Viadana e il Lato Buono della Nebbia,
Sergio Marcheselli vince il concorso
E forse non è un caso che diverse foto premiate in questa seconda edizione del concorso fotografico “Il lato buono della Nebbia” siano pervase da una luce dorata: come quella del viadanese Sergio Marcheselli, che si è aggiudicato il primo premio nella categoria Fotocamera grazie al memorabile, ipnotico, taumaturgico scatto intitolato "Alba nella Nebbia"
L’autunno-inverno scorso è stato un periodo difficile per molti, – ma diciamolo – un periodo d’oro per la nebbia: con tante giornate, da ottobre a Febbraio, in cui la “fumana”, come la chiamano a Mantova, è stata grande protagonista, invadendo campagne e paesi, ovattando colori e rumori, tenendoci insieme col suo abbraccio materno.
E forse non è un caso che diverse foto premiate in questa seconda edizione del concorso fotografico “Il lato buono della Nebbia” siano pervase da una luce dorata: come quella del viadanese Sergio Marcheselli, che si è aggiudicato il primo premio nella categoria Fotocamera grazie al memorabile, ipnotico, taumaturgico scatto intitolato “Alba nella Nebbia”. “Attraversata dalla luce energica e vitale dell’alba – recita la motivazione dell’Accademia dei Nebbiofili, organizzatrice del concorso – la nebbia indora il paesaggio padano: e ci conferma, con ineguagliabile opulenza cromatica, che nostra campagna e i nostri corsi d’acqua, sono beni preziosi da salvaguardare e valorizzare.”
Il secondo posto è andato ad un altro fotografo mantovano, Roberto Telloni di San Martino dall’Argine (MN), con lo scatto “Tree on the fog”; terzo posto, invece, per il vincitore della precedente edizione, Emanuele Caleffi di Luzzara (RE), con lo scatto intitolato “Autunno lungo le rive del grande fiume”; terzo, a pari merito, Marco Favaretto, dai Monselice (PD), con la foto in bianco e nero “Montericco”. Anche se non sono saliti sul podio, altre foto hanno colpito nel segno, meritandosi il “Riconoscimento del Valore nebbiofilo”, raccontando con grande immediatezza l’innegabile e multiforme fascino della Nebbia: si tratta di Nazareno Condina (CR), Massimo Aleotti (MO), Rossano Ghizzoni (CR) e Arrigo Giovannini (MN).
Nella categoria Smartphone, che premia i nuovi fotografi, che potremmo definire 2.0, il dominio degli autori mantovani è completo: i primi tre posti della classifica, infatti, sono tutti occupati da fotografi originari della provincia di Mantova, a partire da Maria Teresa Saviola, di Bozzolo, con la foto “Nebbia d’oro”. La foto – si legge nella motivazione – trasmette una sensazione di gioiosità panteistica, con questa nebbia dorata che e avvolge il borgo in un abbraccio protettivo e seducente.” Al secondo posto troviamo Serena Bozzi di San Martino dall’Argine, con lo scatto intitolato “L’abbraccio della Nebbia”, mentre e al terzo “Porto nella Nebbia” di Lucia Gualdi, proveniente da Castellucchio. Forte il potere evocativo espresso anche da altre foto pervenute, che hanno quindi meritato il Riconoscimento del Valore Nebbiofilo: si tratta degli scatti di Alessandra Calciolari (MN), di Cesare Sivelli (MN) e Franco Merlo (CN), vincitore della scorsa edizione.
Nel bando del concorso 2021 L’Accademia aveva invitato i fotografi a sottolineare anche altri aspetti del lato buono della nebbia, come i rumori e i sapori della Nebbia: e gli scatti pervenuti dimostrano che la nostra era una richiesta giusta. Il premio Rumori della Nebbia se lo è aggiudicato “Volo in paradiso” di Giancarlo Fabretti di Massa Carrara, con la seguente Motivazione: “Un’immagine di lirismo metafisico, quasi spirituale, che ci trasporta in un altra dimensione: quella perfetta e senza tempo della nebbia, in cui diventiamo un tutt’uno con la natura”. Notevolissimi anche gli scatti “Martin Pescatore nella nebbia” di Francesco Nobile (MS) e “Gregge nella Nebbia” di Roberto Telloni (MN), che hanno meritato il Riconoscimento del Valore Nebbiofilo. Anche il Premio I sapori della Nebbia va a Massa Carrara, grazie alla foto “Come una volta: ebollizione” di Antonia Ferrari. “L’uso del bianco e nero – dice la motivazione – rafforza la percezione di una pratica antica, dove si genera la nebbia gastronomica primigenia, quella derivante dalla lavorazione del maiale”. Riconoscimento del Valore Nebbiofilo, invece, agli scatti “casalinghi” “La Polenta” e “Mescolando” di Elena Galardi, sempre di Massa.
Quest’anno l’Accademia ha voluto inserire anche la categoria Social, con le migliori foto a tema nebbia pubblicate sulle pagine e i gruppi Facebook, dove abbiamo trovato scatti di grandissima tecnica e suggestione: e qui il primo premio spetta senza dubbio al noto fotografo parmense Paolo Panni, grazie allo scatto intitolato “Quegli angoli della Bassa dove tutto è silenzio e grazia e in cui la bruma e il primo sole del mattino sono una carezza di pace e serenità”. Secondo posto per il ferrarese Emanuele Davi, con “Nebbia sulle nostre mura”. Terzo classificato il reggiano Riccardo Varini, con “Si rispecchiano nella nebbia”. Riconoscimento del Valore nebbiofilo agli ottimi scatti di Alessandro Stecca (FE), Chiara Caratti (Vr) e Giuliano Annibaletti (Mn). Non potevamo, infine, ignorare l’opera del grandissimo fotografo britannico Michael Kenna, le cui foto nebbiose, scattate in Italia lungo il fiume Po, sono state esposte con grande successo nella mostra allestita fino a Marzo presso il palazzo ducale di Guastalla (RE).
P.S Foto reperibili sulla pagina FB del Museo della Nebbia:
https://www.facebook.com/MUSEO-DELLA-Nebbia-556983364465561/?fref=ts
Carlo Mantovani (presidente Accademia dei Nebbiofili)