Aviaria, nel Cremonese sei
focolai da novembre a gennaio
Senza contare che ai danni diretti dovuti agli abbattimenti si devono poi sommare tutti quelli indiretti collegati alle limitazioni o blocchi delle attività, successivi all’estinzione del focolaio o imposti in via preventiva, il cui impatto è ancora in corso di valutazione da parte del ministero dell’Agricoltura.
Sono stati sei i focolai di influenza aviaria che hanno colpito il territorio cremonese tra novembre 2021 e gennaio 2022, e hanno riguardato tutti quella fascia di comuni che sorgono lungo la via Persico, peraltro quelli più vicini al territorio Bresciano: due a Grontardo, due a Corte de’ Frati, uno a Persico Dosimo e uno a Scandolara Ripa D’Oglio. Un totale di circa 150mila i capi abbattuti, per un costo totale di smaltimento, da parte di Ats Val Padana, di 345.897 euro. I capi coinvolti sono stati tutti polli e tacchini. Ma il conteggio potrebbe non essere finito: un altro focolaio è stato individuato infatti nel Cremonese a inizio febbraio, ultimo della serie, probabilmente un colpo di coda dell’epidemia. Da metà novembre sono stati 56 i focolai in tutta la Lombardia.
Ora che l’emergenza sembra finalmente passata, le autorità dovranno pensare ai risarcimenti per le imprese che si sono viste abbattere migliaia di capi, e che oltre ai redditi persi a causa della malattia devono anche affrontare i rincari delle spese energetiche e delle materie prime. D’altro canto, secondo le stime effettuate da Coldiretti nelle scorse settimane, ammontano a circa 30 milioni di euro le perdite per i soli danni diretti negli allevamenti avicoli tra le province di Brescia, Mantova e Cremona.
Senza contare che ai danni diretti dovuti agli abbattimenti si devono poi sommare tutti quelli indiretti collegati alle limitazioni o blocchi delle attività, successivi all’estinzione del focolaio o imposti in via preventiva, il cui impatto è ancora in corso di valutazione da parte del ministero dell’Agricoltura. In Lombardia complessivamente ci sono 1200 allevamenti avicoli, per un totale di 25 milioni di capi.
Laura Bosio