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Work Compass, percorso intenso
anche a Casalmaggiore

Sara Manfredi assessore al Bilancio e Politiche giovanili di Casalmaggiore, ha ricordato che il progetto era iniziato più di un anno fa ed era stato precedeuto da un' altra iniziativa di successo finanziata da regione Lombardia, il bando "Lombardia dei giovani" del 2019.

Presentati in videoconferenza tra Casalmaggiore, Crema e Cremona i risultati del progetto Work Compass realizzato dal Comune di Casalmaggiore per favorire l’orientamento scolastico e post diploma, anche in pieno periodo pandemico. I relatori sono stati introdotti da Franca Filippazzi, responsabie Settore istituzionale amministrativo del Comune di Casalmaggiore, e i loro interventi hanno fatto da prologo al Click Day di Talent Hub, la piattaforma regionale per l’orientamento entrata in funzione nel pomeriggio del 28 febbraio, un’iniziativa che vede il Comune di Cremona capofila in ambito regionale.

Ad inquadrare l’iniziativa di Work Compass è stato il sindaco Filippo Bongiovanni, che ha parlato di un “esempio di politiche giovanili orientate al futuro; ringrazio tutti gli attori che si sono dati da fare lavorando per i nostri ragazzi. Credo che sia quantomai importante dare ai ragazzi la possibilità di conoscere, di poter studiare e lavorare ovunque, ma valorizzando il territorio in cui vivono. Il rischio di giovani che se ne vanno all’estero o in grandi città ci deve far riflettere. Noi siamo piccoli, facciamo quello che possiamo, ma è da qua che penso si debba partire per qualsiasi intervento di orientamento”.

Sara Manfredi assessore al Bilancio e Politiche giovanili di Casalmaggiore, ha ricordato che il progetto era iniziato più di un anno fa ed era stato precedeuto da un’ altra iniziativa di successo finanziata da regione Lombardia, il bando “Lombardia dei giovani” del 2019.
“Rispetto ad allora – ha detto – in quest’ultimo progetto è stato molto più difficile mettere in campo le attività. Essenziale la collaborazione con le scuole e l’Informagivani del comune di Cremona negl ambiti formativo e professionale”.

L’esperta di orientamento Eleonora Trinchera è entrata nel merito del lavoro svolto nelle scuole per aiutare i ragazzi a immaginare un percorso di studio / lavoro partendo da una più profonda conoscenza di se stessi. “Le attività proposte – ha detto l’esperta – hanno coinvolto le capacità trasversali dei giovani, i quali hanno fatto emergere i loro bisogni: ad esempio la necessità di interfacciarsi con gli altri, la necessità di una migliore conoscenza del territorio, l’utilizzo del gruppo come strumento del confronto”. Sono stati guidati alla scoperta delle proprie soft skills, in un approccio di concretezza.

L’assessore alla politiche sociali del Comune di Crema Michele Gennuso ha spiegato quanto sia stato utile, anche per una reciproca conoscenza, il lavoro in rete con Casalmaggiore e Cremona, “abbiamo tutti dovuto imparare molto da questa pandemia, anche ricalibrare le forme di orientamento. Con le nostre azioni abbiamo voluto stimolare il protagonismo dei giovani, importante è partire precocemente con l’orientamento, a Crema partiamo già dalle scuole medie e cerchiamo di coinvolgere i ragazzi con la peer education”. Gennuso si è poi soffermato sul lavoro multidisciplinare di Equipe Eijo: educatori, psicologi, addetti alla comunicazione, che hanno dato vita ad un proficuo lavoro di rete tra pubblico e privato sociale. “Universo orientamento” è poi consistito in 15 giorni dedicati all’orientamento post diploma con appuntamenti quotidiani on line.

Elena Bassi, dall’Informagiovani di Cremona, l’ufficio che ha fornito supporto al comune di Casalmaggiore per Work Compass, ha fatto la descrizione di come sia cambiato il lavoro dell’orientatore nell’attuale epoca di incertezza su quale potrà essere il futuro lavorativo di ciascun ragazzo: “Il nostro approccio è dovuto cambiare negli ultimi anni. Non siamo più fornitori di contenuti, ma parte di un percorso circolare che ci fa essere persone in ascolto, capaci di creare connessioni tra le varie fasi di vita dei ragazzi. L’orientamento è sempre di più un processo in divenire; dobbiamo sostenere nei ragazzi l’accettazione del rischio e della flessibilità richiesta dal mondo del lavoro”.

Giuliana Biagi

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