Sport

Salis, lo sport contro i pregiudizi:
"Qui si respira passione"

Il libro di Salis, che a Casalmaggiore si può trovare alla libreria “Il Seme” in galleria Giorni, sta andando fortissimo. “E’ alla terza ristampa e il punto che mi preme maggiormente è il fatto che il ricavato andrà completamente in beneficenza all’ospedale Gaslini di Genova”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1 E I VIDEO

Una vita per lo sport, una vita contro le convenzioni e i luoghi comuni. Ad esempio quelli di una donna non adatta a lanciare il martello o a intraprendere la carriera politica anche nello sport. E invece Silvia Salis ha conquistato diversi titoli italiani, ha partecipato a due Olimpiadi, nel 2008 e nel 2012 proprio da martellista, e ora è vicepresidente vicario del Coni.

Sabato Silvia Salis ha presentato nella palestra indoor della Baslenga di Casalmaggiore il suo libro “La bambina più forte del mondo”, una favola autobiografica, accolta da Carlo Stassano, presidente Interflumina, da Gianni Mauri, presidente della Fidal Lombardia, dal sindaco Filippo Bongiovanni e tanti amministratori del comprensorio Oglio Po (Gussola, Rivarolo del Re, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, San Polo Torrile), oltre a Corrado Lodi, consigliere nazionale di Federciclismo. E dalla bella sfilata del Gruppo Storico Il Torrione.

“Voglio ricordare – ha detto Stassano nel suo discorso introduttivo – i tre pilastri della nostra società: sport, salute e medicina sportiva e inclusion, con il nostro sogno che sta prendendo piede grazie all’eco-ostello. Chiediamo alla Fidal e al Coni di sostenerci, grazie ad una politica che, oltre a doversi rilanciare nelle scuole, finalmente ha compreso l’importanza dei territori”.

Il sindaco Bongiovanni ha invece evidenziato il percorso territoriale dell’Interflumina, ricordando il passato da giovane atleta sia suo che del padre, e ha evidenziato i tanti successi dello sport locale, tra canottaggio, atletica leggera e pallavolo, rilanciando l’investimento sul nuovo palazzetto.

Da Gianni Mauri una lode accorata a Casalmaggiore e a Carlo Stassano. “Qui si respira una passione che è difficile trovare altrove. Carlo Stassano è un uomo pazzo di sport, di educazione e di valori, che io considero un mio fratello sportivo”. Rimarcando i valori dello sport, Mauri ha ricordato il successo – giunto proprio durante l’incontro con Salis – di Yaroslava Mahuchick, capace di vincere l’oro mondiale nel salto in alto dopo la fuga dalla sua Ucraina sotto le bombe. Poi, a proposito di Salis e di autodeterminazione, Mauri ha ricordato quando negli anni ’70 per riuscire a fare gareggiare le ragazze nella marcia, era stata necessaria una mossa quasi clandestina, confermando come per fortuna ora sia cambiata la percezione, dopo battaglie durate diversi anni.

QUI SOTTO L’INTERVENTO DI GIANNI MAURI

Passando a Salis, prima ha incontrato i ragazzi del gruppo di lettura “Libri da Picnic”, poi – intervistata da Giovanni Gardani – la platea di appassionati con molti tecnici e atleti Interflumina e non solo. Ma come sta lo sport italiano? “Direi benissimo – ha detto Salis – come hanno confermato anche le Olimpiadi invernali. L’onda lunga sembra non essersi esaurita e credo che nessuno voglia smettere di vincere. Per questo sono convinta che nessuno si adagerà sugli allori”.

Salis ha raccontato la propria storia, contenuta nella favola di Stella all’interno della sua favola autobiografica. “Ho iniziato a fare l’atleta perché vivevo in un campo di atletica, a Genova, essendo figlia del custode. Sono sempre stata irrequieta e sempre in moto, e ho sempre creduto nell’autodeterminazione, ossia nella capacità di ciascuno di portare avanti le proprie passioni, stravolgendo le convenzioni, perché io non le ho mai percepite come pressanti e dunque non mi hanno mai spaventata. Il martello femminile è arrivato alle Olimpiadi soltanto nel 2000, cent’anni dopo il martello maschile: per me, che praticavo questo sport da tempo, è stata una illuminazione e alle Olimpiadi sono poi effettivamente arrivata”.

Sull’errore di considerare uno sport solo maschile o femminile, Salis ha parlato di “rinnegare anche i cliché al contrario: non sono convinta che una donna deve fare uno sport o intraprendere la carriera politica sportiva perché donna. Deve farlo perché capace, senza favoritismi”. Quanto al percorso del nostro sport, Salis ha rimarcato l’attenzione al territorio e alle società che, grazie al volontariato, hanno saputo vincere anche l’ondata del Covid.

Ha ricordato i due successi di Mesagne, piccolo centro della Puglia, nel taekwoondo, e lì è venuto spontaneo ricordare anche la Canottieri Eridanea con l’epopea di Umberto Viti, Gianluca Farina e Simone Raineri. “Gli altri ci dicevano che l’Italia vinceva gli ori perché erano Olimpiadi particolari, strane e segnate da una preparazione diversa. Io rispondo evidenziando che una medaglia non si improvvisa, tanto più se è la più importante di tutte. Probabilmente qualcuno, vedendo che siamo già il paese più bello del mondo, ha pensato che essere anche così forti in discipline dove di solito fatichiamo, fosse troppo…”. Una considerazione che ha suscitato un forte applauso.

Il libro di Salis, che a Casalmaggiore si può trovare alla libreria “Il Seme” in galleria Giorni, sta andando fortissimo. “E’ alla terza ristampa e il punto che mi preme maggiormente evidenziare è il fatto che il ricavato andrà completamente in beneficenza all’ospedale Gaslini di Genova”.

Per Silvia sono poi giunti la stella “Paolo Corna”, massima onorificenza dell’Interflumina, ricordando il fondatore, una poesia scritta e letta da Luciana Monteverdi e l’incontro tra sportivi di altissimo livello col campione olimpico di canottaggio Simone Raineri, che oggi allena proprio nella società di atletica leggera di Casalmaggiore.

QUI SOTTO LA PREMIAZIONE DI SALIS

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