Nel segno del giglio, a Colorno
oltre 50 espositori da tutta italia
Protagonisti della manifestazione, organizzata da BieBi Eventi, a cura dell’architetto Vitaliano Biondi - Arvales Fratres, con il patrocinio del Comune di Colorno e della Provincia di Parma, i migliori espositori italiani di florovivaismo, ma ci sarà anche arredo da giardino, attrezzature per il giardinaggio, per l'orto e per la vita all'aria aperta, artigianato artistico, piccoli produttori alimentari e aziende agricole
L’edizione 2022 della storica mostra – mercato dedicata al giardinaggio di qualità si svolgerà da sabato 23 a lunedì 25 aprile 2022. Tra gli ospiti Francesca Marzotto Caotorta, Carlo Pagani, Massimo Venturi Ferriolo, Giuseppe Baldi, Laura Pirovano, Silvia Ghirelli, Gaetano Zoccali e tanti altri. Da sabato 23 a lunedì 25 aprile 2021, a Colorno (Parma) nella splendida location del parco della Reggia, torna “Nel segno del Giglio”, la storica mostra – mercato dedicata al giardinaggio di qualità.
Protagonisti della manifestazione, organizzata da BieBi Eventi, a cura dell’architetto Vitaliano Biondi – Arvales Fratres, con il patrocinio del Comune di Colorno e della Provincia di Parma, i migliori espositori italiani di florovivaismo, ma ci sarà anche arredo da giardino, attrezzature per il giardinaggio, per l’orto e per la vita all’aria aperta, artigianato artistico, piccoli produttori alimentari e aziende agricole. (www.nelsegnodelgiglio.it).
Una cinquantina saranno gli espositori ammessi, provenienti da diverse regioni italiane, e una giuria formata da esperti come il paesaggista Giuseppe Baldi, la scrittrice e fondatrice di “Gardenia” Francesca Marzotto Caotorta, l’agronomo, esperto di biodiversità Mauro Carboni, la paesaggista Silvia Ghirelli, lo scrittore del verde Alessandro Mesini, la plant designer, autrice di libri di successo e blogger di “Giardini in Viaggio” Laura Pirovano, il giornalista e appassionato giardiniere Gaetano Zoccali il 23 aprile selezionerà e premierà le migliori collezioni botaniche, le piante più significative per rarità e perfezione e i vivai di rilievo.
Tra gli ospiti anche il maestro giardiniere Carlo Pagani, conduttore di importanti trasmissioni televisive. Il programma di “Nel segno del Giglio” è stato illustrato ieri.
“Dopo due anni difficili, segnati dalle restrizioni dovute all’emergenza Covid, – tiene a sottolineare il Sindaco di Colorno Christian Stocchi – la manifestazione “Nel segno del Giglio” torna alla sua formula tradizionale, valorizzando l’atmosfera suggestiva del Giardino della Reggia. Per tre giorni, dunque, Colorno si aprirà ad appassionati e turisti con numerose iniziative nel segno del verde e della cultura. I fiori saranno al centro di una grande festa, un concerto di colori e di profumi che esprimerà tutta la bellezza e tutto il fascino della primavera”.
Sara Tonini consigliera provinciale al supporto delle attività per i comuni ha condiviso il pensiero di Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo e delegato della Provincia di Parma a Patrimonio e Sicurezza del territorio, impossibilitato a partecipare.
“Nel segno del Giglio” è sicuramente uno degli eventi più attesi sul piano non solo territoriale quindi per la città di Colorno, ma anche per la Provincia di Parma e la Regione. Come Provincia siamo lieti di poter dare un contributo dal punto di vista degli spazi, ma anche soprattutto dell’allestimento dopo il restauro che è appena stato completato delle statue sulla Reggia. Sono felice di poter dire che il sindaco di Colorno Christian Stocchi potrà offrire a tutti i cittadini di Colorno, ma anche di tutta la Provincia e della Regione, con questo grande iniziativa una stagione di eventi che si inserisce nel percorso della Food Valley Bike”.
“Siamo giunti – dichiara l’organizzatore Danilo Biacchi di BieBi Eventi – alla 27ª edizione della mostra mercato di giardinaggio di qualità, che dopo due anni di pausa forzata riprende all’insegna della bellezza. Come diceva Dostoevskij “ La bellezza salverà il mondo”. Noi ripartiamo da li…portando selezione e qualità. I migliori florovivaisti d’Italia saranno presenti nella tre giorni con ogni tipologia di piante e fiori. Dalla Sicilia arriveranno le aromatiche e gli agrumi. Dalle Marche e dal Lazio le rampicanti e le mediterranee, dal Piemonte rose, ortensie, peonie e camelie, collezioni di hoste dalla Lombardia. Acquatiche, annuali e perenni, graminacee, succulente, alberi da frutto, bulbose, carnivore e tillandsie, tropicali e piante da interni completano l’offerta. Ce ne saranno per tutti i gusti. Non mancheranno le piccole aziende agricole con i loro prodotti della terra, gli artigiani e i creatori dell’ingegno. L’arredo giardino quest’anno vedrà un’ampia proposta di articoli in ferro battuto, legno, ceramica e pietra. Saranno presenti espositori con attrezzature da giardino e robottini per il taglio del prato. Insomma quest’anno a Colorno esplode la bellezza”.
“Una delle cose che rendono la vita umana tollerabile – sottolinea il curatore Vitaliano Biondi – è l’occuparci di giardini. Abbelliscono questo nostro Eden mortale e rappresentano l’inconscio anelito umano alla ricreazione del Paradiso Perduto. A quel Giardino Perduto guarda “Nel segno del Giglio” mettendo in scena una festa che, in un tripudio botanico, ci farà calare in uno spazio senza tempo dove sottrarci al tumulto del quotidiano. Gli alberi, i fiori e le erbe possono diventare fonti di energia spirituale, come ebbe a spiegare Pavel Florenskij nel suo saggio sulle icone. Nei fiori potremmo cogliere la bellezza ma anche l’impermanenza della vita e nelle erbe la tellurica presenza della grande Madre che sovrintende alla fertilità. Nei tre giorni si parlerà di viole, rose, camelie, giardini al sole e in ombra, frutteti, erbe aromatiche ma anche di boschi, di semi e di piante rare, con l’invito virtuoso che è lo stesso con cui si conclude il Candide di Voltaire, “ il faut cultiver notre jardin”. Prendersi cura del nostro giardino significa reagire alle forze distruttrici, della storia per preservare la nostra umanità.
Occorre scrive il filosofo Massimo Venturi Ferriolo, che parteciperà nella prima giornata de “Nel Segno del Giglio” ad una conversazione sui “giardini perduti”, tornare al dialogo con la natura in una visione unitaria dell’esistenza. In tale quadro il giardino può rappresentare la metafora di un rimedio: ritornare alla cura del proprio giardino per “trasformare il mondo in un giardino e il giardino in un mondo”. “Il deserto cresce” ammoniva Nietzsche ne I Ditirambi di Dioniso, “guai a chi alberga deserti”.
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