Vicobellignano, ragazzi e Santa
Federici seminatori di pace
"Anche i bambini comprendono che si può diffondere la pace a partire dal loro piccolo e, in questo caso, sono riusciti ad affrontare le loro ansie e le loro paure. Non pensate che perché sono bambini non le abbiano. Ci sono anche per loro"
Credono negli esseri umani. Anche quando il credere è più difficile, anche quando il buio sembra essere più forte della luce. Credono negli esseri umani che – come canta Fabrizio Moro – hanno il coraggio di essere esseri umani. Loro, la loro piccola grande anima ce l’hanno messa tutta ieri mattina. “Noi maestre – ci spiega una delle insegnanti – abbiamo solamente fatto da collante, e tutto è nato da loro. Si sono chiesti cosa potevano fare per la pace e hanno dato voce ai pensieri, alla loro ansia. Oggi c’è questa situazione ma, come qualcuno di loro ha detto, non è solo questa situazione. La guerra, tutte le guerre non vanno mai bene. Deve esserci pace ovunque. Pace come condivisione, pace come inclusione, pace tra i banchi di scuola”.
Vicobellignano – o Vicobello, per come lo chiamano – ha voluto, ieri mattina, far sentire la propria voce. Per dire no alla guerra. I bambini delle elementari hanno avuto amici speciali a dire no alle armi con loro: un drappello dei ragazzi e delle ragazze di Santa Federici e la III A della Media Diotti che ha passato loro l’ideale testimone. Insieme a loro tanti genitori, e alcuni abitanti della frazione di Casalmaggiore incuriositi e partecipi. Hanno suonato improvvisati tamburi letto pensieri, condiviso stati d’animo, lanciato palloncini colorati nel cielo con messaggi di pace, disegnato (non solo loro, ma anche alcuni genitori) su piazza Casali e con i gessetti le loro immagini, le loro scritte, i loro pensieri. Lo hanno fatto in italiano ma non solo: la scuola è inclusione. E’ anima. Ed è ancora un’anima bella.
Anche i ragazzi di Santa Federici hanno ballato, cantato, disegnato insieme ai bambini e ai ragazzi. Tra pensieri di pace, colori e disegni il flash mob è andato avanti in maniera molto intensa. E’ stato davvero bello, anche per chi scrive, esserci. “Anche i bambini comprendono che si può diffondere la pace a partire dal loro piccolo e, in questo caso, sono riusciti ad affrontare le loro ansie e le loro paure. Non pensate che perché sono bambini non le abbiano. Ci sono anche per loro“.
VICOBELLO PER LA PACE – Il manifesto delle insegnanti è un pezzo intenso e intelligente. Un pezzo di speranza. Lo riproponiamo: “C’è una guerra in atto, una guerra tra le tante che ci sono nel mondo, ma questa fa paura. È vicina, tangibile. Si insinua tra le nostre case, come un nemico invisibile che logora piano piano. Ci rende insicuri e instabili. Arrivano notizie ed immagini da ogni parte: tablet, televisioni, radio, cellulari, giornali. Abbiamo dubbi, domande, cerchiamo di capire, condividere. Ci si è interrogati su quale sia il ruolo della scuola in tutto questo. Lo sbaglio in cui si può incappare è il diniego dei fatti, vivere in balia del “far finta di niente” e continuare con la didattica come se niente stesse accadendo. Il prendere le distanze, spesso è la strada più comoda, ma ciò sarebbe un boomerang sulle nuove generazioni. La scuola ha effetti a lungo termine, anche quando ci si dimentica di averla frequentata; la scuola prende per mano, accompagna. Non condividere insieme, quanto sta accadendo, sarebbe un’occasione persa per dimostrare l’importanza della pace e del rispetto reciproco. Gli alunni, non sono contenitori vuoti da riempire, ma germogli da accudire. Il ruolo del docente è quello di portare nelle proprie aule il senso di inclusione, fratellanza, uguaglianza, senza distinzione alcuna. Ecco perché la nostra scuola non può non dare voce a quanto è emerso in questi giorni tra i banchi di scuola: preoccupazioni, interrogativi, ma anche tanta voglia di fare qualcosa di concreto e visibile a tutti. Vicobellignano è una delle tante realtà scolastiche che sta cercando di riflettere “sull’educare alla pace” e scommettere sul futuro, affinché quanto seminato ora, porti alla crescita di cittadini preparati e consapevoli“. C’è scritto già tutto, non serve – davvero non serve – aggiungervi altro.
UNA PIANTA PER LA PACE – Dopo il momento pubblico, alunni, maestre con l’ausilio di qualche genitore hanno vissuto un momento più intimo all’interno del giardino. A conclusione della giornata nel piccolo pezzo di verde interno della scuola è stata piantumata una forsizia che hanno donato alla scuola. La pianta è stata chiamata Vicobello per la pace e sarà un simbolo che crescerà. I bambini si sono improvvisati seminatori di piante, essendo già e comunque seminatori di pace. Loro credono negli esseri umani, anche quando crederci diventa più difficile. “Qualcuno di loro ha scritto i propri pensieri sulla piazza, parlando della speranza che quei pensieri rimanessero almeno il tempo di essere letti”. Seminatori colorati di Pace e di Pensieri, di inclusione e voglia di vivere. Un po’ di luce – e di speranza – tra le tenebre.
N.C. (Foto e video: Alessandro Osti)
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