Economia

Crotti: “L’Europa vuole il latte
italiano. Perché lo penalizziamo?”

"Credo sia venuto il momento di tenere in seria considerazione anche le nostre esigenze. Davvero non riusciremmo a comprendere un atteggiamento differente”.

“L’industria di trasformazione non applichi le penali per lo sforamento dei volumi produttivi di latte. In questa fase il mercato offre opportunità che non possono essere negate alle aziende zootecniche, già messe in forte difficoltà dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dal mancato adeguamento del prezzo del latte a quanto previsto dall’intesa nazionale di filiera sottoscritta a novembre”.

Lo ha subito chiesto alle imprese il presidente di Confagricoltura Lombardia Riccardo Crotti, all’indomani del presidio che venerdì a Cremona ha riportato all’attenzione del mondo politico, economico e dei media la situazione ormai insostenibile degli allevatori, che mette a serio rischio una continuità produttiva sulla quale si basa larga parte dell’export agroalimentare italiano.

“In attesa del tavolo regionale promosso dall’assessore Fabio Rolfi per giovedì pomeriggio, e – prima ancora – di vedere se nelle fatture in arrivo dalle aziende verranno finalmente riconosciute le richieste che abbiamo rappresentato al mondo della trasformazione – dobbiamo comunque sostenere ogni possibilità in grado di dare respiro ai nostri imprenditori. Attualmente c’è richiesta di latte italiano anche oltre confine, ed è quindi giusto seguire le evoluzioni del mercato senza ‘zavorre’ controproducenti. Credo sia venuto il momento di tenere in seria considerazione anche le nostre esigenze. Davvero non riusciremmo a comprendere un atteggiamento differente”.

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