Distretto Oglio Po, CNC chiede
Consiglio per dirimere la matassa
"Senza nessuna polemica, vogliamo capire anche noi come si intende percorrere questa nuova strada in modo operativo. So che Mara Azzi nel mantovano sta facendo un lavoro importante, mentre su Cremona ci pare che siamo rimasti un po' indietro"
Nel complessivo caos del distretto Oglio Po, a scavalco tra due ASST (che si dividono la torta) e nell’esigenza di capire dove un sistema così ingarbugliato andrà a parare, l’opposizione di CNC di Casalmaggiore chiede con urgenza la convocazione di un consiglio comunale in cui siano i direttori generali di ASST Cremona Giuseppe Rossi, di ASST Mantova Mara Azzi e di ATS Valpadana Salvatore Mannino a venire a spiegare ai consiglieri e, di rimando, alla cittadinanza, come si potrà gestire la questione sul territorio. A partire del problema – e non da poco – dei due POAS che verranno a intersecarsi proprio nella nostra area.
“Con decreto n.267 del 29/03/2022 del Direttore Generale dell’ASST di Mantova – spiegano i consiglieri di CNC Valentina Mozzi, Pierluigi Pasotto, Fabrizio Vappina e Mario Daina – sono stati istituiti i distretti dell’azienda sociosanitaria territoriale di Mantova, tra i quali figura anche il Distretto Oglio Po Casalasco-Viadanese a scavalco tra ASST Mantova e ASST Cremona. Questa proposta di articolazione dei distretti, proposta dall’Asst di Mantova con nota 0011469/22 del 10/02/2022 trasmessa alla DG Welfare, è stata condivisa unitamente dai Direttori Generali di ATS e delle ASST del territorio e ha ricevuto l’assenso della Direzione Generale Welfare con prot.n. G1.2022.0012011 del 01.03.2022. Sono state sentiti sull’argomento sia l’assembla dei sindaci per tramite del consiglio di Rappresentanza dei Sindaci in data 07.03.2022, il Collegio di Direzione e Collegio dei Sanitari in data 25.03.2022 ed è stata esperita la consultazione con le organizzazioni sindacali e la RSU in data 29.03.2022. Alla fine, la situazione creatasi è quella di un assetto particolare, che vede l’ospedale Oglio Po in capo all’ASST di Cremona, il distretto interprovinciale alle dipendenze dell’ASST di Mantova. Rilevato che regione Lombardia, in sede di revisione del sistema sociosanitario lombardo (l.r. 22/2021) ha sempre dichiarato di puntare all’integrazione dei servizi sanitari territoriali con quelli Ospedalieri e che il compito dei distretti sociosanitari è quello della valutazione dei bisogni, programmazione e integrazione dei professionisti sanitari all’interno delle Case di Comunità e che al distretto dovrebbero afferire le strutture territoriali previste dal PNRR, Ospedali di Comunità, Case di Comunità, Centrali Operative Territoriali che dovranno prendere in carico le cronicità e le fragilità e costituire una rete integrata tra Ospedale-Territorio, cure primarie incluse e rilevato anche che dovranno essere i due POAS, approvati secondo le linee guida regionali, a disciplinare le modalità di gestione del distretto e i dipendenti delle due ASST e le strutture relative alle cure primarie (CdC, OdC e COT) resteranno in capo alle proprie ASST provinciali. Alla luce di quanto sopra esposto risulta davvero difficile comprendere come il Polo Ospedaliero potrà davvero interagire con il Polo Territoriale, come potranno essere definiti, ruoli e budget a scavalco tra due POAS e raccordata un’azione credibile con le due Aziende/Consorzi di Servizi Sociali e, di conseguenza, come potranno essere erogati servizi di qualità ai cittadini del territorio Oglio Po. Questo modello appare la brutta copia di quello sperimentale già fallito nel 2014 e appare lontanissimo da quell’idea di Distretto con autonomia gestionale e finanziaria, chiesto a gran voce dal territorio stesso in tutte le sue articolazioni e molto lontano anche dalla proposta illustrata dall’allora assessore Gallera nel gennaio 2020 proprio a Casalmaggiore, che almeno prevedeva che tutte le strutture fossero afferenti ad un’unica ASST“.
Per dirimere la questione, e dare le dovute spiegazioni ai consiglieri comunali e, attraverso lo streaming, alla cittadinanza tutta, la minoranza chiede la convocazione di un consiglio. “Vogliamo poter conoscere come e quali saranno le modalità operative seguite per poter garantire i servizi Sanitari, Socioassistenziali e Sociali integrati, secondo le linee guida esplicitate dalla legge regionale. Riteniamo che la sede del Consiglio Comunale possa essere, anche attraverso la modalità streaming, un prezioso strumento per poter informare i cittadini e molti operatori del settore in merito a una tematica decisiva per il futuro della Medicina Territoriale e dell’Ospedale Oglio Po, per la qualità dei servizi che verranno erogati ai cittadini“.
Spiega il Consigliere Pierluigi Pasotto: “Pensiamo che ormai visto che si è deciso con la consapevolezza della direzione generale delle due ASST, dell’ATS, dei sindaci, delle parti sociali e di tutto quanto di intraprendere questa strada sarebbe ora per i cittadini, per gli amministratori e anche per gli addetti ai lavori che fosse fatta un po’ di chiarezza semplicemente su come le due ASST intendano far sposare i loro POAS, che potere dare, anche operativamente, al direttore di questo distretto che non invidio, che andrà ad occuparsi di questa faccenda. Per dare spiegazioni non esiste luogo e modo migliore che il consiglio comunale che anche attraverso lo streaming può raggiungere chiunque sia interessato. Gli stessi operatori e i medici di base tanto per dire potranno avere un’infarinatura migliore su quello che si andrà a delineare nel futuro assetto che, ricordiamoci bene, sarà quello da cui scaturiranno i nostri servizi. I servizi sanitari, sociosanitari e quella famosa integrazione tra medicina ospedaliera e medicina territoriale. Senza nessuna polemica, vogliamo capire anche noi come si intende percorrere questa nuova strada in modo operativo. So che Mara Azzi nel mantovano sta facendo un lavoro importante, mentre su Cremona ci pare che siamo rimasti un po’ indietro. Siamo anche noi interessati, non tanto come consiglieri comunali ma come cittadini e contribuenti anche un po’ stufi di rivolgerci sempre al privato. Vorremmo sapere, tanto che ci siamo, anche se sull’offerta pubblica ci sarà un miglioramento nel futuro prossimo. Tavoli ridotti a pochi rappresentanti ci sembrano un po’ eccessivi e visto che parliamo di trasparenza ci sembra il momento opportuno di metterla in pratica“.
N.C.