Cronaca

Influenza aviaria, arrivano i ristori
Ma a Cremona c'è un altro focolaio

Un decreto che prevede 30 milioni di euro di ristori è già pronto, mentre altri 10 milioni sono stati aggiunti attraverso due emendamenti votati dalla commissione Bilancio del Senato. Saranno quindi 40 i milioni complessivamente stanziati per le imprese avicole italiane coinvolte.

L’epidemia di influenza aviaria che ha colpito l’Europa è ormai superata e la situazione sotto controllo. Ora è quindi tempo di parlare di ristori per le imprese colpite dai provvedimenti che hanno imposto l’abbattimento dei volatili oppure il divieto di movimentazione. Un decreto che prevede 30 milioni di euro di ristori è già pronto, mentre altri 10 milioni sono stati aggiunti attraverso due emendamenti votati dalla commissione Bilancio del Senato. Saranno quindi 40 i milioni complessivamente stanziati per le imprese avicole italiane coinvolte.

Secondo l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, sono stati 315 i focolai registrati in Italia tra il 19 ottobre 2021 ed il 1° marzo 2022. La maggior parte dei casi sono stati rilevati in Veneto (in particolare nelle province di Verona, Vicenza e Padova) e in Lombardia (nella Bassa Bresciana e nell’Alto Mantovano). In provincia di Cremona, oltre ai due focolai registrati nei mesi scorsi (in aziende che allevano broiler e tacchini), nelle ultime settimane è stato ufficializzato un nuovo caso, in un allevamento di volatili selvatici in cattività. Altri casi che hanno fatto emergere un colpo di coda dell’epidemia sono stati individuati a Como, Pavia e nelle province di Cuneo e Prato.

g.lo.

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