria autonomia e scelgono in libertà ma la politica deve svolgere le proprie funzioni di indirizzo e non solo. In questo caso esiste la possibilità di accedere a cospicui finanziamenti europei e del ministero per sviluppare progetti e impiantistica. E nel resto d’Europa di certo non si fanno tutti i nostri problemi quando si tratta di utilizzare fondi dell’Unione. In effetti qualcun mi accuserà di essere un sognatore. E lo ammetto: sono un sognatore! Sogno che Pomponesco diventi un paese moderno proiettato nel futuro e sogno di poter contribuire a renderlo tale, con le mie idee e con la necessaria disponibilità al confronto. La sfida è grande e il dibattito aperto!”.
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