Cronaca

Delitto Tanzi: il Pm chiede l'ergastolo
per Mallardo, la difesa l'assoluzione

Da considerare poi, per la sentenza attesa a fine mese, le richieste accessorie: 1.5 milioni di euro di risarcimento alla famiglia di Daniele, 44mila euro invece per i maltrattamenti subiti a Maria Teresa. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

E’ stato il giorno delle richieste per il processo per omicidio a carico di Patrick Mallardo, in Corte d’Assise a Parma, venerdì. Il giorno in cui cioè le parti hanno presentato ciascuna la propria versione dei fatti, in merito all’assassinio di Daniele Tanzi, 18enne di Casalmaggiore, nella notte tra il 4 e il 5 maggio all’Ex Mulino di Vicofertile, alle porte di Parma, chiedendo ora ai giudici della giuria popolare di prendere una decisione.

Da un lato il pubblico ministero Fabrizio Pensa ha chiesto l’ergastolo per Patrick Mallardo, con l’aggiunta di un anno in isolamento diurno; dall’altro la difesa con l’avvocato Raffaella Santoro a chiedere invece l’assoluzione o, in alternativa, l’omicidio ma senza aggravanti e dunque col minimo della pena. Due posizioni agli estremi, che si spiegano con la diversa valutazione delle indagini.

Il Pm ha parlato di omicidio premeditato, per futili motivi, aggiungendo che reggono anche le accuse accessorie per maltrattamenti a Maria Teresa Dromì, la ragazza contesa; per simulazione di reato, dato che Patrick aveva finto che vi fosse un terzo uomo quella notte; per minaccia a commettere reato, dato che Patrick aveva chiesto a Maria Teresa di reggergli il gioco, sviando le indagini; e infine di porto abusivo di coltello. Non solo: l’atteggiamento di Mallardo al processo è stato offensivo, “perché ha scelto di ricordare solo quello che gli fa comodo, ricordando tutto del 4 maggio ma non i particolari del delitto” ha detto il Pm.

E poi c’è la versione di Maria Teresa, che non appena è rimasta sola con Mallardo lontano, ha detto agli inquirenti: “Andate a prenderlo, è stato lui”. Ci sono le tracce di sangue di Daniele Tanzi sulla lampada usata da Patrick per fare luce quella notte; la felpa di Mallardo nel canale vicino al Mulino; l’intercettazione dal carcere in cui l’accusato dice alla madre: “Ho fatto un casino”.

La difesa, oltre a chiedere per la terza volta la perizia psichiatrica, negata dalla Corte, ha spiegato che la testimonianza chiave di Maria Teresa non è attendibile, ma che tutte le accuse si basano solo sulla versione della ragazza. “Inoltre – spiega l’avvocato Santoro – il materasso dove Daniele giaceva non è stato repertato e i reperti inviati a Roma non sono stati sigillati, col rischio di inquinare le prove”. Da lì la richiesta di assoluzione o di omicidio ma senza aggravanti.

Da considerare poi, per la sentenza attesa a fine mese, le richieste accessorie: 1.5 milioni di euro complessivi di risarcimento alla famiglia di Daniele, 44mila euro invece per i maltrattamenti subiti a Maria Teresa.

G.G.

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