Salute

Crescono le dipendenze: negli ultimi
5 anni +7% di utenti del SerD

Resta stabile il numero di accessi e prese in carico per il consumo di sostanze illegali nel 2021. “Questo dato è condizionato dalla riduzione degli invii da parte della Prefettura durante il periodo della pandemia, quando le forze dell’ordine erano concentrate su altri fronti”.

“Stiamo assistendo ad un netto incremento degli accessi al Servizio Dipendenze”: a dirlo è Roberto Poli, direttore UOC Servizio Dipendenze dell’Asst di Cremona (comprendente i nuclei di Cremona e di Casalmaggiore), commentando i dati raccolti nel corso del 2021, che confermano la tendenza segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, caratterizzata da un aumento del numero di persone con problemi di salute mentali (depressione e ansia in primis) e dipendenze.

Negli ultimi cinque anni (2017-2021) si è verificato un incremento del numero di persone prese in carico al SerD (+7%). Nel 2021 sono state seguite complessivamente 2.254 persone con problematiche di dipendenza da eroina, cocaina, altre sostanze illegali. “Il trend di crescita viene ulteriormente confermato dai dati del primo trimestre 2022 rapportato allo stesso periodo del 2021, con l’incremento dei casi seguiti pari al 10%”, aggiunge Poli.

“Si tratta di un dato atteso, come effetto del periodo pandemico”, prosegue il medico. “L’aumento delle richieste di presa in carico riscontrato l’anno scorso è stato in parte frenato dalle limitazioni correlate all’emergenza sanitaria: come già evidente dai dati del primo trimestre, nel 2022 prevediamo un’ulteriore significativa crescita”.

“In relazione alle differenze di genere – prosegue Poli – si segnala un lieve ma costante incremento della popolazione femminile seguita al SerD, che sul totale dei pazienti presi in carico passa dal 14% del 2018 al 16% del 2021”. Per quanto riguarda la cittadinanza, dal 2017 al 2021 sono aumentate del 6% le persone di origine straniera in carico al SerD. Gli italiani sono il 63%, gli extracomunitari sono il 24 per cento e i cittadini non italiani provenienti dall’Unione Europea sono il 5 per cento.

Il consumo di alcol. Poli sottolinea come siano cambiate le abitudini di consumo delle sostanze illegali, che spesso si mischiano all’utilizzo di bevande alcoliche. “Sono sempre più usate in mix, con effetti molto pesanti sul piano dei comportamenti devianti”. Nello specifico, il consumo di alcol è sempre più vicino agli stili nord-europei: “non più il classico bicchiere di vino a pasto “all’italiana”, ma una grande abbuffata alcolica (binge drinking) a base di birre, superalcolici e alcolpop usati fuori pasto” sottolinea ancora il medico.

Tra il 2020 e il 2021, il consumo di alcol e i disturbi ad esso correlati sono aumentati del 24 per cento. Nel primo trimestre 2022 il trend viene riconfermato con un ulteriore incremento dell’accesso di persone con problemi alcol-correlati pari al 15%. Se si considera la sola popolazione femminile, la percentuale di aumento è pari al 26% rispetto al primo trimestre 2021.

I dati relativi al territorio cremonese e casalasco confermano quanto emerso nella Conferenza Nazionale Alcol tenutasi a Roma nel mese di marzo. “Anche su scala locale – conferma Poli – abbiamo riscontrato un incremento del consumo eccessivo di alcolici alla ricerca dello “sballo”. A livello nazionale, si contano oltre 4 milioni di binge drinkers. Aumentano inoltre gli incidenti stradali causati da guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Tra questi i giovanissimi, tra i quali aumenta l’abitudine di consumare alcolici, soprattutto fuori pasto”.

Presa in carico – Resta stabile il numero di accessi e prese in carico per il consumo di sostanze illegali nel 2021. “Questo dato è condizionato dalla riduzione degli invii da parte della Prefettura durante il periodo della pandemia, quando le forze dell’ordine erano concentrate su altri fronti”. Rimane costante anche il numero di pazienti in trattamento con terapie farmacologiche sostitutive (come il metadone): l’anno scorso sono state trattate 434 persone.

Calano invece i pazienti inseriti in comunità di recupero per tossicodipendenti: “Nel 2021 abbiamo registrato 63 nuovi pazienti, con un calo del 22 % rispetto a cinque anni fa”, spiega il direttore SerD. “Questo dato è da leggere in relazione ai cambiamenti nella tipologia delle dipendenze, che necessitano di interventi differenti rispetto a quelli comunitari tradizionali”.
Rimane quasi invariato il numero delle persone prese in carico per gioco d’azzardo e nicotina, così come gli interventi relativi alle infezioni sessualmente trasmesse (HIV ed epatite C)

Casi legali, minori e detenuti – Negli ultimi cinque anni sono quasi raddoppiati i casi legali (+94%), ovvero persone inviate dal Tribunale ordinario o dei minorenni per accertamenti tossicologici, eventuali trattamenti e monitoraggi. Nel corso del 2021 sono state prese in carico 91 persone; solo nel primo trimestre 2022 le segnalazioni da parte dei tribunali sono il 40% in più. In crescita nel quinquennio considerato anche il numero dei tossicodipendenti seguiti all’interno del carcere: nel 2021 sono stati presi in carico 370 detenuti, 66 in più rispetto al 2017.

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