Cronaca

Tania, Nazarii e Zoriana, dall'Ucraina
a Rivarolo del Re, alla Tenda di Cristo

"Serviranno interpreti, servirà mettere in moto una macchina che non può essere addossata solamente ai comuni. Sono ragazzi bellissimi e mi fa male, davvero male, guardarli negli occhi, e leggervi terrore e paura. Potrebbero essere i nostri figli. Faremo per loro tutto il possibile". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1 E IL VIDEO INTEGRALE

Hanno il terrore negli occhi. Hanno sentito il rumore terribile delle bombe, sono dovuti fuggire da una guerra che non hanno scelto, che non hanno voluto, che hanno solo subito prima di scappare, verso la salvezza. Nazarii e Zoriana hanno 17 e 14 anni, la loro mamma, Tania Svynaryk, appena 41. Il loro papà non c’è più, morto di malattia qualche anno fa. 35 ore di autobus, prima per uscire dal loro paese, Ternopil, città di 220 mila anime a 200 km dal confine rumeno e a 450 da Kiev e poi per arrivare in Italia, a Rivarolo del Re.

Sono alloggiati alla Tenda di Cristo, e vi resteranno sino a che sarà necessario. A farli arrivare in Italia e alla Tenda la nonna, Yaroslava Ivashchenko, 61 anni, da tempo in Italia. Era stata ospitata anni fa nella struttura di padre Francesco Zambotti, vi era rimasta per qualche tempo prima di andare ad abitare a Derovere, dove fa la badante. Nonna Yaroslava resterà qualche giorno con loro, per farli ambientare. Non conoscono nessuna parola d’italiano, hanno paura e dispiacere. Si guardano in giro per rendersi conto di dove sono. Vittime anche loro di una stupida guerra. Avevano una vita, amici, giornate di sole e di vento. Non hanno più nulla.

Ad accoglierli oltre ai volontari della struttura di Rivarolo, il sindaco Luca Zanichelli. “Quello che non riesco a togliermi di dosso è la paura che ho letto loro negli occhi. Pensiamo alle guerre come ad eventi lontani, poi incontriamo chi scappa dalle guerre e sono mamme, sono ragazzi e ragazzi che potrebbero essere i nostri. E’ questo che mi fa più male, pensare che poi alla fine a pagare è sempre la gente, i civili, quelli che non hanno alcuna colpa”. Ha sempre avuto una sensibilità straordinaria Luca, impegnato su più fronti per l’inclusione. Non si è tirato indietro neppure questa volta. “Ci è arrivata l’informativa dalla Prefettura, ma noi non abbiamo strutture comunali per l’accoglienza. C’è però la Tenda di Cristo, e per una decina di profughi ha dato la disponibilità. Naturalmente saremo al loro fianco per tutto quello che ci è possibile. Ma ho l’impressione che di spazi ne serviranno parecchi. Siamo solo all’inizio di un esodo che vedrà migliaia di persone arrivare qui, in Italia”.

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E’ un fiume in piena il primo cittadino: “Sono molto addolorato. Non è ammissibile che nel 2022 ci si trovi a dover affrontare una guerra. Siamo tutti coinvolti perché chi fugge da quelle terre sono donne e bambini, sono i ragazzi come mia figlia e i giovani del paese. Il mio pensiero va a tutti i padri costretti a restare lì a combattere, divisi dai propri affetti e al peso che questi ragazzi e queste mamme si portano addosso, divisi dai loro affetti più cari. Io non voglio discutere di ragioni, non voglio pensare alle ragioni che hanno portato a tutto questo, non mi intendo di geopolitica. Penso solo che non ci sia una ragione, una soltanto che giustifichi una guerra”.

La Tenda di Cristo e Rivarolo del Re si sono prese l’impegno di donare alla famiglia appena arrivata un poco di serenità. Non sarà semplice, a partire dalla lingua. “Serviranno interpreti, servirà, per quello che riguarda l’Italia, mettere in moto una macchina che non può essere addossata solamente ai comuni. Sono ragazzi bellissimi e mi fa male, davvero male, guardarli negli occhi, e leggervi terrore e paura. Potrebbero essere i nostri figli. Faremo per loro tutto il possibile”.

Nazzareno Condina

 

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