Economia

Russia e Ucraina: per il territorio
cremonese un export da 27 milioni

Per entambi i Paesi, in ogni caso, l’export è risultato in netta crescita nel terzo trimestre 2021 rispetto ai precedenti (quello verso l’Ucraina è addirittura raddoppiato).

Con un’export pari a 20.132.992 euro e un import di 70.226.575, nel terzo trimeste 2021, la Russia si attesta un importante partener commerciale per il territorio cremonese. La riflessione è quasi obbligatoria, di fronte alla situazione di conflitto in essere in Ucraina e le conseguenti sanzioni al Paese sovietico, che influiscono naturalmente anche sul commercio.

Il dato, fornito dalla Camera di Commercio locale, evidenzia come sia il settore della metallurgia il principale importatore dall’area sovietica, mentre per quanto riguarda l’export il commercio è molto più frammentato. La voce più impegnativa è quella dei macchinari e delle apparecchiature Nca, settore in cui si esporta per circa 7 milioni di euro. Seguono i prodotti chimici, che vengono esportati in Russia per 6,9 milioni circa. E’ di circa 1,6 milioni l’esportazione di prodotti della metallurgia, e di 1,2 milioni quello di articoli in gomma e materie plastiche. Anche l’esportazione di prodotti alimentari raggiunge cifre importanti in Russia, quasi un milione di euro.

A questo proposito, anche l’Ucraina rappresenta un discreto partner commerciale per il territorio cremonese, sebbene non sia uno dei principali. Le importazioni sono pari a 19.479.000, e anche per questo paese riguardano soprattutto i prodotti della metallurgia (per oltre 18 milioni). L’export in Ucraina vale 7,2 milioni di euro. A parte macchinari e apparecchiature nca, come per la russia, che è la voce più consistente, il resto delle esportazioni è molto frammentato nelle diverse branchie di attività: dai prodotti alimentari alle bevande, dagli articoli in plastica e gomma ai prodotti della metallurgia.

Per entambi i Paesi, in ogni caso, l’export è risultato in netta crescita nel terzo trimestre 2021 rispetto ai precedenti (quello verso l’Ucraina è addirittura raddoppiato).

LaBos

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