Ambiente

Natura, fiume Po, tornano
gli splendidi Cavalieri d'Italia

Il Cavaliere d’Italia è specie nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2). GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

La natura in ogni tempo e in ogni stagione non finisce mai di regalare spettacoli unici e mai identici tra di loro. Nelle terre del Po, e non importa se la riva sia quella di destra o di sinistra, vale lo stesso discorso. Spiaggioni, golene, lanche, pioppeti e campagne sono sempre in grado di stupire lo sguardo di chi sa osservare: cosa, questa, ben diversa dal semplice guardare. Terre che meritano di essere percorse palmo a palmo, passo dopo passo, lentamente, senza fretta, per coglierne l’essenza, la bellezza, le curiosità e tutto quello che fa parte di quel Creato di cui tutti dovremmo essere custodi scrupolosi, nei comportamenti di ogni giorno.

Se soltanto qualche settimana fa erano state le cicogne nere e le gru (entrambe in migrazione) a toccare le terre del Po durante il loro passaggio, ecco che in questi giorni sono tornati gli splendidi Cavalieri d’Italia, che chi scrive queste righe ha fotografato nell’area compresa tra Polesine Zibello, Pieve d’Olmi e San Daniele Po. Si tratta di uccelli davvero meravigliosi, presenza fissa, ormai da anni, nelle nostre terre. Uno splendore e un motivi in più per conoscere, da vicino, quell’area del medio Po che si è giustamente meritata il titolo di Riserva Mab Po Grande Unesco.

Per quanto riguarda caratteristiche e abitudini del cavaliere d’Italia si attinge a piene mani al sito uomoenatura.it in cui si legge: “è una specie diffusa dall’Europa sudoccidentale alla Mongolia attraverso le regioni balcaniche e medio-orientali, e in Africa fino al Sud Africa. Le popolazioni che nidificano nei settori settentrionali dell’areale sono migratrici, mentre quelle insediate in zone a clima mite sono sedentarie o compiono spostamenti dispersivi. I principali quartieri di svernamento delle popolazioni nidificanti nella Regione Paleartica occidentale si estendono nell’Africa tropicale a Nord dell’Equatore; aree di secondaria importanza si trovano in Medio Oriente, in Africa settentrionale e nell’Europa meridionale. La migrazione post- riproduttiva verso i quartieri di svernamento si svolge tra luglio e ottobre, mentre quella pre-riproduttiva verso i quartieri di nidificazione ha luogo tra la metà di marzo e maggio.

In Italia è nidificante, migratore e svernante regolare in Sardegna, mentre è svernante irregolare nelle zone umide del litorale adriatico e in Sicilia con individui singoli o in piccoli gruppi composti per lo più da individui giovani.

Frequenta diverse tipologie di zone umide d’acqua dolce, salata o salmastra caratterizzate da acque poco profonde, con bassa vegetazione e ricche di sostanze organiche. Piuttosto confidente, ha abitudini gregarie e si riunisce in piccole colonie per nidificare. È rumoroso e, se disturbato, agita il capo avanti e indietro. Per levarsi in volo compie una sorta di salto, quindi si porta in aria con rapidi battiti d’ala; in quota il volo è più lento e in parte veleggiato. Sul terreno e nelle acque basse cammina con andatura aggraziata e per raccogliere il cibo flette le zampe. Si ciba di Insetti acquatici e loro larve, piccoli Molluschi, Crostacei, Anellidi; durante l’inverno appetisce anche semi di piante acquatiche. La stagione riproduttiva è annunciata da danze e parate nuziali con esibizioni che consistono in saltelli e movimenti ritmici delle ali. Su piccoli rialzi del terreno asciutto o moderatamente umido tra la tipica vegetazione degli ambienti salmastri viene costruito il nido di forma più o meno elaborata. Nell’anno compie una sola covata e la deposizione delle uova ha luogo tra la fine di aprile e maggio-giugno. Le 3-4 uova deposte sono incubate sia dalla femmina che dal maschio per 25-26 giorni. I pulcini abbandonano il nido subito dopo la nascita e sono accuditi da entrambi i genitori. All’età di circa un mese i giovani sono atti al volo. La specie in Europa ha uno stato di conservazione favorevole. Il Cavaliere d’Italia è specie nei confronti della quale sono previste misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat (Direttiva Uccelli 2009/147/CE, all. I); nei confronti della quale sono richiesti accordi internazionali per la sua conservazione e gestione (Convenzione di Bonn, all. II); rigorosamente protetta (Convenzione di Berna, all. II); particolarmente protetta (Legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157, art. 2)”.

Eremita del Po, Paolo Panni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...