Cronaca

Fondazione Sabbioneta
Heritage, operazione sbagliata

Una lunga lettera per esprimere le proprie perplessità e il proprio dissenso, scritta a più mani, firmata da Gionata Maffezzoli, Capogruppo Sabbioneta in cambiamento, Alessandro Rizzi, Consigliere comunale Sabbioneta in cambiamento, Giuliano Sarzi Sartori, ex assessore Comune di Sabbioneta, Claudio Balestrieri, ex assessore Comune di Sabbioneta e Comune di Mantova, Stefano Prandini, ex presidente Azienda Promozione Turistica (Apt) Provincia di Mantova e Aldo Vincenzi, ex Sindaco di Sabbioneta è stata resa pubblica ieri

Fa ancora discutere Sabbioneta Heritage, Fondazione di partecipazione che l’Amministrazione di Sabbioneta, guidata da Marco Pasquali, ha fortemente voluto per la gestione del patrimonio storico artistico della città. Una lunga lettera per esprimere le proprie perplessità e il proprio dissenso, scritta a più mani, firmata da Gionata Maffezzoli, Capogruppo Sabbioneta in cambiamento, Alessandro Rizzi, Consigliere comunale Sabbioneta in cambiamento, Giuliano Sarzi Sartori, ex assessore Comune di Sabbioneta, Claudio Balestrieri, ex assessore Comune di Sabbioneta e Comune di Mantova, Stefano Prandini, ex presidente Azienda Promozione Turistica (Apt) Provincia di Mantova e Aldo Vincenzi, ex Sindaco di Sabbioneta è stata resa pubblica ieri. Questo il testo:

Poniamo all’attenzione la costituenda Fondazione di partecipazione: “Sabbioneta Heritage ETS” , che l’Amministrazione comunale di Sabbioneta sta strutturando per la futura gestione del patrimonio storico e artistico, i cui soci fondatori saranno: l’Ente comunale, la Parrocchia e l’associazione Pro Loco.

Nonostante le visioni edulcorate sulla “.. valorizzazione, promozione, sullo sviluppo di nuove idee, persone, stakeholder, collaborazioni, il bene per la città,..”, l’unico messaggio che rimane impresso nella mente e nel cuore dei Cittadini di Sabbioneta, e non solo, è quello esplicitato dal Sindaco che afferma di: “liberare il Comune da incombenze extra, lasciando gestire la cultura e il patrimonio a professionisti del settore”.

Come se la cultura e il patrimonio storico fossero separati dalla Comunità, che li ha ereditati e fosse materia estranea da poter essere lasciata alle sole logiche di marketing .

Diversi sono gli interrogativi che nascono dopo l’approfondimento dei vari atti e, soprattutto , a seguito della verifica di stanziamenti ed erogazioni sui capitoli di bilancio relativi alla cultura ed al turismo che, in tre anni, hanno comportato, per le “ casse comunali “, la non modica spesa di 694.000 euro.

Innanzitutto ci ha lasciati stupiti il repentino cambio di strategia ,effettuato dall’Amministrazione, che incarica, nell’ ottobre 2019, uno studio di consulenza, di supporto ai Comuni, in ordine alla predisposizione del bando di gara per la concessione della gestione dei servizi turistici e nel giugno 2020, improvvisamente, affida a uno studio legale la stesura di uno statuto per la costituzione di una fondazione di partecipazione Ets.

L’8 ottobre 2021 si svolge la kermesse di presentazione del nuovo ente e subito dopo, a novembre, viene incaricato un rinomato studio di consulenti per valutare gli impatti economici di tale startegia per “…soppesare i costi-benefici derivanti da una simile scelta con quelli derivanti da altre possibili scelte istituzionali..”. Questo documento doveva essere presentato (e fatturata la spesa) entro il 31/12/21; invece ci è stato comunicato che “..La relazione, di cui alla determinazione n. 437/2021, è in corso di redazione e, pertanto, verrà trasmessa non appena acquisita nella diretta disponibilità della Amministrazione comunale”. Dobbiamo supporre che verrà consegnata, all’ultimo momento, quando non si potrà più fare alcuna osservazione.

A dicembre 2021 viene deliberata una nuova ulteriore proposta di statuto che, tra l’altro , riduce i consiglieri che andrebbero a formare il consiglio di indirizzo e di amministrazione. Dall’analisi di questo documento si evince una grande preoccupazione nell’assicurare che l’ente godrà di “autonoma personalità giuridica “ e che “i consiglieri non saranno soggetti a nessuna forma di controllo, dominio, vigilanza o influenza di alcun tipo da parte dell’Amministrazione comunale”.

In merito ad una interrogazione, da noi fatta al Sindaco, per chiarire la natura della Fondazione quale persona giuridica di diritto privato, che ha come socio fondatore il Comune, ci è stato risposto che ” .. si osserva come la Fondazione NON rivestirà le caratteristiche di organismo di diritto pubblico rendendo pertanto inapplicabili a tale soggetto le norme del c.d. “Codice dei Contratti Pubblici”.

La nostra , articolata, replica del 22 corr., cita alcune sentenze in merito e chiarisce che la fondazione di partecipazione è un ente aperto alla partecipazione di più soggetti giuridici, tra cui Enti pubblici e Privati , essendo concepita per realizzare una collaborazione tra entità pubbliche e private e per il perseguimento di fini di utilità sociale ; a nostro avviso non è ascrivibile, interamente, al tipo di fondazione di diritto privato essendo una figura giuridica atipica ( art.12 c.c.), il cui atto costitutivo è classificabile come un contratto a struttura aperta ( art.1332 c.c.), che realizza una forma di cooperazione senza fini speculativi ( art.45 Carta Cost.le ) . Questi, particolari enti giuridici sono riconducibili all’interno della categoria degli “ Organismi di diritto pubblico” e, pertanto, sono soggetti alla normativa pubblica in tema di appalti di servizi, controllo, accesso agli atti, trasparenza, bandi di gara, ed alla normativa del “codice dei contratti pubblici”.

Anche la presunta autonomia non potrà essere attuata in quanto ad ogni “ cambio” di Amministrazione il Sindaco dovrà nominare nuovi consiglieri, di sua insindacabile scelta, per cui, inevitabilmente, saranno soggetti ai” nuovi orientamenti politici”.

La Fondazione, in pratica, dovrà attenersi alle normative pubblicistiche e costituirà ,pertanto, un “doppione” dell’Ente Comunale, con conseguente dispendio di denaro pubblico, esponendo, pure, gli altri soggetti : Pro loco, Parrocchia ed eventuali partecipanti, a dover rispondere degli impegni assunti dal nuovo Ente, con la richiesta di conferimenti finanziari per coprire le spese di amministrazione e gestione.

Analizzando i bilanci consuntivi 2019/2021 e il previsionale del 2022, ai capitoli “ Missione 7 – Turismo” e” Missione 5- Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali”, abbiamo uno” sbilancio” negativo per €. 691.145,22.

Si sono avuti costi per €.1.293.654,01 e proventi per €. 602.508,79.

In conclusione : una tra le più significative novità apportate dall’iter di conversione in legge del D.Lgs.76/2020, ( Legge n.120 del 19.9.2020 :“ misure urgenti per la semplicazione e l’innovazione digitale” – cosidetto Decreto Semplificazione – ) è rappresentata dall’introduzione nel corpo dell’articolo 8, del comma 7 bis ,dedicato alle “ Attività di valorizzazione dei beni culturali “, che modifica il Decreto Legislativo 22.1.2004 n.42 “ Codice dei beni culturali e del paesaggio , ai sensi dell’art.10 della Legge 6.7.2002 n.137 “ .

Vengono apportate modifiche significative agli artt.115 c.3 e c.4 e all’art. 117c.3, del Codice dei beni culturali . La “ novità” ha ristretto la possibilità di gestione indiretta dei beni culturali di appartenenza pubblica alle sole forme di concessione Servizi e all’appalto e non alle altre forme del P.P.P.(Partenariato pubblico e privato) o del projet financing .

In parole povere i citati nuovi articolati escludono gli operatori del terzo settore (tra cui la predetta fondazione di partecipazione ETS) dalla gestione dei servizi di valorizzazione e dei servizi al pubblico perché tali operatori rendono servizi di tipo non economico cui non si applica la normativa sulle concessioni di servizi , salvo che tali Enti del terzo settore partecipino e vincano gare di appalto: cosa quanto mai improbabile , considerati i presupposti di gara di cui alla valutazione comparativa sulla sostenibilità economico finanziaria della gestione indiretta , previsti dall’art.115 c.4 del Codice dei beni culturali.

Permetteteci di terminare con un paradosso: il futuro che si prospetta per Sabbioneta sarà che nei prossimi anni, le ricorrenze istituzionali, verranno celebrate dal presidente della fondazione, quale personificazione della comunità Sabbionetana, poiché il Sindaco, eletto dai Cittadini, lascia le incombenze extra, per concentrarsi su cose “… più concrete…. “per il bene della città!

redazione@oglioponews.it

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