8 marzo, al Caffé Centrale
il ricordo di Francesca Cerati
Tutti coloro che vorranno ricordare Francesca per quel che è stata sono invitati. Ma pure, e a maggior ragione, sono invitati tutti quelli che vogliono pensarla per quello che è ancora adesso: una piccola luce nelle tenebre, un soffio di madre e di vento che ancora permane, e scalda indubitabilmente i cuori
In questi giorni, difficili e pesanti, c’è un ricordo che si posa lieve e che ci accompagnerà, sino all’8 marzo prossimo. Era l’8 marzo del 2017 quando, dalla notte di Colorno, arrivò la notizia che Francesca Cerati non era più tra noi. Lei e la sua danza, lei e i suoi sorrisi, lei e il suo piccolo artigianato alle fiere e agli eventi del territorio. Le sue collanine e i suoi orecchini a cui restavano appese tutte le sue amiche. Lei e il suo cosmopolitismo, la sua arte, cristallina e preziosa, le foto dai palchi del mondo, la vita che poi, alla fine tornava sempre indietro, alla sua terra, ai suoi luoghi e alle persone amate prima di riprendere di nuovo volo.
Cinque anni, e sembra ancora ieri. L’8 marzo, al Caffé Centrale dei fratelli Frassanito, sarà mamma Laura Passerini a ricordarla. In maniera lieve, per come può essere lieve il ricordo della morte. Sarà un ora di pensieri, di poesia, di sorrisi e di affetto. Tanto affetto. Il tutto inizierà alle 17.30 e dopo le letture, un piccolo momento di convivialità, con the e pasticcini. Naturalmente, e come sempre, Soffio di Madre, per chi non lo avesse ancora, potrà essere acquistato. Il ricavato va alla struttura inclusiva di Casalbellotto. Quella che i ragazzi e le ragazze di ANPANA hanno pensato, e progettato, per tutti. Uomini e animali, persone con difficoltà ed altre con diverse difficoltà. C’è chi pensa che possa esserci una maniera serena di convivenza tra uomini e uomini, tra uomini e animali, tra animali ed animali stessi. Un messaggio di speranza insomma, in giorni difficili e pesanti.
Guarda avanti mamma Laura, con un fardello dentro che è anche la sua forza, il suo coraggio, il suo esserci sempre e comunque ogni qual volta si tratta di dare amore, e leggerezza, e sorrisi. Di interpretare segni. Guarda avanti con un’ombra che è sempre al suo fianco e – ancora più profonda – nel cuore. Tutti coloro che vorranno ricordare Francesca per quel che è stata sono invitati. Ma pure, e a maggior ragione, sono invitati tutti quelli che vogliono pensarla per quello che è ancora adesso: una piccola luce nelle tenebre, un soffio di madre e di vento che ancora permane, e scalda indubitabilmente i cuori.
N.C.