La mano che salva. Mostra
fotografica di Gigi Montali a Torrile
L’inaugurazione della mostra, il 1° maggio in municipio a San Polo di Torrile, avverrà alla presenza di Alessandro Fadda (sindaco di Torrile); Lucia Frasanni (assessora alla Cultura); Giuseppe Romanini (delegato all’agricoltura del Pd Emilia-Romagna) e dei rappresentanti della Camera del lavoro Cgil Parma
L’artigianalità, la manualità, la fatica, il sacrificio. Sono questi i temi che tratta la mostra La mano che salva con gli scatti del fotografo Gigi Montali che sarà inaugurata domenica 1° maggio alle 11 nella sede municipale di Strada Primo Maggio 1 a San Polo di Torrile.
La mostra – poi visitabile tutto il mese di maggio, negli orari di apertura al pubblico del municipio – invita ad una profonda riflessione: quella del tornare alla manualità come vera via alternativa da mettere in pratica, pren-dendo spunto dall’economia emergente, per cambiare la società.
“Protagonista – scrive la critica d’arte Francesca Baboni – è l’Uomo che negli scatti di Gigi Montali assume un ruolo fondamentale e quasi archetipico. Le sequenze del fotografo scorrono come una lunga narrazione attra-verso le mani rugose e febbrili dei lavoratori, ingigantite per meglio mostrarne le ammaccature, lo sguardo fiero di chi mostra con autenticità la sua dignità, gli umili che cercano lavoro nelle città, le donne che non riescono ancora a trovare un loro ruolo, ma sono preziose collaboratrici, le miniere a cielo aperto e la raccolta del caffè, le botteghe artigiane e le fabbriche che testimoniano come l’essere umano sia presenza indispen-sabile. In una visuale iper tecnologica e in un universo glocal, gli artigiani, con l’affidarsi all’hand made sono i nuovi protagonisti di una dimensione in cui soltanto il recupero della ‘mano che salva’ può davvero fare intrav-vedere una possibilità di salvezza”. E in questo “Gigi Montali non fissa soltanto l’attività di per se stessa, ma anche e soprattutto il lato umano delle persone che sceglie con l’obiettivo, in un viaggio intorno al mondo”.
L’inaugurazione della mostra, il 1° maggio in municipio a San Polo di Torrile, avverrà alla presenza di Alessandro Fadda (sindaco di Torrile); Lucia Frasanni (assessora alla Cultura); Giuseppe Romanini (delegato all’agricoltura del Pd Emilia-Romagna) e dei rappresentanti della Camera del lavoro Cgil Parma.
“Finalmente torniamo a festeggiare il 1° maggio con un evento in presenza – dichiarano il sindaco Alessandro Fadda e l’assessora Lucia Frasanni -. La pandemia ha messo a dura prova tante aziende, ma soprattutto tanti lavoratori che hanno accusato un colpo durissimo proprio durante il primo lockdown. E tra loro, in molti casi, sono state soprattutto le donne, ancora una volta, a pagare il prezzo più alto. La mostra mette in risalto l’im-portanza del lavoro come elemento dirimente per la dignità di ogni essere umano: è la mano che ci aiuta a raggiungere una legittima autonomia, é la mano, appunto, che salva”.
Biografia Gigi Montali – Fotografo freelance, Gigi Montali si dedica da oltre trent’anni al reportage e al paesaggio, senza disdegnare la ritrattistica. Fondatore del gruppo fotografico Color’s Light Colorno, con il quale organizza dal 2010 il festival di fotografia Colorno Photo Life. Montali è parmigiano di nascita e gli piace definirsi cittadino del mondo. Viaggia in lungo e in largo con sua moglie Lucy in aree problematiche del mondo e, contemporaneamente, allena il suo sguardo a paesaggi maestosi e incontaminati, dove l’uomo non è che una particella di polvere nella vita che scorre. Oltre alla magia delle luci, dei tramonti e dei paesaggi, immortalati con tecnica impeccabile e con la pazienza di uno sguardo lento e mai frenetico, nei viaggi che hanno riempito una gran parte della sua carriera di fotografo, Montali ha imparato a guardare da vicino il mondo e gli esseri umani che lo abitano, osservandolo per raccogliere i segnali che parlano di tutti gli esseri viventi e delle loro culture. Montali documenta la verità senza indugiare in patetismo, anzi esaltando la semplicità come strumento di sopravvivenza.
Cristian Calestani