Cronaca

Pomponesco capitale del gusto sul Po
Caffarra, l'identità come promozione

"Il nostro paese con questo format potrebbe essere il fautore dando il “La” ad un movimento gastro fluviale attraverso il quale Pomponesco possa splendere ed emergere come solo lui sa fare. Un evento questo che non deve essere però slegato ad altre attività culturali di rilievo legate a figure che nella storia hanno espresso la “Pomponescanità” nel mondo"

Altro punto importante della campagna elettorale di Maicol Caffarra che a Pomponesco sfiderà l’attuale sindaco nella prossima tornata amministrativa. Riguarda la cultura. E’ una proposta che avvalori l’enogastronomia fluviale.

Ogni giorno, incontriamo persone, scambiamo idee, ci confrontiamo. Ciò che più ci ha colpito è quanto la cittadinanza percepisca Pomponesco sempre meno importante rispetto a tutto il territorio.

Pomponesco ha molto da raccontare, ha le capacità e le possibilità di far parlare di sé e del suo territorio. Pomponesco ha una identità unica nel suo genere per tradizione culinaria, storica e culturale legate indissolubilmente alla sua terra e alla sua gente.

Crediamo che il nostro paese e la nostra squadra abbiano tutte le caratteristiche per costruire un evento senza eguali, un summit gastronomico-culturale che celebri, come per primi fecero Zavattini, Brera e Guareschi, l’interazione tra le tipicità culinarie la cultura e il territorio che da sempre sono stretti a braccetto tra loro. Una manifestazione che esalti la cucina del Po.

Se solo pensiamo agli innumerevoli prodotti del territorio, a quella punta di diamante, qual è il “Lüadel”, che nessun altro paese ha e che tutti ci invidiano, a quei personaggi che nella storia hanno raccontato Pomponesco e la sua padanità, nell’accezione più laica, è ben comprensibile che Pomponesco partirebbe avvantaggiato, ma allo stesso tempo in dovere, nello strutturare un festival che possa essere anche un symposium tra chef, giornalisti, cultori, appassionati gourmet, gastronomi e divulgatori.

Due anni di pandemia hanno cambiato radicalmente le abitudini, anche turistiche: c’è stata una traslazione di mete, dal turismo vacanziero a quello storico, culturale ed enogastronomico; bisogna saper cogliere il momento per rendere Pomponesco una capitale del gusto sul fiume Po.

Il nostro paese con questo format potrebbe essere il fautore dando il “La” ad un movimento gastro fluviale attraverso il quale Pomponesco possa splendere ed emergere come solo lui sa fare. Un evento questo che non deve essere però slegato ad altre attività culturali di rilievo legate a figure che nella storia hanno espresso la “Pomponescanità” nel mondo“.

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