Contro il caro energia in azienda
le proposte del Pd regionale
Contro il caro energia, in favore dei settori produttivi, il Partito Democratico ha presentato in Consiglio regionale della Lombardia una proposta di risoluzione che impegna anche la Regione su questo fronte.
Contro il caro energia, in favore dei settori produttivi, il Partito Democratico ha presentato in Consiglio regionale della Lombardia una proposta di risoluzione che impegna anche la Regione su questo fronte.
La risoluzione verrà discussa in Commissione attività produttive e contiene tre richieste: prevedere un fondo per agevolare le imprese nella riconversione degli impianti energetici e consentire l’autoproduzione di energia elettrica; assicurare alle piccole e medie imprese la possibilità di effettuare gratuitamente check-up energetici al fine di consentire investimenti mirati al risparmio energetico; stipulare una convenzione con l’Associazione banche italiane (ABI) e con Finlombarda per offrire condizioni agevolate alle aziende in difficoltà per il pagamento delle bollette.
“Il caro energia grava in modo pesante sulle famiglie e sulle imprese e finora è stato affrontato solo dal Governo, che giovedì molto probabilmente varerà un nuovo provvedimento – spiega il consigliere regionale del PD Matteo Piloni -. Anche la Regione può fare la sua parte, soprattutto sul fronte del risparmio energetico e dell’autoproduzione, che possono concretamente ridurre in modo strutturale gli shock dovuti alle turbolenze sul mercato delle fonti energetiche. Dalle istituzioni deve arrivare un messaggio chiaro a famiglie e imprese e Regione Lombardia non si è ancora mossa su questo fronte. Non è possibile che ci siano imprese costrette a fermare la produzione perché il costo dell’energia la rende antieconomica. Grazie a un accordo con banche e Finlombarda la Regione potrebbe favorire una linea di credito a tassi agevolatissimi per le imprese che devono far fronte a bollette molto costose. Alle imprese servirebbero soldi cash e questo è un affare del governo nazionale ma la Regione Lombardia, prima per capacità produttiva, non deve stare solo a guardare.”
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