Jenny Guarnieri e l'amore per San
Secondo, tutto in un libro fotografico
“Questo libro – scrive l’autrice stessa – lo dedico alle persone più importanti della mia vita, i miei genitori. A mio padre, che sento sempre accanto e che sono sicura che da lassù mi ha aiutata a realizzare alcuni di questi scatti. A mia madre, la mia forza"

Quando una persona rivolge e realizza un atto d’amore per la terra che le ha dato i natali e l’ha vista crescere bisogna fermarsi; si deve fare silenzio, ascoltare, osservare e dire Grazie a quella persona. E’ un atto d’amore speciale quello che Jenny Guarnieri, giovane donna di San Secondo Parmense ha fatto per il suo paese, con la sua passione più grande: quella per la fotografia unita a quella per i viaggi.
Ha visto tanti Paesi, ha conosciuto tante culture; è salita qualche anno fa sulle vette dell’Himalaya, portando lassù lo stendardo con lo stemma di San Secondo. Perché ovunque vada, ovunque si trovi, qualsiasi cosa stia facendo, San Secondo lo porta nel cuore, nella mente, nei fatti. Così, e non poteva essere altrimenti, a San Secondo ha dedicato il suo primo libro fotografico. Si intitola “San Secondo – Il viaggio della mia vita, le mie fotografie, il mio paese” (Tielleci editore): un titolo che dice già tutto, in modo chiaro e inconfutabile, al punto che si potrebbe anche finirla qui di scrivere.
“Ogni scatto di Jenny – scrive il suo maestro, Iago Corazza, fotografo, giornalista, documentarista e fotoreporter del National Geograpich – contiene un momento dell sua vita, un passo delle strade che ha percorso per arrivare alla realizzazione di questo volume. Un vero tesoro fatto di ricordi dando una nuova possibilità ai luoghi ormai distrattamente frequentati e alle antiche stanche pietre del suo paese. Ha restituito a San Secondo una storia lunga una vita”.
Un libro che, come ha evidenziato nell’introduzione anche lo scrittore Arnaldo Scaramuzza, è di “poesia d’amore”. Chi scrive queste righe conosce Jenny da un po’ di anni e può a sua volta attestare quanto sia innamorata del suo paese, per il quale si è sempre prodigata, in tanti modi, in prima persona. L’ho vista ridere ma l’ho anche vista piangere, l’ho vista “scorrazzare” in lungo e in largo con la fotocamera e l’ho vista impegnata nel Palio delle contrade, come nella fiera della spalla e della fortanina, i due principali eventi locali. Posso attestare, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, quanto sia grande il suo amore per la sua terra.
Quando ho saputo che aveva dato alle stampe un libro, prima di vederlo e di conoscerne il tema, sapevo che sarebbe stato dedicato al suo paese. Ce ne vorrebbero di persone così, ce ne vorrebbe di gente in grado di vivere, amandola la propria terra in questo modo. Per questo è giusto parlarne anche sui, su Oglioponews: perché è giusto che, anche sulla sponda di là dal Po, la gente sappia, conosca, prenda spunto, ami la propria terra, con i fatti, sempre.
Il libro, che è un’opera d’arte, sarà presentato sabato 9 aprile, alle 15.30, al Museo Agorà Orsi Coppini, ovviamente a San Secondo. Interverranno il fotografo Paolo Gepri, lo scrittore Arnaldo Scaramuzza, e la psicologa Maria Teresa Gaggiotti. Jenny ha voluto che ci fosse anche chi scrive queste righe, a dire la sua e a fare da moderatore. Non sono abituato a stare seduto ad una scrivania, non porto e non ho abiti eleganti, non so fare il moderatore, mai lo farei e ho imparato che forse, la mia, è meglio che me la tengo. Ma a Jenny non si poteva dire di no, così ci sarò, e cercherò di fare del mio meglio, pur consapevole della mia indegnità al fianco dei relatori presenti.
Portarsi, per un giorno, a San Secondo Parmense, anche per chi arriva dal casalasco e dal cremonese, sarà una buona scelta: l’occasione di avere tra le mani un atto d’amore per la propria terra. Un fatto da cui prendere esempio. Chi non potrà farlo sabato, avrà la possibilità di recarsi nel borgo della Bassa Parmense domenica 10 aprile, approfittando del Firma-copie alla Libreria80 di Via Garibaldi, dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.
“Questo libro – scrive infine l’autrice stessa – lo dedico alle persone più importanti della mia vita, i miei genitori. A mio padre, che sento sempre accanto e che sono sicura che da lassù mi ha aiutata a realizzare alcuni di questi scatti. A mia madre, la mia forza. A lei che con la sua tanta pazienza resta sempre al mio fianco, anche nelle scelte sbagliate e difficili. Lo dedico un po’ anche a me. Al mio non arrendermi mai, alla voglia di far conoscere la mia arte, ma soprattutto lo dedico alle fatiche e alle “scalate” fatte con difficoltà nella mia vita, e che ancora farò, a tutte quelle porte trovate chiuse. Lo dedico al mio paese – ha concluso – e a tutti i sansecondini, con l’augurio che possano un girono ritrovarsi e ritrovare il proprio paese, viverlo ed amarlo, così come lo amo io”.
Eremita del Po, Paolo Panni