Stazione ferroviaria, degrado infinito:
distrutti i vetri della sala d'attesa
Si notano a terra peraltro grossi sassi, che sicuramente sono stati utilizzati per distruggere o scalfire - laddove hanno tenuto - le vetrate. Gli stessi sono stati prelevati dalla massicciata e sono poi stati scagliati contro il vetro, che era davvero spesso, se è vero che non è schiantato al suolo. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1 E LA FOTOGALLERY
Il fatto che la sala d’attesa sia chiusa da tempo, almeno di notte e con le chiusure automatiche decise da Milano, non è servito a fermare i vandali, che hanno colpito nei locali della stazione ferroviaria – in verità ormai una stazione fantasma – di Casalmaggiore. Quello che si nota è davvero deprimente: sono stati infranti i vetri della ex sala d’attesa, senza dimenticare la consueta sporcizia che si trova a terra e l’imbrattamento dei muri, con nuove scritte e graffiti tutt’altro che artistici, rispetto a quelli che già popolavano la stazione da diverso tempo.
Si notano a terra peraltro grossi sassi, che sicuramente sono stati utilizzati per distruggere o scalfire – laddove hanno tenuto – le vetrate. Gli stessi sono stati prelevati dalla massicciata dei binari e sono poi stati scagliati contro il vetro, che era davvero spesso, se è vero che non è schiantato al suolo. Dubbi invece permangono sul modo in cui i vandali siano riusciti a entrare nella sala d’attesa, dato che qui hanno poi imbrattato i muri. Due le possibilità: o una forzatura alla porta chiusa; oppure una dimenticanza, dato che, se la porta viene lasciata aperta, è impossibile poi bloccarla a distanza (il meccanismo di blocco funziona mediante un comando elettronico che arriva da chilometri di distanza).
Come noto, la stazione ferroviaria di Casalmaggiore è priva di un vero e proprio presidio, dopo la chiusura del bar nel 2013 e, qualche anno prima, dopo l’addio della biglietteria. Non più tardi di una decina di giorni fa denunciavamo la situazione davvero poco edificante anche all’esterno, con tanti rifiuti sparsi negli spazi attigui alla vasca dei pesci o sul perimetro esterno della struttura, oltre che a breve distanza dai binari.
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La situazione non è migliore fuori: l’area in disuso dell’ex deposito Storti è pieno di rifiuti abbandonati, l’escremento attaccato al sanitario del bagno è lo stesso di dieci giorni fa, le scritte sui muri aumentano. Ce ne è una che ricorre spesso, è una firma e c’è sia dentro (recente) che fuori in più punti e forse, per capire chi è il più furbo dei vandali bisognerebbe partire da lì. Tra le altre scritte – al di là dell’indignazione ci ha fatto sorridere – lasciata sul muro della rientranza a fianco dei cessi un – ti amo sindaco – con un cuore. Una segreta fans del primo cittadino o più probabilmente la scritta beffarda di qualcuno. Nella stessa rientranza un fetore di piscio: è probabilmente il bagno utilizzato dagli attuali incontinenti. Tralasciamo l’ex bar e gli ex spazi della biglietteria abbandonati. Nel quarto mondo probabilmente hanno stazioni migliori.
Vale, al solito, la cosiddetta teoria delle finestre rotte: dove un ambiente è poco curato, sarà sempre più facile trovare ancora più sporcizia, ancora meno cura e maggiore abbandono. Quello che purtroppo da diversi anni, in una direzione che sembra irreversibile, sta avvenendo nella stazione di Casalmaggiore.
NC