Bozzolo, due vescovi e 10 sacerdoti
a ricordare don Primo Mazzolari

Due Vescovi e una decina di sacerdoti del territorio per ricordare il 63esimo anniversario della morte di don Primo Mazzolari. Ad accogliere un ospite importante come Mons. Gian Carlo Perego vescovo di Ferrara e Comacchio che ha celebrato la Messa, il Vescovo della Diocesi di Cremona Mons Antonio Napolioni insieme al parroco di Bozzolo don Luigi Pisani. La cerimonia si è tenuta nella chiesa di Bozzolo a partire dalle ore 17 quando il sindaco Giuseppe Torchio, dal fondo del tempio ha pronunciato il discorso di benvenuto approfittando dell’occasione anche per rivolgere un saluto di commiato alle suore del paese che a breve lasceranno il collegio gestito per tanti anni. Edificio donato alla Parrocchia che adesso potrebbe diventare la nuova sede della Fondazione don Primo Mazzolari. Intensa l’omelia di Mons Perego che leggendo alcuni testi scritti da don Primo ha reso estremamente attuale il pensiero mazzolariano specialmente nella descrizione di quel treno di deportati con centinaia di mani fuori dal finestrino in un saluto drammaticamente significativo. E altrettanto verosimile alla situazione degli sfollati ucraini che fuggono dalla loro Patria in questi giorni di nuova guerra. Concludendo con l’invito evangelico di riporre la spada nel fodero perché chi di spada ferisce di spada perisce. La cerimonia si è conclusa con la preghiera recitata davanti alla tomba di don Mazzolari mentre la corale di Bozzolo eseguiva l’ultimo dei suggestivi brani che hanno accompagnato la celebrazione eucaristica. In sagrestia mentre molte persone attorniavano Mons Perego è stato distribuito un piccolo volumetto scritto da Franco Cecchin parroco per quindici anni a Milano 3 Basilio mentre dal 2018 è assistente Diocesano del movimento della terza età dell’Arcidiocesi di Milano. Il volume, arricchito dalla prefazione di Mons Mario Delpini, descrive il Cammino verso la Mistica Cristiana: sette capitoli e altrettante tappe per aiutare chiunque a prendere sempre più coscienza della Grazia sorprendente e gratuita dell’essere abitati dalla Trinità come descrive lo stesso autore.

Ros Pis