Cultura

Tradizioni (perdute) pasquali
e dialetto: la storia della "tola"

Nulla a che vedere, tuttavia, col detto “facia da tola”, per indicare una faccia di bronzo, capace di tenere senza remore un comportamento ondivago. Quella, infatti, è la contrazione di “faccia da tolla”, che sta per faccia di latta o, appunto, di bronzo. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Cultura popolare. Detti e usanze che ritornano e che ci raccontano come eravamo. A Pasqua, ad esempio, era uso utilizzare un particolare strumento che venne poi abolito dalle Chiesa in quanto suscitava l’ilarità specie nei più giovani e che infatti venne rimosso dopo il Concilio Vaticano II.

Questo per evitare lo stridente contrasto tra la solennità del momento della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo e appunto i sorrisi tra i banchi dei più giovani. Parliamo di quella che in dialetto veniva chiamata “tola”, come racconta l’esperto di dialetto casalasco Paolo Zani.

Nulla a che vedere, tuttavia, col detto “facia da tola”, per indicare una faccia di bronzo, capace di tenere senza remore un comportamento ondivago. Quella, infatti, è la contrazione di “faccia da tolla”, che sta per faccia di latta o, appunto, di bronzo.

G.G.

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