Cronaca

Povertà, interviene Paolo Bocchi:
"Disponibili a riproporre La Rete"

Fu un errore cancellare parte di quel progetto ma - alla stessa maniera dell'ex Assessore, Bocchi lascia aperta la porta: "Sono pronto a dare il mio sostegno, e garantire quello dei volontari" nel caso l'amministrazione lo volesse riprendere

Fu l’assessore ai Servizi Sociali (al tempo Gianfranco Salvatore) a cancellare il carrello sociale del Progetto La Rete. Un progetto di sostegno alla povertà che aveva un senso e lo avrebbe – a maggior ragione – avuto adesso che le povertà sono aumentate. AMURT era stata in prima linea sin dal primo momento, operatore attivo del progetto. Paolo Bocchi interviene nel dibattito avviato dalle considerazioni dell’ex assessore ai Servizi Sociali Pierluigi Pasotto. Fu un errore cancellare parte di quel progetto ma – alla stessa maniera dell’ex Assessore, Bocchi lascia aperta la porta: “Sono pronto a dare il mio sostegno, e garantire quello dei volontari” nel caso l’amministrazione lo volesse riprendere.

Concordo – spiega Paolo Bocchi – con l’analisi del consigliere comunale Pierluigi Pasotto, la pandemia ha impoverito e non poco molte famiglie anche del nostro territorio. Il progetto La Rete gestito con successo dai servizi sociali del Comune in collaborazione con Amurt dal 2013 al 2019 potrebbe, una volta rilanciato, essere la risposta alle esigenze attuali. Uso il condizionale perché il cuore del progetto cioè il carrello sociale che distribuiva pacchi alimentari alle famiglie indigenti del Comune non funziona più ormai da tempo“.

Tante iniziative, partecipazioni importanti, volontari che avevano ben presente la situazione. Tutto cancellato con un colpo di spugna. In maniera del tutto arbitraria. “Per 7 anni – prosegue Bocchi – i volontari di Amurt si sono prodigati per raccogliere fondi organizzando manifestazioni come la prima edizione della Festa della Zucca, diverse edizioni della 24 h di Sport, la Pista di pattinaggio 2014/15, lo spettacolo del moto freestyle in piazza Garibaldi con il coinvolgimento di migliaia di persone ed altre iniziative ancora. Abbiamo operato in patnership con Fondazione Marcegaglia, co-sponsor per 4 anni del progetto, siamo stati ospiti a convegni, tavole rotonde perché La Rete era ed è un progetto innovativo e concreto per aiutare i più deboli a cui possono partecipare i soggetti più disparati, dai privati cittadini alle aziende alle onlus ed ovviamente il Comune che fa da garante“.

Nel novembre 2019 quando la pandemia non era ancora giunta in Italia, l’Assessore ai servizi sociali del Comune mi convocò per comunicare la sua intenzione di cancellare il carrello sociale perché a suo dire non ce n’era più la necessità visto che col reddito di cittadinanza molte famiglie avevano migliorato la loro condizione economica. In sostituzione si sarebbero distribuiti anonimi buoni acquisto da spendere al supermercato confidando per la distribuzione del cibo nell’opera caritatevole della San Vincenzo e rinunciando di fatto ad un servizio comunale che oggi sarebbe preziosissimo. Non ero assolutamente d’accordo con questa valutazione e non lo erano nemmeno i nostri volontari che occupandosi da anni della distribuzione di cibo avevano il polso della situazione. Senza fare polemiche Amurt è uscita dal progetto per incompatibilità di vedute, la decisione è stata sofferta perché eravamo fra i fondatori della Rete ed abbiamo profuso molte energie nel progetto che ha aiutato centinaia di famiglie casalasche bisognose di aiuto. Non potevamo però accettare di proseguire un programma monco, la distribuzione di cibo era per noi fondamentale come strumento di sostegno e rappresentava anche una forma di contatto umano importante per stabilire buoni rapporti con i beneficiari. Con questo spirito abbiamo avviato altri progetti nel comune di Viadana a cui indirizziamo periodici aiuti provenienti da Fondazione Marcegaglia. Non conosco l’attuale Assessore ai servizi sociali e non so nemmeno quali siano i suoi piani ma sono pronto a dare il sostegno di Amurt nel caso in cui si volesse far rivivere La Rete per come era stata pensata cioè un progetto concreto di aiuto sociale a 360 gradi, credo che oggi ce ne sarebbe un gran bisogno“.

N.C.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...